Nuovi soci per accelerare la crescita, sia in Italia che all’estero. Il Fondo nazionale strategico (Fns) di Cdp ed Enpaia, l’ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura, hanno preso parte all’aumento di capitale da complessivi 160 milioni di euro in Granarolo, noto gruppo lattiero caseario italiano (si veda qui il comunicato stampa). All’operazione ha partecipato con 30 milioni di euro anche il già azionista di maggioranza Granlatte, società cooperativa agricola aderente a Legacoop e a Confcooperative.
Più nello specifico, come riferito a BeBeez dal gruppo Granarolo, a valle dell’operazione Granlatte continuerà a controllare Granarolo anche se con una quota più bassa, pari a circa il 65% (rispetto al precedente 77,5%); il Fondo Nazionale Strategico, parte del fondo governativo Patrimonio Rilancio, verserà 100 milioni di euro in cambio di una quota superiore al 15%; mentre Enpaia, l’ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura che associa oltre 9.000 aziende che danno impiego nel settore agricolo, per un totale di oltre 42.000 assicurati tra dirigenti, quadri e impiegati, entrerà nel capitale di Granarolo con il 5% circa, a fronte di un investimento di 30 milioni. I vecchi soci Intesa Sanpaolo e Cooperlat, invece, manterranno rispettivamente circa il 14% (dal precedente 19,8%) e il 2% (dal 2,7%).
Ricordiamo che Patrimonio Rilancio, lo strumento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, per sostenere le imprese italiane con fatturato superiore a 50 milioni di euro, previsto dall’art. 27 del Decreto Rilancio (si veda altro articolo di BeBeez), è operativo dal luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez)
Il Patrimonio Rilancio prevede i seguenti ambiti di operatività:
- Fondo Nazionale Supporto Temporaneo (FNST): interventi temporanei in aziende che hanno subìto impatti derivanti dall’emergenza Covid-19, coerenti con le misure previste dalla Commissione Europea nel “Quadro Temporaneo per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19″
- Fondo Nazionale Ristrutturazione Imprese (FNRI): interventi in aziende caratterizzate da temporanei squilibri patrimoniali e finanziari, ma con adeguate prospettive di redditività futura.
- Fondo Nazionale Strategico (FNS): investimenti di lungo periodo, con il coinvolgimento di altri investitori di mercato, in imprese caratterizzate da solide prospettive di crescita, per supportarne i piani di sviluppo. L’intervento in Granarolo è il primo investimento di FNS.
Le nuove risorse serviranno per accompagnare la crescita del gruppo Granarolo nella realizzazione del piano strategico 2023- 2026, che prevede sia importanti obiettivi di crescita organica sia operazioni straordinarie finalizzate al rafforzamento del posizionamento competitivo del gruppo a livello globale.
“L’investimento in Granarolo ha per Enpaia un duplice valore, poiché è strategico e mission related allo stesso tempo – hanno affermato il presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza, e il direttore generale, Roberto Diacetti – E’ strategico per le sue potenzialità di crescita in un settore, quello agroalimentare, di rilevante importanza e di continuo successo per l’economia del nostro Paese; mission related poiché si ritiene possa avere un impatto positivo di ricaduta a livello sistemico sul settore lattiero-caseario che favorirà lo sviluppo delle economie locali attraverso una maggiore occupazione, attivando un effetto moltiplicatore nelle aree di intervento proprio su chi contribuisce alle entrate della Cassa di Previdenza”
Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, ha aggiunto: “Si tratta di un investimento straordinario di patrimonializzazione. Gli obiettivi che la società intende raggiungere attraverso la realizzazione del nuovo Piano sono consolidare e incrementare la propria presenza sul mercato nazionale tramite la trasformazione digitale e l’innovazione della filiera del prodotto, rafforzare il proprio posizionamento a livello internazionale, innovare per anticipare nuove soluzioni di prodotto in un mercato in continua evoluzione”.
Granarolo conta 14 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, 2 siti produttivi in Francia, 3 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda, 1 nel Regno Unito, 1 in Germania e 1 negli Stati Uniti. Il gruppo rappresenta la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori associati in forma cooperativa, riunendo oltre 600 allevatori produttori di latte, con un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con circa 100 autocisterne, 720 automezzi per la distribuzione, che movimentano 850 mila tonnellate/anno e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita.
La società ha chiuso il 2021 con ricavi per 1,3 miliardi di euro, un ebitda di 79,4 milioni e un debito netto di 178,8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Il debito includeva il bond senior da 60 milioni di euro collocato in private placement nel 2017 e in scadenza nel marzo di quest’anno (si veda altro articolo di BeBeez) e un sustainable linked loan da 30 milioni di euro, il primo nel settore food & beverage.
Nel gennaio 2022, Simest (Gruppo Cdp) ha investito 10 milioni di euro in un aumento di capitale di Granarolo Usa controllata del gruppo bolognese, in cambio di una quota del 49%. Le risorse per l’operazione provenivano dal Fondo di venture capital che Simest gestisce in convenzione con il Ministero degli Esteri (si veda altro articolo di BeBeez). In realtà, l’entità complessiva dell’aumento è stata, secondo quanto risulta a BeBeez, di 20,5 milioni di euro, con la parte restante sottoscritta direttamente dalla capogruppo Granarolo spa.
Nel 2019 Granarolo ha deciso di concentrarsi sul core business di latte e latticini. A tal fine, nel settembre 2019 aveva messo in vendita Conbio, società che produce alimenti vegetali e biologici e di cui controlla il 60% dal 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’aprile 2020 Granarolo aveva affidato al consulente Euromerger l’incarico di cedere la quota in Pastificio Granarolo, di cui possiede il 50% dal 2015, al fianco della famiglia Mattei. Sul mercato era stata messa anche Pandea Dietetica, azienda italiana specializzata in produzione di prodotti da forno con e senza glutine, fondata a Parma nel 1946 e controllata da Granarolo dal 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, nessuna delle tre aste si è conclusa positivamente.