E’ partita venerdì 17 l’ipo di Generalfinance spa, che si chiuderà il prossimo giovedì 23, con l’avvio delle negoziazioni che è atteso per il 29 giugno (si veda qui il comunicato stampa), in linea con l’annuncio dello scorso maggio contestuale alla pubblicazione del Piano industriale 2022-2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il collocamento su Euronext Milan delle azioni del leader del factoring dedicato alle imprese in special situation, che si rivolge soltanto a investitori qualificati e istituzionali, avviene sulla base di un intervallo di valorizzazione tra 7,12 e 7,63 euro per azione, corrispondente a un valore pre-moeny compreso tra i 70 e i 75 milioni di euro.
L’annuncio è arrivato dopo che lo scorso 15 giugno la Consob ha approvato il Documento di registrazione, la nota informativa relativa alle azioni e la nota di sintesi e dopo che il 14 giugno Borsa Italiana ha rilasciato il provvedimento di ammissione alla quotazione.
Banca Akros e Intesa Sanpaolo – IMI CIB sono joint global coordinator, Ceresio sim e Invest Italy sim sono co-lead manager, mentre Banca Akros agisce anche in qualità di sponsor ai fini della quotazione. E, in caso di quotazione sul segmento Euronext Star Milan, Intesa Sanpaolo – IMI Corporate and Investment Banking agirà inoltre in qualità di specialista delle azioni. I consulenti legali incaricati dalla società sono Bonelli Erede, per gli aspetti di diritto italiano, e DLA Piper per gli aspetti di diritto statunitense e inglese. Linklaters agisce in qualità di consulente legale per i collocatori.
Oggi Generafinance fa capo a Gruppo General Holding srl (GGH), holding dell’amministratore delegato Massimo Gianolli, per il 53%, e a Credito Valtellinese, oggi gruppo Crédit Agricole Italia (CAI), per il restante 47%. Oggetto del collocamento sono un massimo di 2,8 milioni di azioni di nuova emissione rinvenienti da un aumento di capitale e un massimo di 2,1 milioni di azioni messe in vendita da CAI. Nell’ambito dell’offerta è prevista la concessione di un’opzione di over allotment e di un’opzione greenshoe, da parte di CAI in favore dei joint global coordinator e i co-lead manager per un massimo di 491.356 azioni, pari a complessivamente circa il 10% delle azioni oggetto dell’offerta.
Tra i 10 e i 15 milioni di euro di azioni saranno sottoscritti da First4Progress spa (F4P), un search investment veichle, una sorta di evoluzione di una Spac, lanciato a inizio agosto 2021 da First Capital, società quotata a Euronext Growth Milan, specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity (PIPE) e di private equity, insieme alla società di consulenza finanziaria Capital For Progress Advisory, promossa da Massimo Capuano (ex amministratore delegato di Borsa Italiana e di Centrobanca), Antonio Perricone (ex managing partner di B&S Private Equity e consigliere di Amber Capital), Marco Fumagalli (per oltre un decennio a capo del Capital Markets di Centrobanca), Alessandra Bianchi (ex Interbanca, BS Private Equity, Amber Capital) e Daniela Toscani (ex Abn Amro Rotschild Londra, Borsa Italiana, Mittel) (si veda qui altro articolo di BeBeez) e a CFO sim. F4P è un veicolo di investimento innovativo, in sostanza un club deal, che raccoglie capitali da destinare alla crescita di una singola pmi italiana, nell’ambito di un’operazione di pre-ipo o quotazione, utilizzando lo strumento del bond convertibile in azioni della società target (come aveva già fatto per la prima volta il veicolo IPO Challenger, lanciato da Electa di Simone Strocchi, che aveva poi condotto la business combination con Italian Wine Brands nel gennaio 2015, si veda altro articolo di BeBeez). F4P, al momento dell’annuncio del lancio, aveva raccolto 11 milioni di euro al primo closing, di cui 10 milioni derivanti dall’emissione di obbligazioni convertibili First4Progress CV 2021-2026 (POC), sottoscritte da investitori istituzionali e privati, quotate alla Borsa di Vienna. Successivamente, a fine ottobre 2021, erano stati emessi altri bond per ulteriori 6 milioni, portando il totale dell’emissione a 16 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Tecnicamente, quindi, ai sensi del regolamento del POC, F4P può procedere al rimborso delle obbligazioni attraverso uno o più strumenti finanziari quotati o per i quali sia prevista l’ammissione a quotazione, a condizione che la maggioranza degli obbligazionisti abbia espresso voto favorevole allo stesso rimborso in natura. F4P intende quindi acquisire azioni Generalfinance nell’ambito dell’offerta appunto anche al fine di procedere al rimborso in natura.
A esito dell’offerta, assumendo l’integrale collocamento delle azioni oggetto dell’offerta e l’integrale esercizio dell’opzione greenshoe, il capitale sociale di Generalfinance farà capo a GGH per il 41,37% e a CAI per il 15,85%, mentre il mercato sarebbe titolare del 42,78%, di cui il 6,34% di titolarità di F4P, assumendo che 1) a F4P siano allocate azioni per 5,7 milioni, al netto dei 4,3 milioni di euro di azioni che F4P assegnerà ai 19 portatori del POC che hanno consentito a rimborso in natura; 2) che F4P acquisti in totale azioni per 10 milioni di euro, cioé il minimo per cui si è impegnata; e 3) che Generalfinance venga valutata 70 milioni, cioé al minimo della forchetta di prezzo.
I proventi derivanti dall’aumento di capitale saranno utilizzati dalla società per supportare il proprio percorso di crescita e sviluppo, come stabilito dal Piano industriale 2022-2024, che prevede una importante crescita dei volumi del turnover e il rafforzamento dei propri capital ratios, con conseguente possibile miglioramento del profilo e costo del funding della società. In particolare, la crescita dei volumi è prevista è molto importante: dagli 1,4 miliardi di euro di fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), la proiezione è a 1,8 miliardi per fine 2022 e a ben 2,7 miliardi nel 2024, con un margine di intermediazione che passerà dai 23,9 milioni di fine 2021 ai 28,7 milioni di fine 2022 e ai 37,4 milioni del 2024.
i capitali freschi derivanti dall’ipo, si affiancheranno alle altre fonti di finanziamento a disposizione e in particolare alla linea revolving a medio lungo termine da 133 milioni di euro a scadenza gennaio 2025 da poco rinnovata con Banco BPM (Banca Agente e banca finanziatrice), Credit Agricole Italia e Intesa Sanpaolo (in qualità di Mandated Lead Arranger, Bookrunner e banche finanziatrici); BCC Milano, Banca Popolare di Bari, BPER Banca, Banca Monte dei Paschi Di Siena, Banca Carige, Banco Desio e Banca Galileo (si veda altro articolo di BeBeez). Oltre alla linea revolving, ricordiamo poi che Generalfinance ha siglato a fine 2021 un’operazione di cartolarizzazione con il gruppo BNP (si veda altro articolo di BeBeez), che nei giorni scorsi ha visto entrare come senior lender anche Intesa Sanpaolo Divisione IMI Corporate & Investment Banking, portando il totale dell’emissione di abs partly paid a 590 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). La società si è anche affacciata direttamente sul mercato dei capitali con l’emissione di commercial paper e di prestiti obbligazionari subordinati. In particolare a inizio ottobre 2021 ha collocato un bond subordinato Tier2 da 5 milioni di euro con scadenza a 6 anni a inizio ottobre (si veda altro articolo di BeBeez) mentre a luglio ha condotto la prima emissione da 15 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) del programma triennale di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme), che era stato lanciato a fine maggio per un massimo di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).