Apollo Capital Management ha annunciato ieri di aver firmato accordi per l’acquisto del 48,7% del capitale del gruppo di giochi e scommesse Gamenet. La newco Gamma Bidco, che fa capo al fondo Apollo Management IX, ha infatti sottoscritto due distinti contratti con i principali azionisti del gruppo e cioé, da un lato, TCP Lux Eurinvest sarl, che fa capo al fondo Trilantic Capital Partners Europe e alla famiglia Chiarva, e che controlla il 28,7%, dall’altro, con Intralot Italian Investments, che controlla il 20%, per l’acquisto di 6 milioni di azioni Gamenet per un controvalore complessivo di 182,5 milioni di euro, pari a 12,5 euro per azione (si vedano qui il comunicato stampa di Gamenet, qui quello di Trilantic Europe e qui quello del consulente legale). Ne dettaglio, sono stat acquistate 8,6 milioni di azioni da Trilantic e dalla famiglia Chiarva e altri 6 milioni di azioni da Intralot.
L’operazione comporta il lancio di un’opa obbligatoria sulle azioni rimanenti di Gamenet finalizzata al delisting dalla Borsa di Milano e si dovrebbe chiudere entro il primo trimestre 2020, una volta ottenute le autorizzazioni da parte dell’Autorità Antitrust e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il prezzo fissato, però, non pare particolarmente generoso. Secondo Banca Imi, infatti, corrisponde a un multiplo EV/ebitda atteso 2019 di 4,4 volte, ben lontano dal multiplo di 9-10 volte tipico del settore. E anche secondo Equita il multiplo EV/ebitda implicito è basso e cioé di 4,8 volte. In ogni caso ieri il titolo a Piazza Affari ha chiuso a 12,66 euro, in crollo dell’8,39% dalla chiusura di martedì 22 ottobre.
Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison e Latham & Watkins agiscono come consulenti legali di Apollo. PwC è invece consulente fiscale e finanziario di Apollo. White & Case è advisor legale di Tcp e Cba è consulente legale del gruppo industriale guidato dalla famiglia Chiarva, il secondo maggior azionista di Tcp. Caiazzo Donnini Pappalardo & Associati è advisor legale di Intralot.
I comunicati diffusi ieri non ne fanno parola, ma lo scorso 9 ottobre Trilantic Europe e i suoi coinvestitori avevano siglato il contratto definitivo per la cessione ai Chiarva di poco meno della metà della quota residua nel capitale di Gamenet posseduta tramite TCP Lux (si veda qui il comunicato stampa), così come annunciato a fine luglio (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione annunciata pochi giorni fa è stata però strutturata in maniera diversa rispetto a come annunciato a luglio. La nota diffusa allora, infatti, recitava: “TCP Lux Eurinvest sarl, una controllata del fondo di private equity Trilantic Capital Partners IV Europe, ha firmato un contratto per la cessione a G Partecipazioni srl, una società italiana costituita ad hoc e che sarà partecipata al 50.1% da TCP Lux e 49.9% dalla famiglia Chiarva (tramite la controllata San Luca spa), di n. 8,6 milioni di azioni di Gamenet, pari al 28,67% del capitale sociale di quest’ultima”. Invece il comunicato del 9 ottobre precisa che “in data odierna gli azionisti di TCP Lux Eurinvest sarl, fra cui il fondo di private equity che la controlla, Trilantic Capital Partners IV Europe, hanno ceduto a G Partecipazioni srl, una società controllata dalla famiglia Chiarva (tramite la controllata San Luca spa), il 49,9% delle azioni di TCP Lux, che a sua volta detiene n. 8,6 milioni di azioni di Gamenet, pari al 28,67% del capitale sociale della stessa”. In ogni caso, a oggi a Trilantic Europe fa capo il 14,3% e, al prezzo di 12,5 euro per azione, per quella quota porterà a casa un ritorno di 3,5 volte il capitale investito.
Nel maggio scorso Tcp Lux Eurinvest aveva già ceduto il 15% di Gamenet attraverso una procedura di accelerated book building riservata a investitori istituzionali, a un prezzo di 8,35 euro per azione, per un ammontare complessivo di 37,575 milioni di euro ed era scesa al 30% (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre prima del closing con i Chiarva il fondo aveva ceduto a terzi l’1,57%, in modo da non incorrere in obbligo di opa al momento del passaggio della quota a G Partecipazioni.
Nel dicembre 2017, Gamenet aveva debuttato sul segmento Star dell’Mta a 7,5 euro per azione, con una capitalizzazione di 225 milioni di euro a un multiplo di enterprise value/ebitda 2016 di 5,7 volte. Tcp Lux Eurinvest era così scesa a circa il 45% dal 79,068%, mentre Intralot Italian Investments bv era rimasta al 20% (si veda altro articolo di BeBeez). In ipo Trilantic aveva venduto 10,5 milioni di azioni, complessivamente pari al 35% del capitale sociale, per un valore complessivo di 78,75 milioni di euro, al lordo delle commissioni.
Gamenet rappresenta uno dei maggiori operatori nel settore dei giochi regolamentati in Italia. Vanta un’ampia offerta di prodotti di gioco in multi-concessione in quattro differenti settori: concessionario di amusement with prize machines (AWP); concessionario di video lottery terminals (VLT); concessionario di scommesse e giochi online (Betting & Online); gestore di sale da gioco e di AWP di proprietà (Retail & Street Operations). Gamenet nel 2016 si è fusa con Intralot Italia e nell’ottobre 2018 ha rilevato Goldbet, finanziandosi tramite il prestito obbligazionario senior garantito da 225 milioni con scadenza nel 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).
Guidata dal presidente Vittorio Pignatti Morano Campori e dall’amministratore delegato Guglielmo Angelozzi, ha chiuso il 2018 con ricavi per 646,14 milioni di euro, un ebitda di 104,71 milioni e una posizione finanziaria netta di 394,16 milioni (si veda qui la presentazione agli analisti del bilancio 2018), mentre il primo semestre si è chiuso con ricavi per 356,9 milioni, un ebitda di 78,7 milioni e un debito finanziario netto di 429,3 milioni, in salita per includere l’impatto del nuovo standard contabile IFRS16 (si veda qui la presentazione agli analisti della semestrale 2019).
Apollo è un operatore di private capital Usa quotato alla Borsa di New York, che gestisce asset per 312 miliardi di dollari (dato al 30 giugno 2019). Nel giugno scorso aveva presentato un’offerta per salvare Carige, bocciata dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo sta attualmente studiando insieme alla compagnia assicurativa triestina Generali il progetto di un nuovo grande magazzino a Milano, a pochi metri dalla Rinascente (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre sul fronte immobiliare, Apollo è indicato come uno dei fondi interessati agli immobili non strumentali a partire dalle filiali ormai non più utilizzate, messi in vendita da Unicredit per 1 miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, il fondo nel marzo 2018 ha siglato una partnership strategica con Realty Partners per investimenti nel real estate in Italia (si veda altro articolo di BeBeez) e a inizio 2018 ha sottoscritto, insieme a DeA Capital, 200 milioni di euro (su un target complessivo di 250 milioni) del nuovo fondo Special Opportunities I, fondo mobiliare chiuso di Dea Capital Real Estate sgr riservato a investitori professionali, che investirà in portafogli di crediti non performing, prevalentemente secured, con tagli compresi tra 50 e 100 milioni di euro lordi (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a marzo 2018, Apollo ha annunciato di aver destinato 300 milioni di euro da investire in crediti verso aziende corporate italiane in tensione finanziaria o in default tramite una nuova piattaforma di investimento dedicata , battezzata Apollo Delos. A selezionare le opportunità italiane di investimento e a seguire gli investimenti sarà un team tutto italiano, indipendente da Apollo, ma legato ad Apollo da un contratto di advisory esclusiva, che agirà tramite la neocostituita società di advisory Apeiron Management spa (si veda altro articolo di BeBeez).