Potrebbe presto tornare sotto i riflettori la saga di Italcer spa, la holding della ceramica costituita da Mindful Capital Partners (ex Mandarin si veda altro articolo di BeBeez) tramite il suo fondo MCP II come polo di aggregazione di aziende della ceramica di alta gamma, visto il percorso di crescita della società e le pressioni degli advisor per la ripresa del processo di vendita.
Il 2021 (si veda qui il report di Leanus dopo esseresi regsitrati gratuitamente) è stato chiuso con un rialzo dei ricavi del 66% circa a 252 milioni di euro, con un margine operativo in aumento al 17% del fatturato a 43,2 milioni a fronte di un debito finanziario netto di 157,7 milioni (rapporto PFN/Ebitda a 3,65x). Superato, quindi, l’obiettivo della società dichiarato in occasione dell’acquisizione di Equipe Ceramicas nel marzo 2021, nel quale è stato fissato anche il target al 2024 di un fatturato di 300 milioni e un ebitda di oltre 70 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Unica nota stonata la perdita netta, pari a 10,7 milioni che ha ridotto il patrimonio netto del 5,6% a 180,49 milioni, ma il rosso di bilancio risulta comunque in miglioramento rispetto ai -13,68 milioni del 2020.
Ora, secondo quanto rivelato da Unquote, gli advisor del fondo guidato dai managing partner Lorenzo Stanca, Alberto Camaggi, Andrea Tuccio e dal senior partner e fondatore Alberto Forchielli avrebbero messo pressione agli stessi perché la società sia ceduta sul mercato tramite un’ipo. Soluzione, questa, che tuttavia si discosterebbe molto dalle opzioni pensate in precedenza da Mindful, che invece prevedevano l’apertura di un’asta per una cessione diretta (a un altro fondo oppure a un industriale con un trade sale) del polo della ceramica fondato nel 2017.
Infatti, stando a quanto risulta invece a BeBeez, il management non avrebbe ancora intenzione di riaprire l’asta con il processo che è ancora in sospeso. La cessione di Italcer, come confidato a BeBeez da Lorenzo Stanca all’epoca del cambio di nome del fondo, era stata sospesa lo scorso aprile per via delle incertezze sul quadro macroeconomico legate al conflitto Russia-Ucraina e all’impennata dei prezzi di energia e materie prime (alla quale il settore in cui opera Italcer è tra i pià esposti) (si veda altro articolo di BeBeez), ma già a gennaio erano già arrivate alcune offerte non vincolanti (si veda altro articolo di BeBeez) sul tavolo degli advisor IMI- Intesa Sanpaolo, Credit Suisse, Scouting Capital Advisors e Banco Sabadell, affiancati dai legali di Legance.
Ricordiamo che oltre a Italcer, nel portafoglio di MCP II resta ancora anche Italian Frozen Food Holding (IFFH) , il polo del cibo surgelato lanciata nel 2018 e che da allora ha a sua volta aggregato una serie di piccole aziende del settore, l’ultima delle quali è Farma&Co, specializzata nella produzione di prodotti da forno senza glutine. L’asta per il gruppo si è aperta lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez).
Tuttavia, Ipo o meno, la cessione delle due ultime società in portafoglio al fondo MCP II è solo questione di tempo, come lo stesso MCP aveva annunciato lo scorso aprile in occasione del cambio di nome da Mandarin Capital Partners. Allora aveva ricordato inoltre il terzo fondo MCP III, vintage 2019 che ha chiuso la raccolta a fine 2021 a 227 milioni e già investito per circa 150 milioni, con un rendimento sulla carta che corrisponde già a 1,35 volte il capitale investito. Il terzo fondo a oggi ha condotto otto investimenti, tutti ancora in portafoglio: Croci (prodotti non food per animali domestici), Selematic (macchine per il packaging di prodotti alimentari), Waico (nuovo nome del polo di macchinari per la panetterie, pizzerie e pasticcerie), Ymenso, Medech Holding (nuovo nome del polo di componenti di medical devices), Klapp (società tedesca di prodotti di skincare per il canale professionale), Margot(accessori metallici per la pelletteria di alto di gamma) e Coffee Holding (gruppo integrato nel settore del caffè).
Ancora lo scorso aprile, Stanca aveva affermato che il portafoglio del fondo valeva all’epoca “circa il 35% più del costo”, mentre i primi disinvestimenti erano previsti “già dal prossimo anno” e che “a oggi ci sono altri due investimenti in valutazione”. In merito al quarto fondo che MCP ha in mente di lanciare, è previsto “tra fine 2022 e inizio 2023”. Tra i progetti allo studio, inoltre, aveva detto ancora Stanca, “c’è anche l’idea di ampliare la gamma delle strategie di gestione e quindi stiamo ragionando per esempio su venture capital e impact investing, ma al momento non c’è nulla di concreto”.