Schia Ventures ha partecipato con 810 mila euro al round della startup biotech bolognese CellPly (si veda qui il comunicato stampa). L’aumento di capitale era stato sottoscritto lo scorso dicembre per 2 milioni di euro dai nuovi investitori LIFTT (per 800 mila euro) e Recomec, holding controllata dalla famiglia Zanelli (ex proprietaria di Comecer), oltre che dagli investitori già presenti nel capitale, cioé i soci di Italian Angels for Growth (700 mila euro), Indaco Ventures, META Zernike Ventures e l’incubatore californiano Rearden (si veda altro articolo di BeBeez). Ora il round di CellPly ha superato 2,8 milioni di euro, grazie a Schia Ventures.
Quest’ultima è un veicolo di investimento, con sede a Parma, costituito su iniziativa di Pietro De Nardis, già cofondatore di Buongiorno nonché investitore in diverse importanti startup italiane ed estere tra cui Everli (ex Supermercato24), Shopfully, Algolia, N26, BeMyEye. De Nardis ha coinvolto per l’occasione un qualificato gruppo di investitori privati, tra i quali Emilio Attolini, Andrea Casalini, Alberto Guiotto, Marco Massini, Emanuele Preve, Annalisa Sassi, Simona Torre e lo studio professionale parmense Alinovi Guiotto Ferrari & Mattioli.
Ha commentato De Nardis: “Per noi l’investimento in Cellply rappresenta una straordinaria opportunità di partecipare e contribuire alla crescita ed alla affermazione di tecnologie di avanguardia in un settore ad altissimo impatto sulla salute, affiancando idealmente con Parma la strategia di innovazione regionale nel mondo healthcare”.
CellPly è stata fondata nel 2013 da Massimo Bocchi (ceo) e Roberto Guerrieri, fondatore di Silicon Biosystem, ceduta a Menarini, e inventore della tecnologia fingerprint acquisita da Apple. La startup aveva raccolto un round seed da 2 milioni di euro nel marzo 2014, appunto sottoscritto da soci di IAG, Zernike Meta Ventures (oggi appunto META Zernike Ventures, tramite il Fondo Ingenium Emilia Romagna II) e il fondo Atlante Seed (oggi appunto gestito da Indaco Ventures) (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, tra il 2016 e il 2018, la società si è assicurata vari grant per un totale di 2,65 milioni di euro (si veda qui Crunchbase).
L’azienda, inizialmente focalizzata sul business diagnostico, si è recentemente specializzata nel segmento delle terapie cellulari. Il target è rappresentato dalle aziende farmaceutiche e dalle cliniche che stanno sviluppando nuove terapie o cell factory nel settore delle terapie cellulari e dell’immuno-oncologia. L’obiettivo del team di investitori è il completamento dello sviluppo delle prime unità del prodotto per arrivare alla sua commercializzazione entro 12-18 mesi. Una soluzione “state of the art” per l’analisi di singole cellule immunitarie contenute all’interno dei lotti di terapie cellulari prodotti da aziende biotech e istituti oncologici.
Le attuali terapie cellulari immuno-oncologiche, infatti, hanno un limite: le cellule prelevate e re-iniettate ai pazienti dopo la modifica genetica non sempre sono efficaci e presentano una eterogeneità non solo tra diversi pazienti, ma anche tra diverse cellule dello stesso campione. Inoltre, un ulteriore ostacolo è rappresentato dal loro alto costo dovuto ai lunghi tempi richiesti per la ricerca e sviluppo, visti il complesso meccanismo di azione di queste terapie e ai costi rilevanti per la produzione d il controllo di qualità. Cellply si propone come game-changer, superando questi gap grazie alla capacità di misurare la funzionalità di singole cellule immunitarie all’interno di un lotto di terapia cellulare, offrendo uno strumento in grado di accelerare la ricerca e sviluppo e di garantire un controllo di qualità più approfondito e più rappresentativo dalla effettiva efficacia del prodotto.