CRIF , tra i principali operatori internazionali della business e credit information, soluzioni digitali avanzate per lo sviluppo del business e l’open banking, investe 11 milioni di euro sull’innovazione creando BOOM, progetto che intende creare un polo dell’apprendimento e della sperimentazione dove coinvolgere giovani talenti, centri di ricerca, università, enti di formazione, aziende, start-up, incubatori-acceleratori, organizzazioni non profit e famiglie (si veda qui il comunicato stampa). BOOM (nome che non essendo un acronimo non ha un significato specifico) sarà attivo sia a livello fisico che digitale. Infatti il progetto partirà subito con i primi laboratori e workshop online ma, con l’inaugurazione del nuovo spazio alle porte di Bologna, si aprirà rapidamente a collaborazioni nazionali e internazionali unendo risorse e competenze di diversi settori per fare crescere Bologna e la Regione Emilia-Romagna, contribuendo a farne un punto di riferimento a livello europeo per l’innovazione.
“CRIF da più di 30 anni investe costantemente per ampliare il suo ecosistema, sia con le acquisizioni concluse in Italia e in altri paesi sia grazie allo sviluppo di partnership e collaborazioni con start-up e poli dell’innovazione attivi anche a livello internazionale. Questo ci ha consentito di abilitare la sperimentazione, specie in ambito digitale, e favorire la cross fertilization tra domini culturali e tecnologici differenti. Alla luce di questo, il progetto BOOM non solo è coerente con questa vocazione all’innovazione, ma si inserisce nella strategia che mira a favorire lo sviluppo di nuove imprenditorialità ad alto contenuto tecnologico e di nuove competenze in grado di sperimentare nuove strade per creare idee realmente innovative e tradurle in progetti concreti”. ha sottolinneato Carlo Gherardi, ceo di Crif.
I primi risultati concreti, anche in termini di ricadute occupazionali, non dovrebbero farsi attendere a lungo. Da fine 2020 ad oggi CRIF ha attivato 12 percorsi per neolaureati, con il coinvolgimento di circa 180 talenti, il 90% dei quali è stato poi assunto dalle società del Gruppo. Altre 8 iniziative sono in partenza imminente, con focus sulle professioni della tecnologia (sviluppatori, sistemisti, esperti della cyber security), della gestione dati e della digitalizzazione (data analyst, data scientist e business consultant), tutti percorsi che in futuro saranno organizzati all’interno dell’iniziativa BOOM.
La presenza “fisica” di BOOM prenderà corpo in un nuovo fabbricato di 3.200 mq complessivi, in avanzata fase di costruzione dopo che sono stati demoloti gli edifici preesistenti nell’area di Osteria Grande, alle porte di Bologna.
Il principale partner del Crif nell’iniziativa è la Fondazione Golinelli, nata 30 anni fa per volontà dell’omonimo imprenditore e filantropo, tra i principali promotori italiani dell’innovazione tecnologica, promotrice dell’acceleratore di startup G-Factor, fondato nel 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e a cui fa capo la società d’investimento Utopia, che pochi giorni fa ha completato il terzo investimento, quello nello spinn off universitario per la ricerca sulla psoriasi Perform S (si veda altro articolo di BeBeez). La Fondazione, che ha sede proprio a Bologna, affiancherà CRIF in tutte le attività educative e formative per le scuole, le iniziative a sostegno di startup e nuove realtà imprenditoriali, con programmi di accelerazione e altri progetti di stimolo all’innovazione. “Questa alleanza contribuisce a rinforzare in misura significativa il ponte che abbiamo costruito tra educazione e formazione, da un lato, e sviluppo economico dall’altro. Avere al fianco un partner industriale come CRIF rende ancor più credibile questa visione. L’iniziativa ci qualifica come catalizzatori di altre forze territoriali che si stanno aggregando attorno alla nostra piattaforma: ed è questa la cosa più importante” ha aggiunto Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli.
L’alleanza tra CRIF e Fondazione Golinelli per dare impulso all’innovazione – già avviata con la call nazionale I-Tech Innovation program 2021, di cui nelle prossime settimane sarà lanciata la seconda edizione – è inoltre finalizzata ad attrarre start-up ad alto potenziale innovativo, operatori finanziari e venture capital. A tale scopo, CRIF e Fondazione Golinelli hanno già progettato e avviato la community StartHub.
Il programma I-Tech Innovation 2022, come per la prima edizione, sarà gestito operativamente da G-Factor, supportato ancora una volta dal know how degli esperti CRIF in ambito tecnologico e innovativo. Il programma sarà sinergico sia con la Community StartHub sia con le altre iniziative che saranno avviate prossimamente con BOOM nel campo delle start-up.
Inoltre, coerentemente con questa vocazione all’innovazione, BOOM ospiterà anche le iniziative di InnovEcos, l’open innovation hub di CRIF la cui mission è il sostegno allo sviluppo a livello globale di nuovi modelli di business e identificare i trend tecnologici che nel futuro potranno contribuire all’innovazione di prodotti, servizi e processi attraverso la ricerca, la sperimentazione e la collaborazione strategica con startup e terze parti.
Ricordiamo che CRIF, lo scorso gennaio ha acquisito il 73% di HPI (Hire Purchase Information), service provider con sede a Dublino (si veda altro articolo di BeBeez). Ma se quest’ultimo, fondato nel 1948, non può certo essere definito una startup, tuttavia negli ultimi anni il gruppo bolognese della credit information è diventato un investitore seriale in imprese innovative, soprattutto fintech italiane e internazionali, in ottica di open innovation. Nel maggio 2021 ha annunciato un investimento nell’italiana Fido, fintech che ha creato la prima piattaforma europea su cui è possibile migliorare l’analisi dell’affidabilità dei consumatori grazie all’analisi di segnali digitali e al machine learning (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a maggio CRIF ha investito nelle startup fintech/insurtech Fintastico, Bit&Coffee e Criptalia (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2021 il gruppo è invece entrato nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm, che aveva appena chiuso un round da 2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima, il gruppo bolognese aveva annunciato l’investimento nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Circa un anno fa, infine, la società emiliana aveva investito nella piattaforma di trade finance we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e aveva chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 Crif ha fatturato a livello consolidato 567 milioni di euro (dai 557 milioni dell’anno prima) e con un ebitda in calo a 26 milioni dai 108 milioni del 2019.
Quanto a Fondazione Golinelli, lo scorso febbraio, ha rafforzato l’impegno a favore delle startup e pmi innovative, siglando un accordo con Unicredit. L’accordo, firmato da Niccolò Ubertalli, responsabile di UniCredit Italia, Antonio Danieli, amministratore unico di G-Factor, e lo stesso Zanotti, prevede infatti per le startup e le pmi innovative seguite dall’acceleratore la possibilità di accedere alle risorse finanziarie destinate dalla banca milanese al supporto dei progetti e alla crescita delle aziende; oltre a facilitazioni per l’accesso ai prodotti del gruppo bancario.(si veda altro articolo di BeBeez).