E’ atteso per oggi l’annuncio ufficiale della vendita del Genoa Calcio al fondo americano 777 Partners. Le indiscrezioni sono state riportate ieri dall’ANSA, secondo cui sarebbe già stato pagato un primo acconto di 20 milioni. La notizia delle trattative con 777 Partners si era diffusa a fine agosto (si veda altro articolo di BeBeez) e nelle ultime settimane si è parlato di una valutazione per il Genoa di ben 150 milioni di euro, con l’imprenditore Enrico Preziosi che non manterrà quote azionarie del club ma rimarrà nel board per 3 anni, a collaborare con la nuova proprietà. La struttura attuale, a partire dall’amministratore delegato Alessandro Zarbano, resterà in carica (si veda qui Il Secolo XIX).
Preziosi cede quindi il club dopo 18 anni di proprietà: l’aveva rilevato nel 2003, salvandolo dal fallimento, e aveva riportato il Genoa in A nel 2007, mantendendo da allora la massima categoria.
Il fondo 777 Partners, con sede a Miami e fondato nel 2015 da Steven W. Pasko e Josh Wander, come ulteriore conseguenza del management buyout di SuttonPark Capital da PennantPark, in Europa è guidato da Andres Blazquez e ha un focus sui servizi finanziari. Tuttavia ha già investito nel calcio europeo nel 2018, quando aveva comprato il 6,28% del Siviglia tramite la società Sevillistas Unidos 2020. L’idea era accrescere man mano la presenza nel capitale, ma l’ascesa è poi stata frenata da dissidi tra le varie componenti del club. Il fondo ha anche investito in altre società sportive, come la società di promozione del calcio femminile Ata Football o i London Lions, il più importante club di basket con sede a Londra.
In precedenza, ricordiamo che nell’ottobre 2020 il dossier del Genoa Calcio era stato studiato da Made in Italy Investimenti – Monferrato, management company con sede ad Acqui Terme (Alessandria), dedicata allo sviluppo del territorio e guidata da Andrea Bruzzone (si veda altro articolo di BeBeez). Di quell’offerta, però, non si è poi saputo più nulla.
L’annuncio di Bruzzone seguiva di pochi giorni quello di Gestio Capital, family office con base a Londra fondato da Matteo Manfredi, che aveva ritirato l’offerta di acquisto del Genoa da 105 milioni di euro complessivi presentata nell’agosto 2020 con una cordata italiana guidata da Manfredi e Andrea Radrizzani per il club rossoblu (si veda altro articolo di BeBeez). La cordata coinvolgeva inoltre in quota minoritaria anche un fondo statunitense di private equity e Aser Ventures, la holding sportiva di Radrizzani, proprietario del Leeds, che ha riportato il club inglese, allenato da Marcelo Bielsa, in Premier League dopo 16 anni.
Nel giugno 2019, invece, era stato il fondo statunitense York Capital a firmare una lettera d’intenti per il passaggio di proprietà del Genoa Calcio (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi non se ne era fatto nulla. Enrico Preziosi aveva messo in vendita ufficialmente la società a metà maggio 2019, quando aveva dato mandato ad Assietta di gestire l’operazione. Il Genoa è di proprietà di Preziosi dal 2003 e periodicamente l’imprenditore negli ultimi anni ha parlato di vendita, per poi tornare sui suoi passi.
Il Genoa Calcio ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2020 con una perdita di 33,4 milioni di euro e un patrimonio netto positivo per 14,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa), dopo che l’anno prima aveva registrato un utile netto di 10,2 milioni di euro di utile netto (si veda qui il comunicato stampa). Un risultato raggiunto però allora solo grazie alle plusvalenze realizzate tra il gennaio e l’estate 2019 con le cessioni di Piatek al Milan e di Romero alla Juventus: poco meno di 29 milioni per il polacco, 24 milioni per l’argentino. A queste si devono aggiungere i 7,8 milioni per Salcedo, i 6,9 milioni per Russo (da Inter e Sassuolo) e i 4 milioni per Radu. Ricordiamo che invece il 2018 si era chiuso con perdite per circa 4 milioni, che seguivano la perdita per 11,7 milioni del 2017, quella di 4 milioni del 2016 e quella di 10,5 milioni del 2015.