di Sergio Governale
Finanziamento green fino a 340 milioni di euro con scadenza a cinque anni e con garanzia SACE all’80% per ReLife Group, gruppo genovese attivo nella gestione dell’intero processo di valorizzazione della raccolta differenziata di rifiuti (si veda qui il comunicato stampa), controllato dal Fondo Infrastrutture Sostenibili di F2i sgr e partecipato da Xenon Private Equity e dal management (si veda altro articolo di BeBeez). Una tranche di 224 milioni è destinata a rifinanziare l’indebitamento esistente, una tranche di oltre 100 milioni di euro è dedicata a dotare il gruppo di risorse volte alla crescita nel settore dell’economia circolare attraverso acquisizioni e investimenti interni e una tranche di 15 milioni è volta a sostenere le esigenze di cassa.
Il finanziamento, articolato pertanto su diverse linee di credito (senior facility, acquisition facility, capex facility e revolving facility), è qualificato come sustainability linked loan e prevede l’osservanza da parte della società di alcuni parametri esg e un meccanismo di variazione del margine di interesse a loro legato.
Gli istituti di credito coinvolti nell’operazione, in qualità di mandated lead arranger, sono Banca MPS, BNL, BBVA-Milan Branch, Banco BPM, BNP Paribas, BPER Banca, CDP, Crédit Agricole Italia e ING Bank-Milan Branch. Banco BPM, BNP Paribas, Crédit Agricole Italia e ING hanno coordinato il pool di banche in qualità di global coordinators e bookrunners, mentre Mediobanca-Banca di Credito Finanziario ha partecipato in qualità di agent e SACE agent. BNP Paribas ha operato come sustainability coordinator, mentre ING come hedging coordinator. SACE, come detto, è intervenuta garantendo l’80% della capex facility nell’ambito dell’operatività di rilievo strategico.
ReLife Group, che ha agito con il direttore finanziario Corrado Levo e il group legal director Antonio Meli, è stata assistita da Arcus Financial Advisors e dallo studio legale Chiomenti rispettivamente in qualità di financial and legal advisors. I finanziatori, la banca agente e SACE sono stati assistiti dallo Studio legale Legance.
Parte delle linee di credito è già stata utilizzata per sostenere l’acquisizione da parte del gruppo, tramite ReLife Paper Packaging, della società Scatolificio Deles e della sua controllata Ondulati Menegazzi, in cui lavorano circa 130 dipendenti nei due stabilimenti di Origgio (Varese) e Nerviano (Milano), che producono annualmente 86 milioni di metri quadrati di imballaggi cartacei (si veda altro articolo di BeBeez). Dopo quest’operazione, avvenuta all’inizio di ottobre, ReLife Group ha rilevato sempre attraverso Relife Paper Packaging SGI spa, scatolificio attivo da oltre sessant’anni con uno stabilimento a None (Torino) di oltre 15mila metri quadrati (si veda altro articolo di BeBeez).
Con queste ultime operazioni, cui bisogna aggiungere l’acquisizione della Fratelli Longo Industriale srl risalente all’inizio di settembre, il gruppo italiano operativo nell’economia circolare raggiungerà i 500 milioni di euro di fatturato, di cui quasi la metà generato dalla divisione Paper Packaging, che dovrebbe produrre circa 314 milioni di metri quadrati di cartone nel 2024, diventando così il terzo player in Italia e il sesto a livello mondiale nel comparto degli imballaggi sostenibili ottenuti dalla raccolta e dalla trasformazione della carta e del cartone riciclati. ReLife Group ha registrato nel 2022 un fatturato di quasi 343 milioni di euro, in crescita del 59,3% rispetto all’esercizio precedente, un ebitda di circa 51,3 milioni e un indebitamento finanziario netto di 184,2 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
ReLife Group è stato costituito nell’ottobre 2018 dall’integrazione tra il gruppo Benfante, fondato dagli omonimi fratelli e operativo con un network di aziende di raccolta, trasporto, selezione di materiali recuperabili, e la Cartiera Bosco Marengo, produttore di cartoncino da carta recuperata (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto aveva coinvolto undici imprenditori, con il supporto di Xenon Private Equity, già azionista di minoranza del gruppo Benfante dal 2014 (si veda altro articolo di BeBeez). L’ingresso di F2i nel capitale di ReLife risale al 2021, quando il fondo ha acquisito il 70% del capitale di ReLife dai precedenti azionisti, ovvero la famiglia Benfante, la famiglia Ghigliotti, la famiglia Malaspina e Xenon Private Equity, che hanno mantenuto il restante 30% (Xenon il 10%), il tutto sulla base di una valutazione del gruppo superiore ai 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
ReLife Group, che ora conta circa mille persone che lavorano a tempo pieno, di cui 370 nel packaging di carta e cartone riciclati, ha ventidue siti produttivi in tutto il territorio nazionale, che offrono soluzioni industriali finalizzate al recupero della materia, riciclo e trasformazione dei rifiuti – in particolare, carta, cartone e plastica – in nuovi prodotti. Opera attraverso quattro divisioni, che mirano a raggiungere lo zero waste nel ciclo industriale: Recycling, Paper Mill, Paper Packaging e Plastic Packaging.
Il gruppo Benfante ha cominciato la sua campagna di acquisizioni già un anno prima dell’integrazione in ReLife, ovvero nel 2017, quando aveva rilevato il 100% del Gruppo Ecolfer, realtà attiva nel Triveneto da oltre sessant’anni principalmente nella raccolta e avvio al riciclo di rottami ferrosi, legno, carta e plastica, dalla famiglia Cecotto, che ha continuato a gestire Ecolfer e che ha reinvestito per una minoranza in Benfante (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2020 ReAl, joint venture tra Alia Servizi Ambientali spa e ReLife, ha invece annunciato l’acquisizione dell’intero capitale di Metalcarta srl, società attiva nel settore del riciclo di carta da macero e altri rifiuti riciclabili. All’inizio del 2021 ReLife ha poi acquisito San Ginese Recuperi srl, titolare di un impianto di trattamento e riciclo dei rifiuti a Capannori (Lucca).
Sempre nel 2021 il gruppo aveva acquisito il 100% di General Packaging, una delle principali realtà italiane nella produzione di fogli e scatole di cartone ondulato, realizzate per oltre l’80% da carta riciclata, e il gruppo Plastipoliver, specializzato nel recupero e nel trattamento di materiali plastici (si veda altro articolo di BeBeez). Le due acquisizioni erano state finanziate con parte dei proventi dell’emissione di un bond da 265 milioni di euro, sottoscritto interamente dal fondo europeo di debito di Pemberton Asset Management (si veda altro articolo di BeBeez). La restante parte dei proventi del bond è stata poi messa a disposizione del gruppo ReLife per finanziare ulteriori acquisizioni nel mondo dell’economia circolare. E infatti l’anno scorso il gruppo si è ulteriormente ampliato con le acquisizioni di CBM-Centro Brianza Macero, azienda con base a Seregno (Monza e Brianza), ad aprile (si veda altro articolo di BeBeez) e della trevigiana Casagrande Dario srl a luglio (si veda altro articolo di BeBeez).