Il quarto fondo di F2i sgr, battezzato Fondo ANIA F2i, dedicato alle infrastrutture italiane, finanziato dalle compagnie assicurative associate ad ANIA (Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici), ha chiuso la raccolta a quota 516 milioni di euro, superando il target originario di 500 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo aveva annunciato il primo closing a quota 320 milioni di euro nel febbraio 2020(si veda altro articolo di BeBeez).
“Il fondo ha visto la partecipazione delle principali compagnie di assicurazione, oltre a una platea diversificata di investitori nazionali e internazionali. Siamo molto contenti di questo traguardo”, ha commentato Maria Bianca Farina, presidente ANIA.
L’obiettivo del Fondo è quello di investire prevalentemente in infrastrutture core e brownfield in Italia, in strumenti azionari non quotati, con un focus su operazioni medio piccole aventi un valore unitario di 50-75 milioni di euro. Data la natura di infrastrutture core, l’investimento presenta un profilo di rischio e di rendimento conservativo nella sua categoria, che assicura un ridotto assorbimento di capitale per i cosiddetti qualified infrastructure equity.
Il fondo seleziona gli investimenti secondo criteri ESG e ha di recente ottenuto la classificazione ex art. 8 del Regolamento (UE) n. 2019/2088 (SFDR), in quanto investe in strumenti finanziari a condizione che gli stessi siano emessi da imprese che rispettano prassi di buona governance, promuovendo da un lato la mitigazione dei cambiamenti climatici e, dall’altro, l’assenza di discriminazione e sicurezza sul lavoro.
“L’attuale crisi energetica e l’aumento dei costi delle materie prime evidenziano la necessità di accelerare nella diversificazione delle fonti energetiche, con un focus anche sulle energie rinnovabili. Continueremo a lavorare come Fondo ANIA per supportare questo tipo di operazioni, confermando l’impegno del settore assicurativo a sostenere iniziative di sistema che hanno una valenza economico-sociale per il Paese”, ha concluso Farina.
A oggi, il fondo ha già impegnato quasi il 50% del target di raccolta, investendo nel trasporto merci ferroviario, negli aeroporti, nel settore della logistica portuale delle merci rinfuse e nell’impianto di stoccaggio del gas. In particolare, nell’aprile 2020 il fondo ha acquisito il 92,5% di Compagnia Ferroviaria Italiana; in ottobre 2020 il fondo ha partecipato all’acquisizione dell’80% di Geasar, la società che gestisce l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda; il fondo possiede inoltre una quota di F2i Holding Portuale, che a sua volta controlla Compagna Portuale Monfalcone, MarTer Neri e Porto di Carrara; infine il fondo nell’agosto 2021 ha partecipato all’acquisizione del controllo di Italgas Storage, operatore indipendente nei servizi di stoccaggio di gas naturale in Italia, sino a quel momento controllato da Morgan Stanley Infrastructure Partners.
F2i sgr, intanto, è ancora in raccolta per Il Fondo V, battezzato Fondo Infrastrutture Sostenibili (FIS), che punta a 1,5 miliardi di euro. Il fondo ha siglato un secondo closing della raccolta lo scorso gennaio, dopo il primo closing, a quota 900 milioni di euro annunciato lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez). A incrementare la raccolta è stato in particolare Cdp Equity (gruppo Cdp), ma non è ancora stato comunicato a quanto ammonta l’impegno (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che è partita nei mesi scorsi la raccolta di un nuovo fondo focalizzato sul debito, per il quale l’sgr ha già ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia, con un target di 300-500 milioni di euro. L’obiettivo è investire nel debito infrastrutturale, affiancando le banche nei finanziamenti alle imprese (si veda altro articolo di BeBeez).