Poste Italiane spa si è aggiudicata il 70% di Plurima spa, il fornitore di servizi di logistica sanitaria e gestione in outsourcing del magazzino farmaceutico amministrativo e gestione documentale per PA e aziende private, partecipato dai fondi Siparex da inizio 2019 e controllato dalla famiglia Marconi. Lo hanno annunciato entrambe le società nei giorni scorsi, precisando che il corrispettivo che sarà pagato per l’acquisto della quota di maggioranza da parte di Poste si baserà su un enterprise value complessivo della società di 130 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di Poste italiane e qui quello di Plurima).
Che Plurima stesse cercando un nuovo investitore era noto dallo scorso dicembre 2021, quando l’asta aveva riscosso l’interesse di vari fondi di private equity che erano interessati al dossier. Si parlava di Chequers Capital, Clessidra, Iter Capital, Fondo Italiano d’Investimento e Nextalia (si veda altro articolo di BeBeez). Già a gennaio, però, si era diffusa la notizia che in pole position c’era Poste Italiane, in un deal che si diceva allora avrebbe valutato Plurima almeno 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, l’operazione verrà eseguita da Poste per il tramite la controllata al 100% Poste Welfare Servizi srl (PWS), che firmato un accordo vincolante con Opus srl, holding interamente posseduta dalla famiglia Marconi, e con Siparex. PWS deterrà il 70% del capitale sociale di Plurima, la famiglia Marconi deterrà il restante 30% e Siparex uscirà invece dal capitale. Luca Marconi sarà confermato nel ruolo di presidente esecutivo della società e Fabio Luppino in quello di amministratore delegato.
Nella transazione Poste Italiane è stata assistita da Lazard in qualità di fornitore di un parere di congruità e da Gianni & Origoni in qualità di consulente legale. Gli azionisti di Plurima sono stati assistiti da Vitale & Co. in qualità di financial advisor e da Pedersoli Studio Legale in qualità di consulente legale. Il closing dell’operazione è soggetto all’approvazione da parte Autorità Antitrust è atteso entro la fine del primo semestre 2022.
Il presidente Luca Marconi ha commentato: “Plurima, nata da un’intuizione di mio padre Tito 40 anni fa, diventa partner di Poste Italiane. L’obiettivo comune è quello di mettere in campo le rispettive capacità e competenze per continuare lo sviluppo di un progetto sempre più innovativo e di respiro nazionale. Sono certo che realizzeremo con Poste Italiane una grande infrastruttura per la logistica sanitaria del nostro sistema Italia al servizio del cittadino con la determinazione e l’entusiasmo che da sempre ci contraddistingue.”
Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane, ha aggiunto: “La nostra strategia 24SI prevede un focus sul business della contract logistics con l’obiettivo di completare la transizione verso un modello di logistica ad ampio raggio. Plurima accelererà questo percorso, garantendo l’accesso a nuove opportunità di business legate ad una maggiore tendenza all’outsourcing della logistica e della micrologistica ospedaliera. Noi faremo leva sull’esperienza che abbiamo maturato con la piattaforma di consegna e prenotazione dei vaccini Covid-19, nonché sulle relazioni consolidate con le pubbliche amministrazioni.”
Fondata nel 1995 da Tito Carlo Marconi a Corciano (Perugia), Plurima è stata la prima azienda italiana a proporre il servizio in outsourcing della gestione documentale per la sanità pubblica e privata. Nel 2017 ha acquisito BluKappa srl e Bridge Technologies srl, nel gennaio 2019 ha comprato il 75% di Saip srl, società con sede a Opera (Milano), attiva nella produzione di accumulatori idro-pneumatici e smorzatori di pulsazioni (si veda altro articolo di BeBeez) e nel dicembre dello stesso anno ha poi acquisito il 90% di Log-Os, società specializzata in logistica sanitaria che fa parte del gruppo Zanardo Servizi Logistici, fondato nel 1961 dall’omonima famiglia (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo, che attualmente può contare su oltre 600 clienti e su una presenza capillare nel Nord Italia e nel Centro Italia, operando attraverso 41 strutture logistiche e una flotta di circa 300 veicoli, ha generato circa 57 milioni di euro di ricavi e circa 10 milioni di ebitda nel 20211, dopo aver chiuso il 2020 con 38,6 milioni di euro di ricavi (da 27,8 milioni nel 2019), un ebitda di 5,6 milioni (da 2,6 milioni) e un debito finanziario netto di 1,5 milioni (da 2,5 milioni) (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Siparex aveva acquisito dalla famiglia Marconi il 31% del capitale di Plurima nel gennaio 2019, conducendo l’operazione tramite i fondi Siparex Investimenti 2 e Siparex MidCap 3 ed era prevista inoltre la sottoscrizione di un aumento di capitale in una o più tranche, fino ad arrivare a un massimo del 41% (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi, però, la quota posseduta dal fondo risulta ancora del 31%. In occasione dell’acquisizione si era anche parlato di una possibile futura quotazione di Plurima all’allora Aim Italia o, in caso di ulteriori acquisizioni, sul listino principale.