Nextalia sgr, per conto del Fondo Nextalia Private Equity, ha acquisito il 100% di Dalma Mangimi spa, Stella Mangimi srl e Sperina srl, che congiuntamente costituiscono il Gruppo Dalma, che produce ingredienti per mangimi tramite trasformazione di ex-prodotti alimentari quali, per esempio, pasta, prodotti da forno e dolciari (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata portata a termine tramite una newco indirettamente controllata da Nextalia, che ha acquisito l’intero capitale dalla famiglia Massa, che sinora controllava al 100% le tre società attraverso Blu Holding srl e che ha reinvestito parte del ricavato per una quota di minoranza. Più nel dettaglio, prima dell’acquisizione da parte di Nextalia, le quote di Blu Holding srl facevano capo ai fondatori Bruno Massa (50%), alla moglie Marina Dalmasso (40%) e alla figlia Valentina Massa (10%). Quest’ultima, membro del consiglio di amministrazione e presidente dell’associazione Europea EFFPA, proseguirà la sua attività istituzionale volta allo sviluppo sostenibile del settore e dell’azienda.
Nextalia si è avvalsa dell’assistenza di Vitale&Co come financial advisor, dello studio Bonelli Erede per gli aspetti legali corporate e gli aspetti fiscali, di Latham & Watkins come financing legal advisor, di Goetzpartners per la business due diligence, di Deloitte per la financial & tax due diligence e di Ramboll per la due diligence ESG. Dalma si è avvalsa dell’assistenza del team di M&A Advisory Ethica Group per gli aspetti finanziari e dello studio Gianni & Origoni per gli aspetti legali.
L’azienda è stata fondata nel 1981 dalla famiglia Massa e ha sviluppato un processo industriale innovativo per valorizzare l’apporto nutrizionale degli ex-alimenti impiegandoli come ingredienti nei mangimi per animali. iIl gruppo fornisce ingredienti di qualità alla catena dei mangimi per animali da reddito, riducendo l’impatto ambientale della dieta zootecnica. Ad esempio, spiega una nota, in una dieta sperimentale con il 21% di ingredienti Dalma circolari è stata registrata una riduzione del 25% delle emissioni di CO2 e di oltre il 30% del consumo di acqua.
Dalma Mangimi ha chiuso il bilancio 2022 con 37,5 milioni di ricavi, 10,1 milioni di ebitda e 2,9 milioni di debito finanziario netto (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Quanto a Stella Mangimi, nel 2022 ha invece registrato ricavi netti per 9,2 milioni, un ebitda di 2,7 milioni e liquidità netta per circa 300 mila euro (si veda qui il report di Leanus). Molto più piccola, invec, Sperina, che ha chiuso il 2021 con un fatturato di circa 300 mila euro.
Bruno Massa, presidente di Dalma, ha commentato: “Siamo orgogliosi della partnership strategica con Nextalia per supportare il piano di crescita ambizioso di Dalma come leader nella produzione di ingredienti per mangimi sicuri e sostenibili, nonché poter offrire ai nostri clienti prodotti sempre più performanti anche da un punto di vista ambientale. L’operazione permetterà a Dalma di offrirei ai propri fornitori una maggiore presenza su tutto il territorio nazionale e migliorare ulteriormente l’efficienza logistica”.
Francesco Canzonieri, ad dell’sgr, ha dichiarato: “L’acquisizione di Dalma è un importante tassello nella strategia di Nextalia di supportare le realtà imprenditoriali italiane di eccellenza attente ai temi della circular economy e della sostenibilità. Nextalia potrà offrire capitale e investimenti a supporto dell’ambizioso piano di crescita e consolidamento di Dalma, anche tramite acquisizioni, in un settore caratterizzato da elevata frammentazione e trainato da trend strutturali di crescita”.
Si tratta della seconda operazione nel settore agroalimentare effettuata dall’sgr tramite il fondo, dopo l’acquisizione per 50 milioni di euro, a dicembre, dell’intero capitale di IBF Servizi spa, che fornisce servizi di agricoltura di precisione, innovazione tecnologica e soluzioni software professionali per il settore agro-alimentare, in particolare tramite la controllata Agronica Group srl (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto agli investimenti in altri settori, ricordiamo che in questi giorni il fondo si trova in trattative avanzate e prossime alla conclusione per acquisire dal private equity inglese Palamon Capital Partners, Business School24 spa, la società nata nel 2017 come spin-off di una business unit de Il Sole 24 Ore spa, attiva nella formazione già dal 1991, e che Palamon ha acquisito tra il 2017 e il 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che l’sgr il mese scorso ha annunciato il primo closing della raccolta del suo secondo fondo, Nextalia Credit Opportunities, che ha raggiunto i 300 milioni di euro di impegni (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo, creato per investire sulle opportunità nel mercato italiano delle special situation attraverso i verticali distressed credit e distressed corporate, con approccio single name, era stato lanciato lo scorso febbraio con un target di raccolta complessivo compreso tra i 300 e i 400 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il closing finale è atteso nel corso del secondo semestre di quest’anno. Il primo fondo lanciato dall’sgr, Nextalia Private Equity, protagonista delle operazioni precedenti, aveva invece chiuso la raccolta a quota 800 milioni di euro nel giugno 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).