Pakelo Motor Oil, produttore veronese di lubrificanti di elevata tecnologia, ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un prestito da 8 milioni di euro con Garanzia Green di SACE sull’80% dell’importo, finalizzato a finanziare la realizzazione di un nuovo capannone di 2.500 mq che ospiterà l’intera divisione produttiva, favorendo la razionalizzazione degli spazi, dei processi produttivi e la diminuzione delle emissioni inquinanti per unità di prodotto. Inoltre, per risparmiare più energia, verrà realizzato un impianto fotovoltaico sul tetto della struttura (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata perfezionata in collaborazione con il Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del Gruppo dedicata alla frontiera dell’innovazione, a valere sul nuovo plafond Circular Economy da 8 miliardi di euro istituito dalla banca per supportare le imprese che avviano progetti di economia circolare e di riduzione dell’impatto ambientale.
Sull’operazione Alberto Polacco, CEO di Pakelo, ha commentato: “I nuovi investimenti che ci coinvolgono sono stati fatti allo scopo di garantire la soddisfazione dei criteri di sostenibilità ambientale, ma è solo grazie alla partecipazione di SACE come garante e di un istituto di credito come Intesa San Paolo che ciò è stato reso possibile. L’accesso a soluzioni di investimento sostenibile ci ha consentito di partecipare attivamente a questo processo di cambiamento, che si prefigura essere un vero nuovo giorno, per tutti.”
Cristina Balbo, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto-Adige di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “L’operazione con Pakelo conferma l’impegno di Intesa Sanpaolo per ridefinire le strategie d’impresa in chiave innovativa e sostenibile, assicurando il supporto finanziario per gli investimenti con una forte valenza in termini di sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa, in coerenza con le iniziative del PNRR. Per favorire questo percorso Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione delle imprese un plafond creditizio di 8 miliardi di euro dedicato alla Circular Economy per sostenere e incentivare la transizione green”.
Nata nel 1930 a San Bonifacio (VR), per iniziativa di Italo Rino Polacco, Pakelo Motor Oil è oggi arrivata alla terza generazione dopo che nel 2013 la direzione dell’azienda è passata ai figli Alberto, Aldo e Rino Pakelo. Pur conservando la caratteristica di family business, sia pure con sempre maggiore proiezione internazionale, la primaria attività della Pakelo resta la produzione di lubrificanti ad alte prestazioni, mettendo a disposizione anche di importanti costruttori e scuderie da corsa il know-how acquisito in oltre 75 anni di attività nel settore petrolifero. Pakelo produce infatti lubrificanti per autotrazione, movimento terra, industria, agricoltura e industria alimentare, applicando la tecnologia chimica più avanzata, affiancando inoltre importanti scuderie in qualità di sponsor ufficiale. A dimostrazione della crescente sensibilità verso la tutela ambientale, nell’agosto 2021 l’azienda ha lanciato una linea di lubrificanti dedicata alle industrie alimentari, la Pakelo NON TOX, che annovera prodotti atossici in grado di migliorare il profilo dell’impianto produttivo dal punto di vista della sicurezza alimentare e degli organi meccanici.
Nel 2021 l’azienda ha fatturato poco meno di 40 milioni euro, generando un ebitda di 3,1 milioni e una liquidità netta di circa 80 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
L’intervento complessivo di Intesa Sanpaolo rientra nel piano più ampio della banca di sostegno agli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Quest’ultima operazione fa parte della provvista da 1 miliardo di euro concessale da Cassa Depositi e Prestiti per agevolare il credito alle PMI e alle Mid Cap italiane. Entro il 2026, Intesa ha in programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR approvato dalla Commissione Europea.
Il prestito per Pakelo Motor Oil costituisce per Intesa l’ennesimo finanziamento green erogato in pochi mesi. Pochi giorni fa, la banca aveva concesso un prestito da 10 milioni di euro alla multinazionale italiana Alfaparf Group, specializzata nella cosmetica professionale per capelli, del viso e del corpo, finalizzato a sostenere il suo piano di sviluppo sostenibile (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, Intesa ne aveva erogato uno da 2,4 milioni di euro con garanzia green di SACE sull’80% per Cartiere Modesto Cardella spa, azienda lucchese a conduzione familiare specializzata nella produzione di carta per ondulati. I fondi serviranno a supportare la realizzazione di un impianto del valore complessivo di 6 milioni per la produzione di bio-metano dalle acque reflue industriali (si veda altro articolo di BeBeez). A fine maggio, aveva erogato 4 milioni di euro a favore di GAP spa, azienda bergamasca con importante sede operativa a Brescia e specializzata nella movimentazione di materiali e scarti di lavorazione nelle aziende siderurgiche nazionali ed estere, per agevolare la sostituzione di caricatori industriali dell’azienda con macchinari dotati di nuovi propulsori a emissioni zero nella direzione di una progressiva elettrificazione dell’intero parco macchinari (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre in ambito siderurgico, non molto tempo prima, Intesa aveva concesso un miliardo di euro al Gruppo Marcegaglia in consorzio con un nutrito gruppo di banche italiane ed estere (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, il jumbo loan è finalizzato soprattutto al rifinanziamento di debito esistente e ad acquisizioni. Came Group, azienda trevigiana specializzata per nell’automazione per la sicurezza e il controllo degli ambienti, ha invece ottenuto un finanziamento da 15 milioni di euro a 5 anni finalizzato al raggiungimento di specifici target legati alla sostenibilità con focus particolare sulla sensibile riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti (si veda altro articolo BeBeez). A fine aprile, la banca piemontese aveva erogato un prestito di 10 milioni di euro con garanzia SACE a favore di Comat Servizi Energetici, società torinese partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica Sgr e da Comat Spa. Il finanziamento è finalizzato a portare avanti i progetti di riqualificazione energetica degli edifici gestiti con l’installazione di cappotti termici e pompe di calore. Più nello specifico, il Sustainability Loan di intesa Sanpaolo prevede uno sconto sul tasso praticato via via che l’azienda realizza una serie di obiettivi ESG (si veda altro articolo BeBeez). Sempre ad aprile, Intesa ha destinato un altro prestito ESG alla compagnia di autonoleggio Sicily by Car, questa volta da 15 milioni di euro, sempre con garanzia green di SACE (si veda altro articolo BeBeez). In precedenza, a metà marzo, la banca aveva concesso insieme ad altri istituti di credito un prestito da 46 milioni di euro a UBS Asset Management per il rifinanziamento di un portafoglio di impianti italiani impegnati nella la generazione di energia pulita. Il portafoglio rientra nel comparto Infrastructure Equity Strategy di UBS AM (si veda altro articolo BeBeez). Il rifinanziamento ha inoltre consentito di ottenere fondi per rifinanziare un portafoglio misto composto da 13 impianti fotovoltaici, per un totale di 14MW, e 4 impianti di biogas da 4MW. A gennaio, il primo gruppo bancario italiano aveva sostenuto invece Lucart, società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, con un finanziamento da 10 milioni di euro assistito da Garanzia Green di SACE a sostegno del piano di crescita e di sviluppo del gruppo in ottica ESG e di economia circolare (si veda altro articolo BeBeez).