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Nuova campagna di m&a in Italia e all’estero e possibili investimenti in portafogli di crediti. E’ il nuovo corso di Cerved Credit Management dopo l’acquisizione del gruppo Cerved da parte di ION Investments, il fornitore tecnologico globale del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro, e il delisting da Piazza Affari lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). Lo ha detto il ceo di Cerved Credit Management, Paolo Pellegrini, lo scorso 6 luglio in occasione del suo intervento all’evento “M&A in the credit management industry: acquisire, essere acquisiti o aggregarsi?”, organizzato da Credit Village, di cui BeBeez è stato media partner (si veda altro articolo di BeBeez e qui il video dell’intervento, a partire dal min 2.23.00)
“In passato non abbiamo mai comprato portafogli di crediti. L’idea era un modello capital light. Oggi invece siamo più flessibili, quindi, pur non essendo un buyer di Npl, se all’interno di un progetto strutturato ci viene chiesto di comprare parte di un portafoglio di crediti, lo valutiamo e allo stesso modo possiamo ragionare su coinvestimenti, se contestualizzati ad aprire un rapporto con una banca”, ha spiegato Pellegrini, aggiungendo che sul fronte dell’m&a “con ingresso di ION ora noi non siamo più sul mercato e siamo invece tornati acquisitivi. Tant’è che la settimana scorsa abbiamo perfezionato il signing dell’acquisizione della piattaforma di REV Gestione Crediti (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo indirizzo è comunque un’ambizione europea. Già in precedenza avevamo approcciato altri paesi, come la Romania e la Grecia, ma meno di quello che ci sarebbe piaciuto. Ora la crescita europea è una priorità”.
E che cosa punta a comprare Cerved? “Di norma noi compriamo strutture complementari a quelle che già abbiamo, il nostro obiettivo è incrementare la gamma di servizi che offriamo, comprando strutture specializzate che ancora non sono nel gruppo”, ha risposto Pellegrini, aggiungendo: “Oggi già lavoriamo nei settori della collection dei crediti e nella gestione di Npl, Utp e crediti performing, lavoriamo con master servicer e legal servicer. Qualcosa ancora ci manca anche in Italia, per esempio sul fronte della gestione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione, dove ancora abbiamo una presenza marginale”. Il tutto, ha concluso il manager, “ragionando su un’orizzonte decennale, su iniziative di crescita che abbiano senso in storia di lungo periodo”.
Ricordiamo che il management di Cerved, prima dell’accordo con ION, tra il 2019 e il 2021 aveva infatti avviato un progetto di cessione. Nel 2020 c’erano state trattative con Intrum, si diceva allora sulla base di una valutazione di 400-500 milioni di euro, pari a circa 6,5 volte l’ebitda del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Poi l’operazione non era andata in porto e nel 2021 erano ripartite trattative, si dice, con Prelios, Apollo, Lonestar e Centerbridge, a una valorizzazione un po’ più bassa, attorno ai 400 milioni, dovuto a un peggioramento delle performance della divisione, dovuto all’emergenza Covid-19 (si veda altro articolo di BeBeez).
Al momento dell’accordo con ION nel settembre 2021 è stato evidente sin da subito, invece, che l’attività di credit management sarebbe stata mantenuta all’interno del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). BeBeez aveva infatti riferito che l’idea era utilizzare Cerved Credit Management come piattaforma di espansione internazionale e di consolidamento del settore e quindi acquisire, partendo da Cerved, più target in Europa attivi nella gestione del credito non-performing e Utp.