Dea Capital, società di gestione di asset alternativi controllata dal Gruppo De Agostini e quotata al segmento Star di Euronext Milan, ha chiuso i nove mesi del 2022 con 26,4 miliardi di euro di asset in gestione (si veda qui il comunicato stampa), in crescita del 2% rispetto ai 25,9 miliardi del 30 settembre 2021 (integrando quanto riconducibile a Quaestio Capital sgr), ma in lieve calo dai 26,7 miliardi di euro a fine giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, la quota più importante degli asset è rappresentata dal segmento real estate, con 12,7 miliardi di euro, in incremento dell’8% a rispetto ai 9 mesi 2021, tuttavia a fine giugno scorso il dato era di 12,9 miliardi. E questo, tenuto conto del fatto che nel segmento real estate siano state perfezionate nuove iniziative per un totale di asset in gestione pari a circa 1,3 miliardi. Per esempio, 200 milioni di euro raccolti nel primo semestre sono relativi al lancio del fondo “Millennium Luxury”, dedicato allo sviluppo dell’Hotel della catena “Four Seasons” a Roma. Mentre lo scorso settembre Dea Capital Real Estate sgr ha lanciato il suo primo fondo paneuropeo, cioè Real Estate Investment Fund I, riservato a investitori istituzionali, il cui obiettivo di raccolta è 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nel primo trimestre, invece, erano stati ceduti 10 immobili adibiti a uffici e filiali bancarie in varie città di Italia per complessivi 27.000 mq (si veda altro articolo di BeBeez), ed era stato venduto il Verona DC1, un centro logistico da 128.000 mq nei pressi della città scaligera, acquisito da LaSalle Investment Management (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto agli avvenimenti più di rilievo degli ultimi mesi, si ricorda che lo scorso settembre Dea Capital Real Estate ha costituito una joint venture con l’asset manager britannico Europa Capital per crescere sul mercato immobiliare francese con focus particolare sul settore della logistica industriale, asset class in grande espansione (si veda altro articolo di BeBeez). Con questa nuova partnership, Dea Capital Real Estate France, guidata da Emanuele Dubinidi, ha previsto il lancio di una piattaforma logistico/industriale con forte impronta ESG che punta a investire 100 milioni di euro. A luglio scorso,invece, DeA Capital ha perfezionato una partnership con Harrison Street (primario asset manager statunitense specializzato nel real estate) focalizzata sullo sviluppo di immobili residenziali “built-to-rent” in Spagna, per una quota di partecipazione del Gruppo attestata al 10% (con un commitment pari a circa 10 milioni di Euro). Nella prima fase la partnership prevede la costruzione di circa 1.200 appartamenti, con un investimento complessivo atteso di circa 250 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Al secondo posto nella torta degli asset in gestione resta poi la strategia di fondi di fondi (Multi Manager Solutions) che ha evidenziato un calo del 6% a 8,1 miliardi rispetto ai 9 mesi 2021, scendendo comunque poco al di sotto degli 8,2 miliardi di euro di fine giugno scorso.
Il segmento del credito si è poi attestato a 3,15 miliardi di euro, stabile sui 9 mesi 2021 e in leggero aumento dai 3,1 miliardi di euro del trimestre precedente. Nel periodo in particolare Dea Capital Alternative Funds sgr ha perfezionato il lancio del Fondo Flexible Capital, dedicato alle special situations in Italia, per un commitment complessivamente raccolto di oltre 100 milioni di euro e un target finale di 300 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine, l’asset class del private equity, sempre appannaggio di Dea Capital Alternative Funds sgr, è salita del 4% a 2,5 miliardi rispetto ai 9 mesi 2021, rimanendo allo stesso livello di fine giugno. Nel secondo semestre in particolare erano stati acquisiti nuovi asset in gestione per circa 100 milioni
Quanto al conto economico, che ha evidenziato 77,6 milioni di euro di ricavi (da 75 milioni nei 9 mesi 2021), anche in questo caso il principale contributo viene dal real estate, con ricavi per 31,5 milioni (da 20,8 milioni), seguono poi il segmento multi-manager con 22,4 milioni, quello del private equity con 12,7 milioni e quello credito con 11 milioni.
Quanto al risultato netto gestionale, ovvero il risultato netto delle tre sgr partecipate dal gruppo, prima dei non recurring items e degli effetti delle purchase price allocations, è positivo per 12,1 milioni, sostanzialmente in linea con i 9 mesi del 2021 (12,2 milioni). Il risultato netto di gruppo è invece negativo per 2,2 milioni rispetto al valore positivo di 21,1 milioni dei 9 mesi 2021, come conseguenza del mark-to-market dei fondi in portafoglio, legato all’andamento dei mercati finanziari.
Infine, la posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 94 milioni da 135,9 milioni a fine 2021, come conseguenza degli investimenti di portafoglio e della distribuzione del dividendo straordinario effettuata a maggio 2022 (per circa 26,5 milioni).