
di Paola Stringa
Serenis, la tech company che vuole rendere accessibili i servizi di psicoterapia e benessere mentale di qualità, fondata da Silvia Wang, ha chiuso una ulteriore raccolta di capitali da 2,7 milioni di euro, di cui FG2 è stato lead investor.
L’operazione è in effetti un’estensione dell’ultimo round aperto a giugno, che ha raccolto 2,6 milioni sempre con FG2 Capital alla guida. In quest’ultima occasione è salito a bordo di Serenis Daniele Francescon, che ha già alle spalle l’esperienza di co-fondatore di NeN, la prima azienda “enertech” italiana, nata da un’iniziativa di A2A per portare un nuovo approccio e una nuova percezione alla comunicazione nel mondo dell’energia nella gestione della fornitura domestica di gas e luce (si veda altro articolo BeBeez).
Adesso alle risorse già raccolte si sono aggiunti altri 2.7 milioni, con l’ingresso nel capitale di diversi investitori tra cui Angelini Ventures, Azimut Digitech Fund, Invictus Capital (veicolo nato dalla collaborazione tra Alberto Chalon, il Fondo Europeo per gli Investimenti e la Cassa Depositi e Prestiti).
Il round complessivamente si è quindi chiuso con un valore complessivo di 5,4 milioni, che portano a 6,5 milioni di euro la raccolta totale di Serenis, a un anno dalla sua nascita.
Ricordiamo infatti che nel febbraio del 2022 la srtartup lanciata da Wang aveva effettuato un primo round da 1,1 milioni, guidato sempre da FG Capital assieme a Exor Seeds, il braccio operativo nel venture capital della finanziaria quotata a Piazza Affari e controllata dalla famiglia Agnelli (si veda altro articolo BeBeez).
Wang e Francescon hanno dichiarato: “Il progetto sta trovando riscontro, prima ancora che dagli investitori, da un numero sempre crescente di pazienti che giorno dopo giorno ci scelgono, oltre che da una squadra di oltre 400 psicoterapeuti che hanno già scelto Serenis per contribuire al benessere mentale più accessibile. Con Serenis vogliamo mettere la tecnologia a supporto della relazione terapeutica, considerandola un fattore abilitante e migliorativo: essere digitali ci permette non solo di abbattere barriere che impediscono alle persone di accedere alla psicoterapia, ma anche di migliorare la terapia stessa, grazie all’analisi dei dati”.
L’ulteriore iniezione di capitali che è una prova del costante e crescente interesse sia per il settore della psicoterapia online che per il progetto Serenis in sé, serviranno a sostenere la crescita del team interno, a sviluppare ulteriormente la rete degli psicoterapeuti, nell’evoluzione di nuove funzionalità della piattaforma a disposizione dei pazienti e a investire su nuove attività di comunicazione e marketing, volte non solo a far conoscere la startup ma anche a progetti di divulgazione e comunicazione intorno al tema del benessere mentale. La consulenza psicologica, dal post Covid in avanti, è un servizio che si è sempre più digitalizzato.
A questo proposito, ricordiamo la recente crescita di Unobravo, servizio di psicologia online fondato nel 2019 dalla ceo Danila De Stefano per rendere più accessibili il sostegno psicologico e la psicoterapia grazie alla tecnologia, che lo scorso luglio ha completato un round da 17 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
FG2 Capital, holding milanese fondata da Fulvio Gregorace e Fabio Luigi Gallucci, organizza club deal di coinvestimento in private equity e venture capital in Italia e Usa insieme ad alcuni family office. L’anno scorso ha finanziato, tra l’altro, la piattaforma on line per vendere capi di abbigliamento pregiati di seconda mano Lampoo (si veda altro articolo di BeBeez) e la catena di ristoranti Poke House (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Angelini Ventures, il Corporate Venture Capital del Gruppo Angelini, nato lo scorso ottobre con una dotazione di 300 milioni di euro e un team globale, all’epoca del lancio aveva già dichiarato l’intenzione di focalizzare gli investimenti nella ricerca sulla salute del cervello (settore cui appartiene serenis) e sui segmenti del mercato biomedicale dedicati a donne, bambini e terza età. In tale ottica ha già programmato investimenti per 60 milioni di euro, anche all’estero (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto ad Azimut Digitech Fund, veicolo gestito da Gellify e di cui Azimut Libera Impresa è coinvestitore, gli ultimi interventi sono stati quelli nel capitale di Bridge, piattaforma web per ottimizzare il trasporto su strada e su in DBridge, prima digital platform al mondo che permette di integrare servizi non finanziari ad alto valore aggiunto nei sistemi degli istituti creditizi (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo Azimut Digitech Fund fa parte della galassia del gruppo Azimut di strumenti alternativi specializzati nei diversi segmenti dei private market.
Ricordiamo che Silvia Wang è già cofounder, insieme a Marco Ogliengo, di ProntoPro, startup che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale che a settembre si è fusa con l’azienda turca Armut, attiva nello stesso comparto (si veda altro articolo di BeBeez).