Crif, gruppo bolognese tra i principali operatori internazionali della business e credit information, è entrata nel capitale di Fido, fintech italiana che ha creato la prima piattaforma europea su cui è possibile migliorare l’analisi dell’affidabilità dei consumatori grazie all’analisi di segnali digitali e al machine learning (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che nel luglio scorso la startup aveva chiuso un round da 1,1 milioni di euro, sottoscritto da: Giorgio Valaguzza di Ithaca Investments (entrato a far parte del Cda di Fido), Alessandro Fracassi di Gruppo MutuiOnline, Attilio Mazzili di Orrick, Fernando Spallanzani di Banca Privata Leasing, Giacomo Sella dell’omonimo gruppo bancario, angeli di Italian Angels for Growth (con Gianluca D’Agostino e Giovanni Strocchi champion di Iag per l’investimento) e altri investitori privati (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata da Marko Maras e Paolo Mardegan, Fido è la piattaforma di digital credit & risk scoring che si avvale dell’intelligenza artificiale I due founder hanno già lanciato altre iniziative digitali di successo. Maras ha fondato e venduto OneBip, ha collaborato al successo come azionista e manager dal 2014 in DigiTouch ed è stato cofondatore e ceo di Audiens srl. Paolo Mardegan è stato a sua volta fondatore di DigiTouch, il più grande gruppo digitale indipendente italiano poi quotato all’Aim nel 2015, e all’interno del gruppo ha cofondato Audiens srl.
Maras, ceo di Fido, così ha commentato l’ingresso di Crif nel capitale della fintech: “Fido aiuta le aziende di qualsiasi settore a valutare il merito creditizio attraverso l’utilizzo di nuovi tipi di dati ricavati dal digital footprint dei loro clienti, ovvero le informazioni che gli utenti lasciano mentre navigano online. Siamo molto felici che un leader di mercato globale come Crif abbia riconosciuto il valore distintivo della nostra tecnologia di scoring e gli diamo il benvenuto tra i nostri azionisti”.
Enrico Lodi, managing director, digital services di Crif, ha aggiunto: “L’investimento di Crif in Fido conferma il nostro impegno nel semplificare la vita dei consumatori e delle pmi sfruttando tutte le soluzioni dell’offerta Crif Digital. Siamo convinti che la collaborazione con Fido potrà dare ulteriore impulso all’offerta di Crif Digital negli oltre 40 Paesi in cui Crif opera”.
Crif è un investitore abituale in startup, in particolare nel settore fintech. Questo mese ha investito nelle startup fintech/insurtech Fintastico, Bit&Coffee e Criptalia (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso febbraio il gruppo è entrato nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm, che aveva appena chiuso un round da 2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima, invece, Crif aveva annunciato l’investimento nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio la società emiliana ha invece investito nella piattaforma we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e ha chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2020 Crif e American Express avevano poi siglato una partnership in ambito open banking con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale dei clienti consumer e business (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo scorso aprile Crif ha emesso un bond da 45 milioni di euro a 12 anni (si veda altro articolo di BeBeez), che è stato interamente sottoscritto da Pricoa Private Capital (gruppo Prudential Financial), nell’ambito dell’accordo di shelf facility da 125 milioni di dollari siglato nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione seguiva quella da 30 milioni di euro dell’aprile 2020 sempre con scadenza 12 anni (si veda altro articolo di BeBeez). La prima emissione nell’ambito dell’accordo con Pricoa risale invece al luglio 2016 ed era stata da 50 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi dei nuovi titoli contribuiranno a sostenere il piano di investimenti del gruppo da 350 milioni di euro per il triennio 2021-2023. I nuovi investimenti riguarderanno nuovi servizi, tra cui anche open banking a livello globale.
Nel 2020 il fatturato consolidato del gruppo è cresciuto a 567 milioni di euro dai 557 del 2019 con un ebitda però in calo a 26 milioni dai 108 milioni dell’esercizio precedente, ma in presenza di ben 119 milioni di euro di investimenti nel 2020 (dai 90 milioni del 2019).