di Francesca Vercesi
L’emiliana Novac, tra le prime startup italiane attive nella produzione di supercondensatori per la mobilità elettrica, ha completato il primo round pre-seed dal valore di 412 mila euro sottoscritto da Motor Valley Accelerator e dal fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer, gestito da Eureka! Venture sgr. Motor Valley Accelerator è il programma di accelerazione lanciato nel novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) dedicato a startup che sviluppano soluzioni in ambito automotive, realizzato da CDP Venture Capital sgr insieme a Fondazione Modena e Unicredit e gestito da Plug and Play e CRIT. Gli investitori sono stati assistiti dallo Studio Legale ALMA Società tra Avvocati.
Novac è nata nel 2020 come spinoff dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, nell’ambito del percorso imprenditoriale Training for Automotive Companies Creations della facoltà di Ingegneria. Il team under 30 è composto da ex studenti dello stesso ateneo: Matteo Bertocchi, Loris Bruzzi, Alessandro Fabbri e Aldo Girimonte. Nel 2021 è stata selezionata fra le 8 startup che hanno preso parte al percorso di Motor Valley Accelerator che si è svolto a Modena, risultando una fra le realtà più promettenti del programma.
Con le nuove risorse ottenute dai partner che hanno creduto nel progetto la startup si concentrerà sullo sviluppo di supercondensatori a stato solido per sistemi di accumulo eco-sostenibili.
Nel comparto industriale dei sistemi di accumulo e rilascio di energia elettrica, i supercondensatori rispondono all’esigenza di fornire una elevata potenza e tempi di ricarica molto brevi. Queste soluzioni sono di grande utilità per fronteggiare picchi di potenza e ideali se accoppiati a sistemi capaci di erogare grandi quantità di energia a potenze medie, come le attuali batterie presenti sul mercato. Per queste ultime la gestione dei picchi di potenza rappresenta una criticità in quanto fonte di stress per la struttura del materiale e di deterioramento precoce della batteria.
Diversamente, i supercondensatori sono disegnati per l’erogazione di elevate correnti in tempi brevi, senza che ciò alteri il materiale di cui sono costituiti. L’elevata mobilità delle cariche elettriche assicura cicli di ricarica molto veloci ma, per contro, i supercondensatori di tipo tradizionale non sono idonei ad accumulare grandi quantità di energia. L’impiego di supercondensatori in accoppiata con le batterie permette quindi l’allungamento della vita utile del sistema di alimentazione, allocando i picchi di alta potenza sugli stessi e lasciando che le batterie lavorino in condizioni di esercizio ideali a potenza costante o a bassa variabilità.
La tecnologia proprietaria di Novac, coperta da brevetti, può trovare applicazioni possibili nell’industria delle hypercar elettriche o ibride, nel settore aerospaziale e delle imbarcazioni elettriche, o ancora per la produzione di monopattini, e-bike, scooter e droni a batterie. Un mercato stimato in 2,4 miliardi di euro.
“Sviluppiamo la nostra tecnologia da quasi due anni e questo investimento arriva nel momento giusto per portarci al livello successivo. Il supporto di Eureka!, CDP e del Motor Valley Accelerator ci consente ora di portare nuove competenze all’interno del team e accelerare lo sviluppo del prototipo. Il fattore tempo è fondamentale per poter cogliere tutte le opportunità che la transizione all’elettrico sta offrendo a realtà come la nostra”, ha detto Bertocchi, ad di Novac.
Anna Amati che ha seguito l’operazione per Eureka! Fund insieme a Salvatore Majorana (che entra nel cda della società), ha spiegato: “Novac sviluppa supercondensatori innovativi completamente a stato solido, senza cioè l’impiego di elettroliti liquidi. I materiali nanostrutturati a elevato rapporto performance/massa ideati dal team, che hanno portato alla richiesta di quattro brevetti per la protezione sia dei processi produttivi (che garantiscono un controllo superiore delle caratteristiche di elettrodo) sia dei materiali stessi, rappresentano il cuore dell’innovazione”.
“Novac è una fra le realtà più promettenti che stiamo vedendo emergere dal vivaio di startup selezionate negli oltre 10 programmi della Rete Nazionale Acceleratori CDP, un network composto da snodi focalizzati nei mercati con maggiore potenziale di crescita e connessi a un sistema di di corporate partner e investitori”, ha aggiunto Stefano Molino, responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital Sgr.
“La proposta tecnologica di Novac è totalmente in linea con il target a cui guarda l’iniziativa Motor Valley Accelerator. I supercapacitori allo stato solido di Novac ci pongono di fronte ad una innovazione di prodotto disruptive nell’ambito elettrificazione veicolo, uno dei trend più importanti ed attuali che stanno caratterizzando l’industria automotive”, commenta Enrico Dente, Program and Ventures Manager di Motor Valley Accelerator – Plug and Play, “Le nostre aziende partner, che grazie a Plug and Play ampliano la loro visione a livello internazionale, sono affamate di soluzioni come quella proposta da Novac per agire da first movers in un contesto di importante cambiamento tecnologico. Siamo felici di contribuire a questo investimento insieme a CDP Venture Capital ed Eureka! e fieri di supportare una realtà così promettente come Novac”.
Ricordiamo che lo scorso 17 marzo Eureka! Fund I – Technology Transfer ha lanciato Eureka TT srl, una startup innovativa che agirà come società veicolo per conto del fondo nel momento in cui questo decide di investire in progetti proof-of-concept (POC) presentati da team di ricerca di università e centri di ricerca italiani. Eureka TT monitorerà l’avanzamento e i risultati di tali investimenti nel tempo, con i progetti di maggiore successo che potranno essere ulteriormente sviluppati tramite la costituzione di società dedicate (si veda altro articolo BeBeez).
Contestualmente al lancio sono stati deliberati anche i primi tre investimenti che hanno come target i progetti T-Rem3die del Politecnico di Torino, Active Labels dell’Università di Cagliari e PerovSKY dell’Istituto Microelettronica e Microsistemi del CNR per un investimento complessivo di circa 800 mila euro.
Ricordiamo che il fondo Eureka! Fund I nel dicembre 2020 aveva annunciato il secondo closing della raccolta a 40 milioni di euro, su un obiettivo finale di 50 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio il fondo ha raccolto altri 5 milioni di euro dal gruppo Nestlè (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dicembre scorso il fondo ha partecipato al round seed di 600 mila euro condotto da Eye4Nir srl, spin-off del Politecnico di Milano fondata nel 2021, che ha sviluppato una tecnologia in grado di vedere ciò che sfugge all’occhio umano, consentendo di acquisire immagini in condizioni di scarsa visibilità. All’aumento di capitale ha partecipato anche il fondo Poli360, gestito da 360 Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel 2021, a giugno, ha inoltre investito nel round di serie B di Endostart, società che sviluppa sistemi di colonscopia a bassa invasività: un’operazione da 8,2 milioni di euro condotta assieme al veicolo di investimento torinese Liftt, al Progress Tech Transfer Fund di MITO Technologye a Zcube, il corporate venture capital del gruppo farmaceutico Zambon (si veda altro articolo di BeBeez).