La proptech italiana Casavo leader nell’instant buying di immobili sbarca anche in Portogallo, dove mette sul piatto oltre 100 milioni di euro per l’acquisizione di case nel breve periodo (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che Casavo era sbarcata a Barcellona lo scorso settembre 2021, con l’obiettivo di investirvi 100 milioni di euro in 12-24 mesi e realizzare un volume di oltre 100 compravendite nella sola capitale della Catalogna (si veda altro articolo di BeBeez). La presenza di Casavo in Spagna risaliva però già a inizio 2020 con l’apertura a Madrid (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso dicembre l’Alkali Fund IV, gestito da D.E. Shaw, hedge fund americano fondato nel 1988 da David E. Shaw e basato a New York, proprio per finanziare lo sviluppo in Spagna di Casavo ha sottoscritto le note mezzanine di una cartolarizzazione, mentre Casavo ha sottoscritto i titoli junior e Goldman Sachs ha erogato una linea di credito. Il tutto per 40 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). E’ ragionevole pensare, quindi, che anche gli investimenti in Portogallo saranno finanziati attraverso un’analoga cartolarizzazione.
Il programma di cartolarizzazione era stato lanciata lo scorso marzo dalla proptech, con Goldman Sachs che aveva sottoscritto titoli asset backed senior partly paid per un totale di 150 milioni di euro mentre Casavo stessa aveva sottoscritto i titoli junior (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso maggio 2021 il cfo della scaleup proptech Giuseppe Caputo intervenendo al Caffè di BeBeez in aroma web dedicato alle cartolarizzazioni (si veda qui il video) aveva detto che la cartolarizzazione sottoscritta da Goldman Sachs a marzo era stata la prima di una serie, che porterà la scaleup proptech a una raccolta di debito di circa 500 milioni di euro a inizio 2024, per sostenere la crescita esponenziale del business.
Tornando al Portogallo, il team locale di Casavo è basato nell’ufficio di Lisbona, dove Casavo prevede di assumere più di 20 persone nei prossimi due mesi, per rafforzare ulteriormente il proprio piano di crescita.
“Il mercato immobiliare portoghese è in linea con una piattaforma come Casavo, in quanto le persone preferiscono ancora acquistare casa piuttosto che affittare, con il 60% del patrimonio immobiliare costruito prima degli anni ’80 e quindi con forte necessità di riqualificazione”, ha dichiarato Giorgio Tinacci, fondatore e ceo di Casavo, che ha aggiunto: “Inoltre, come altri mercati dell’Europa meridionale, è ancora molto frammentato, complesso e offline, mentre la pandemia ha accelerato la propensione all’utilizzo di soluzioni digitali da parte dei consumatori. L’ingresso nel mercato portoghese ci consente quindi di procedere con la nostra espansione, rafforzando la nostra proposizione di valore, già consolidata in Italia e Spagna, e continuando a investire in innovazione”.
Dalla sua fondazione nel 2017, Casavo ha raccolto più di 450 milioni di euro di capitale tra equity
e debito. I capitali raccolti attraverso la prima cartolarizzazione a marzo, allora, erano stati affiancati da un nuovo round in equity da 50 milioni guidato da Exor Seeds, braccio di venture capital di Exor, la holding della famiglia Agnelli, quotata a Piazza Affari. Al round avevano partecipato anche Greenoaks Capital, Project A Ventures, 360 Capital e Picus Capital, già investitori nei precedenti round di finanziamento. Tra i nuovi investitori in Casavo rientravano poi P101 e Italia 500 di Azimut Libera Impresa sgr (gestito in delega sempre da P101) e Bonsai Partners, fondo di venture capital spagnolo che investe in realtà tecnologiche in tutta Europa (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte del debito, in precedenza Casavo era ricorsa solo al venture debt diretto, nel senso che nel febbraio 2020 aveva emesso un minibond da 5 milioni di euro, sottoscritto interamente dal fondo Amundi Progetto Italia gestito da Amundi sgr spa (si veda altro articolo di BeBeez); e nel giugno 2019 aveva incassato un direct lending da 25 milioni di euro da parte di un importante fondo internazionale con focus sul settore tecnologico (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2019 altri 30 milioni di euro erano stati raccolti, sempre come venture debt diretto, nell’ambito di un round più ampio comprendente anche 20 milioni di euro in equity, coordinato da Greenoaks Capital, società di investimenti di San Francisco, che aveva già investito in note società tech come Coupang, Brex, Deliveroo, Robinhood, Sonder e Discord (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel 2019 Casavo aveva incassato a febbraio un round di serie A in azioni di circa 7 milioni di euro, guidato da Project A Ventures (si veda altro articolo di BeBeez). A quel round avevano partecipato anche investitori che avevano già sostenuto Casavo, come Picus Capital, con sede a Monaco, e i fondo 360 Capital Partners. Avevano partecipato al round del febbraio 2019 anche Kervis Asset Management, Boost Heroes (holding di partecipazioni guidata da Fabio Cannavale), Marco Pescarmona (fondatore e presidente del Gruppo MutuiOnline) e Rancilio Cube, il family office e gruppo di impact investing fondato a Milano dalla famiglia Rancilio. Picus Capital lo scorso settembre è uscito dal capitale: ha infatti ceduto la sua quota a Linus Digital Finance, investitore tedesco specializzato nel settore immobiliare.
La proptech è stata fondata nel 2017 da Giorgio Tinacci e Simon Specka, con quest’ultimo che ha però ceduto la sua quota nella società all’inizio del 2019. Casavo semplifica il processo di vendita degli immobili, consentendo ai venditori di evitare le seccature e le incertezze legate alle diverse fasi della compravendita, intervenendo come acquirente diretto. Il sistema di valutazione automatizzato dell’azienda prende in considerazione molteplici variabili e fornisce ai potenziali venditori il valore esatto della loro proprietà, insieme a un’offerta di acquisto immediata, in tempo reale. Dopo l’accettazione dell’offerta, Casavo effettua un sopralluogo gratuito della proprietà, mentre il venditore riceve il 100% della liquidità nel giro di pochi giorni, contro i sette mesi mediamente necessari per vendere una casa in Italia. Il servizio è gratuito: la proptech guadagna da uno sconto medio dell’8% applicato al prezzo di mercato dell’immobile. La scaleup poi ristruttura e a sua volta rivende l’immobile. Nell’ottobre 2020 la proptech ha rilevato Realisti.co, startup italiana che realizza visite immobiliari virtuali (si veda altro articolo di BeBeez).
Con un team internazionale composto da oltre 300 persone, ad oggi Casavo è presente in sette città oltre a Lisbona (Milano, Roma, Torino, Firenze, Bologna, Madrid e Barcellona) e ha effettuato più di 2.300 transazioni per un valore di oltre 700 milioni di euro. Casavo ha inoltre sviluppato un modello inclusivo nei confronti delle agenzie immobiliari, operando con più di 2.500 partner nelle città in cui è attiva.