Cassa Depositi e Prestiti ha chiuso il bilancio 2020 con partecipazioni e fondi per 35,6 miliardi di euro, in aumento del 4% da fine 2019. Un incremento che è riconducibile agli investimenti effettuati nel 2020 a sostegno delle imprese, attraverso il lancio di fondi di private equity e venture capital, il supporto ai piani di sviluppo delle partecipate e la promozione di campioni in settori strategici e dello sviluppo delle infrastrutture e del territorio. Lo si legge nel comunicato stampa sui risultati 2020 diffuso ieri da Cdp, che ha evidenziato un utile netto di 2,8 miliardi di euro (+1% dal 2019) per Cdp spa, che scende a 1,2 miliardi a livello di gruppo, includendo Eni.
Più nel dettaglio, Cdp ha sottolineato che nel 2020 sono stati lanciati: servizi di consulenza per aiutare le imprese nella crescita, la prima rete nazionale di sviluppo/finanziamento delle startup e iniziative di contrasto agli effetti del Covid-19. In particolare, i) è stata supportata la crescita di pmi e startup attraverso programmi fisici e digitali, quali il programma Acceleratore Imprese e la piattaforma digitale per startup Xcelerator; il primo acceleratore per startup fintech e insurtech; il Fondo Mobility & Digital Acceleration e il Motor Valley Accelerator e WeSportUp, il primo acceleratore di startup e pmi innovative focalizzato negli ambiti di sport e salute, creato in collaborazione con StartupBootcamp e Sport e Salute; (ii) è stato creato il più grande operatore italiano nel venture capital, Cdp Venture Capital sgr, con oltre 1 miliardo di euro di dotazione, fondi attivi lungo tutto il ciclo di vita e collegamento con le grandi aziende; (iii) sono stati lanciati nuovi fondi di private equity a beneficio di piccole e medie imprese, anche grazie all’acquisizione del controllo di Fondo Italiano d’Investimento sgr; (iv) sono stati conclusi i lavori preparatori per l’avvio del Patrimonio Rilancio, con la definizione dei prodotti, dell’infrastruttura digitale e del modello operativo; e (v) sono stati stanziati 7 miliardi di euro di nuove risorse a supporto della liquidità delle imprese, anche mediante il sistema bancario, per fronteggiare gli impatti derivanti dall’emergenza Covid-19.
Sul fronte delle partecipazioni strategiche, Cdp ha rivisto e ampliato il proprio ruolo di investitore. In particolare, (i) è stata definita la prima strategia equity per individuare settori e tecnologie chiave e razionalizzare gli strumenti di intervento; (ii) è stato riorganizzato il portafoglio di sgr/fondi e lanciati nuovi fondi di private equity e venture capital; e (iii) è stato potenziato il supporto alle partecipate (definizione delle strategie, sviluppo di partnership commerciali, selezione del top management, ottimizzazione della raccolta/gestione finanziaria). Sono state inoltre lanciate nuove iniziative per favorire la collaborazione tra le aziende partecipate e la nascita di campioni europei attraverso operazioni sul mercato con investitori istituzionali, tra cui l’ingresso di Borsa Italiana in Euronext, la fusione Sia-Nexi-Nets, la nascita di WeBuild.
Infine, si segnalano, da un lato, il supporto di Cdp al territorio attraverso progetti di rigenerazione urbana, il sostegno a social, student e senior housing e 2 miliardi di euro per la riqualificazione degli alberghi; e dall’altro Il lancio, ex-novo, di un’attività di supporto tecnico alla Pubblica Amministrazione e di iniziative a supporto della transizione energetica. Tra i principali interventi realizzati: (i) creazione di un team CDP di ingegneri/project manager per affiancare gli Enti nella pianificazione, progettazione e realizzazione di infrastrutture sul territorio con circa 50 progetti attivi di consulenza tecnica ed oltre 4 miliardi di euro di investimenti abilitati; e (ii) la costituzione di 6 società in partnership con campioni energetici/industriali del Paese per la produzione di energia rinnovabile, l’efficientamento energetico, il rimboschimento, l’economia circolare e le infrastrutture di ricarica elettrica (es. GreenIT con ENI e RenovIT con Snam).