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Il 2021 è stato un anno di svolta per la piattaforma fintech di lending alle pmi Opyn (l’ex Borsa del Credito, si veda altro articolo di BeBeez), nel cui capitale figurano Gruppo Azimut, P101 e Gruppo Italmondo, che lo scorso anno ha raggiunto i 391,5 milioni di euro di prestiti erogati, in aumento del 420% dal 2020. E per la fine del 2022 la società si aspetta di raggiungere quota 500milioni (si veda qui il comunicato stampa). Di pari passo anche l’incremento dei ricavi, che nel 2021 si è portato a 19 milioni dai poco più di 4 milioni del 2020 (+356%).
Ricordiamo che la scaleup aveva chiuso il 2020 con un utile lordo di oltre 613 mila euro e un utile netto di quasi mezzo milione di euro, grazie a un aumento esponenziale dei ricavi, in crescita del 460% dai circa 743 mila euro del 2019. Il tutto a fronte di una posizione finanziaria netta di circa 3 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Numeri ottenuti grazie all’aumento importante dell’erogato, arrivato da inizio operatività nel 2015 a fine 2020 a quota 150 milioni di euro, di cui 75 soltanto nel 2020 (si veda anche il Report BeBeez Piattaforme Fintech 2020, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). A oggi, secondo i dati di P2P Market Data, da inizio attività Opyn ha erogato 544 milioni di euro alle pmi.
L’erogato 2021 è andato a beneficio di 1.275 imprese (in aumento del 153%) operanti principalmente nei settori: manifatturiero (27,1%), vendita all’ingrosso (18,8%), retail (13,3%), e costruzioni (12,4%); in particolare nelle regioni Campania (23,7%), Lombardia (22,3%), Lazio (17,2%) e Veneto (9%). Il finanziamento medio dell’anno passato è stato di oltre 307 mila euro.
L’importante aumento dell’erogato è andato di pari passo con la sigla di una serie di accordi con banche commerciali e investitori specializzati che sottoscrivono note di cartolarizzazione partly-paid relative a prestiti erogati sulla piattaforma, anche in ottica software-as-a-service. L’ultimo accordo di questo tipo è dello scorso dicembre ed è stato siglato con Banca Valsabbina con cui è stato varato il programma di finanziamenti digitali Pmi Be-Tech, grazie al quale l’istituto di credito bresciano erogherà fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite il canale di Opyn, appunto in ottica SaaS (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione rafforza ulteriormente la collaborazione tra la fintech milanese e la banca bresciana, che da settembre 2020 ha già veicolato mediante operazioni di cartolarizzazione circa 100 milioni di euro alle pmi attraverso il progetto Slancio Italia, varato da Opyn per fornire nuova liquidità alle imprese colpite dalla crisi economica (si veda altro articolo di BeBeez), a cui sono seguiti nell’aprile 2021 ulteriori 200 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito di una nuova cartolarizzazione di crediti alle pmi erogati da Opyn/Borsa del Credito e con Azimut e Valsabbina che hanno sottoscritto le abs emesse dal veicolo Kripton spv (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2021 Banca Valsabbina ha poi consolidato la partnership, acquistando circa l’8,3% di Business Innovation Lab, in un’operazione che ha previsto in una prima fase l’acquisto delle quote sul mercato secondario e l’assegnazione a Valsabbina anche di warrant convertibili in ulteriori azioni fino al raggiungimento di una partecipazione complessiva al massimo pari al 9,9% (si veda altro articolo di BeBeez).
Il consolidamento di Opyn procede con l’espansione del suo organico e per il 2022 si prevede un ulteriore incremento, grazie all’inserimento di oltre 30 figure professionali che permetteranno all’azienda di integrare competenze digitali e ibride in linea con la natura tecnologica e finanziaria del suo business. Tra le professionalità ricercate: Ingegnere del Software, Head of People & Talent Management, Project Management Officer (PMO), Risk e Compliance Operativo, Senior UX Designer, Business Operations Specialist, Credit Operations, Project Manager CRM, IT Business Analyst. Queste figure andranno a inserirsi in un contesto dinamico che ad oggi conta 45 dipendenti con un’età media di 38 anni, è composto al 60% da uomini e 40% da donne, ed è suddiviso in 8 team operativi e manageriali.
Antonio Lafiosca, Chief Operating Officer di Opyn, ha commentato: “Anche quest’anno possiamo affermare di aver raggiunto e superato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Siamo ovviamente entusiasti di essere stati la prima piattaforma in Europa per erogato nel secondo semestre 2021 secondo dati di P2P Market Data e dobbiamo questo risultato alla somma delle capacità e degli sforzi di tutti i nostri team, che insieme hanno contribuito al consolidamento della società. Per quest’anno ci aspettiamo di attrarre ancora nuovi talenti, professioniste e professionisti che abbiano voglia di cambiare insieme a noi il mondo del credito, persone che credano nel valore dell’innovazione e nella potenzialità della tecnologia di abbattere i muri e dare vita a un futuro di nuove possibilità”.
Fondata nell’ottobre 2013 da Antonio Lafiosca, Alessandro Andreozzi e Ivan Pellegrini come piattaforma digitale di brokeraggio per il credito alle aziende, nel 2015 l’allora Borsa del Credito aveva aperto il canale di P2P lending (si veda altro articolo di BeBeez). Il cambio di nome in Opyn lo scorso settembre ha coinciso con l’annuncio di un’espansione a livello europeo (in particolare in Germania, Olanda e Paesi Scandinavi) e l’affiancamento dell’attività di puro marketplace a quella di lending as a service (Laas) (si veda altro articolo di BeBeez).
Azimut è socio di Opyn/Borsa del Credito dal 2016, cioè da quando ha partecipato al round di investimento da 1,6 milioni di euro raccolto dalla startup e guidato dal fondo P101, affiancato anche da GC Holding, la controllante dello spedizioniere Italmondo (si veda altro articolo di BeBeez). P101 era invece azionista di Opyn sin da 2015, quando aveva guidato un primo round da un milione di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Tornando ad Azimut, quest’ultima ha lanciato, in collaborazione con Opyn, l’Azimut Token (Azim), il primo criptoasset destinato all’investimento nell’economia reale, rappresentazione digitale di un portafoglio di 5 milioni di euro di prestiti alle piccole e medie imprese italiane, originati sulla piattaforma di Opyn (si veda altro articolo di BeBeez).
“I due soci finanziari più avanti usciranno dal capitale e la quotazione in Borsa “potrebbe essere una strada verso la exit”, aveva affermato Pellegrini lo scorso settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Opyn fa capo a Business Innovation Lab spa, che controlla al 100% anche Mo.Net spa, autorizzata a svolgere i servizi di peer-to-peer lending e ART sgr, gestore di fondi alternativi di investimento, riservati a investitori professionali, che sottoscrivono i prestiti offerti in piattaforma. La sgr gestisce Magellano, il nuovo fondo destinato al finanziamento delle pmi italiane, che questo mese ha incassato 30 milioni di euro dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI). Fino a oggi, e con il contributo del FEI, Magellano ha raccolto 75 milioni, su un obiettivo complessivo di 200 (si veda altro articolo di BeBeez).