Lo scorso 26 gennaio il consiglio di amministrazione di Officine CST, società specializzata nella gestione di crediti sia in bonis che deteriorati verso la Pubblica Amministrazione e il mercato retail e corporate, il cui azionista di riferimento è il fondo di private equity Cerberus, ha nominato Paolo Gesa (già vicedirettore generale dal giugno 2021, si veda altro articolo di BeBeez) alla carica di ceo, mentre Gianpiero Oddone, già fondatore e amministratore delegato, è diventato vicepresidente (si veda qui il comunicato stampa). Inoltre, è uscito dal Cda Giuseppe Vegas, che a sua volta ricopriva la carica di vicepresidente della società, presieduta da Roberto Nicastro, lo scorso giugno confermato nel ruolo per i prossimi 3 anni. Sempre a giugno era stato designato membro del cda Chicco Testa, già presidente di Enel e Sorgenia, e profondo conoscitore del settore energy, dove Officine CST è leader di mercato nei servizi di gestione del credito (si veda altro articolo di BeBeez).
Gesa era entrato in CST nel giugno del 2020 come direttore commerciale, con alle spalle più di 12 anni di esperienza nella divisione risk management, pianificazione strategica e operazioni straordinarie della Banca Valsabbina, uno degli istituti di credito più dinamici nell’attuale panorama creditizio italiano.
Officine CST nel 2021 ha condotto oltre venti operazioni di acquisto crediti per un valore di circa 120 milioni di euro. Il focus è stato principalmente sui crediti sia semi-performing che deteriorati (come, ad esempio, i Comuni in dissesto) verso la Pubblica Amministrazione, su crediti verso aziende in procedura concorsuale e su crediti commerciali e finanziari unsecured. In tale ambito, è atteso il perfezionamento di alcune nuove operazioni nel primo semestre 2022, in particolare nell’ambito della supply chain finance. Officine CST ha, inoltre, proseguito la propria espansione nel settore servicing, con oggi attivi 25 mandati nei settori utilities, telco, automotive e bancario/finanziario. In particolare è stato sviluppato negli ultimi mesi il segmento del past due/Utp granulare, mercato su cui sono attesi importanti flussi di Npl nei prossimi mesi, con la fine delle moratorie e dei periodi di preammortamento sui prestiti garantiti dallo Stato.
Fondata nel 2004 e con sede a Roma, Officine CST oggi controlla al 100%: Officine MC srl (network di agenti intermediari che opera come mercato per il passaggio di crediti certificati a investitori specializzati); Officine IT srl (che possiede e gestisce le piattaforme IT); e Officine gestione servizi legali srl (che si occupa del recupero giudiziale. Dal 2017 Officine gestisce Creho.it (ex crediticertificati.it), un marketplace digitale per lo smobilizzo e la monetizzazione dei crediti verso la PA anche in partnership con varie associazioni di categoria. Nel 2020 la società ha acquistato attraverso veicoli di cartolarizzazione 160 milioni di euro di Npl, principalmente verso le pubblica amministrazione, procedure concorsuali e altri crediti commerciali e ha gestito oltre 200 milioni di fatture commerciali emesse da pmi tramite le sue piattaforme fintech (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio 2020 Officine ha anche lanciato la sua piattaforma fintech dedicata al reverse factoring (si veda altro articolo di BeBeez), in particolare dedicata al finanziamento del capitale circolante delle imprese fornitrici di imprese capofiliera di progetti infrastrutturali. La piattaforma è stata utilizzata sinora per finanziare Superstrada Pedemontana Veneta spa e alla fine dello scorso aprile aveva intermediato 2400 fatture per un totale di 155 milioni di euro di crediti verso 55 controparti (si veda altro articolo di BeBeez).
Cerberus ha rilevato il 57,11% di Officine CST nel luglio 2018 con l’ad Gianpiero Oddone che è rimasto nel capitale con il 28%, mentre Roberto Nicastro, senior advisor di Cerberus è divenuto allora presidente (si veda altro articolo di BeBeez). Un 11,37% fa capo a P Partners Investments, società londinese controllata da Riccardo Banchetti (ex banchiere di Lehman Brothers, oggi a capo della sua Eidos Partners).
Officine CST può contare su una significativa esperienza nel settore, con oltre 20 miliardi di euro di crediti gestiti per conto di 8.000 aziende di diversi settori e ha progettato e sviluppato oltre 80 piattaforme proprietarie denominate WIF (Web Internet Framework). La società offre, inoltre, servizi di management del credito in outsourcing alle pmi e vanta rapporti consolidati con primarie banche e investitori italiani ed esteri, oltre che con circa 12 mila controparti pubbliche. Lo scorso novembre Officine CST, M&F e YARD RE hanno creato Solvency Alliance, una task force dedicata al supporto delle imprese e di tutti i soggetti coinvolti nel percorso della composizione negoziata della crisi d’impresa, l’istituto previsto dalla Legge 21 ottobre 2021 n. 147, che ha convertito con modificazioni il Decreto Legge 24 agosto 2021, n. 118. Percorso che da ieri è accessibile dalla piattaforma telematica delle Camere di Commercio (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dicembre 2019 Officine CST ha quotato su ExtraMot Pro3 un minibond da 4 milioni di euro a scadenza 31 dicembre 2021, che è stato sottoscritto dal fondo Amundi Progetto Italia, gestito da Amundi sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Officine CST ha chiuso il bilancio consolidato 2020 con un utile in netto rialzo a 26 milioni di euro (dai 7,7 milioni del 2019) grazie all’attività di investimento e a quella di servicing. Il patrimonio netto consolidato è salito a 46,9 milioni (da 21,2 milioni) e il totale attivo, frutto principalmente dell’attività di investimento in crediti verso pubbliche amministrazioni e procedure concorsuali, ha superato i 90 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).