IH1, la holding di partecipazioni di Mamazen, primo startup studio in Italia, attivo dal 2018, ha raggiunto i 6,3 milioni di euro di raccolta, con un aumento di 1,3 milioni in soli tre mesi (si veda qui il qui il comunicato stampa), che includono 467 mila euro raccolti nella campagna di equity crowdfunding lanciata lo scorso ottobre su CrowdFundMe, sulla base di una valutazione pre-money di 4,55 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione segue un precedente aumento di capitale da 1,4 milioni di euro che aveva portato la raccolta complessiva a 5 milioni lo scorso dicembre dai 3,6 milioni raggiunti a febbraio (si veda qui il comunicato stampa di allora). Con quell’operazione erano entrati nel capitale Vincent Murphy, advisor e Investor laureato in ingegneria meccanica con forte esperienza in data analysis e market researcher, Luca Campaiola, investitore dalla pluriennale esperienza nel mondo dei Venture Capital, nell’innovazione e negli investimenti con particolare focus sul settore della tecnologia e delle scienze della vita e Francesco Tarantino, imprenditore e business angel esperto in progettazione europea, formazione, innovazione, business development e internazionalizzazione. A febbraio 2023, invece, IH1 aveva annunciato un secondo closing di raccolta a 3,65 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), dopo un primo closing nel marzo 2022 a 1,65 milioni, ai quali si aggiungevano 750 mila euro raccolti in precedenza dalla stessa Mamazen (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che IH1 è stata costituita nel settembre 2021 con l’obiettivo di raccogliere e investire 3 milioni in Mamazen e 7 milioni nelle migliori startup che quest’ultima avrebbe lanciato, il tutto quindi per un totale di 10 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto a seguito dell’ultima raccolta sono entrati otto nuovi soci in IH1 che provengono dall’industria, come Andrea Cavagnis e Giovanni Battista Segato di Idea Cinquanta, società che annovera un team di esperti nella gestione di aziende, nel management consulting e nell’investment banking. Roberto Enrietti, con una pluriennale esperienza maturata nel mondo produttivo, oggi investitore in private equity con particolare interesse per le startup. Entrano in IH1 anche Lubian Stefano professionista del comparto siderurgico che ha fondato Commit Siderurgica, che dal 2024 ha deciso di entrare nel mondo dei venture capital, e Marco Fongaro, responsabile di stabilimento da 19 anni presso la stessa azienda. Dall’expertise finanziaria e sociale gli ingressi di Corrado Ferretti, commercialista e investitore orientato alle iniziative nei capitali responsabili capaci di generare valore attraverso innovazioni di prodotto, servizio e processo in mercati tipicamente dal settore pubblico o non-profit, e Giulio di Blasi, esperto di social impact e migrazioni a livello globale, che al momento ricopre la posizione di Vice President del Refugee Hub Canada in cui collabora con governi e investitori in 20 paesi per strutturare programmi innovativi di supporto e assistenza ai rifugiati. Sale a bordo del progetto anche Valeria Panini, fondatrice e ad del Centro Medico Fisio&lab di Torino e membro del Club degli Investitori, Business Angel e Advisor con spiccato interesse per i settori impact, tech e Wellbeing.
“Siamo davvero soddisfatti dei risultati raggiunti sinora”, ha detto Farhad Alessandro Mohammadi, ceo & co-founder di Mamazen. “L’attività dello Startup Studio si basa sul Dual Entity model, che separa e rende indipendenti holding e Studio accrescendo il fattore di de-risking, e questo ci rende più attrattivi e competitivi sul mercato. Stiamo raggiungendo il nostro obiettivo ad una velocità inaspettata, e negli ultimi 3 mesi abbiamo già ottenuto 1,3 milioni di euro e il nuovo capitale ci permette di supportare al meglio le nostre startup”.
Crescono intanto anche le giovani imprese di Mamazen, tra cui Pelomatto (nata 11 mesi fa), che gestisce su servizio di toelettatura per animali a domicilio nelle città di Torino, Monza e Milano. La società ha incrementato il fatturato da 6 mila a 8 mila euro tra febbraio e marzo, passando a un annual recurring revenue di quasi 100 mila euro. Anche Deeva con i suoi parrucchieri a domicilio registra un incremento di appuntamenti del +58% su febbraio, con un annual recurring revenue di 156.000 euro. Importante traguardo di fatturato mensile è stato raggiunto da Morsy, startup che si occupa della consegna di pasti sul luogo di lavoro, con 125 mila euro a marzo (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre, ogni impresa lanciata da Mamazen ha concluso un seed-round nei primi mesi di attività, un risultato di successo anche per lo Startup Studio stesso. Infatti, secondo il report di GSSN, dal titolo ‘Disrupting the Venture Landscape’, solo l’84% delle startup create in uno Studio raggiunge un seed-round e nelle startup “tradizionali” questa percentuale scende addirittura al 14%, mentre Mamazen registra il 100%.
Mamazen è stata fondata da Farhad Alessandro Mohammadi e costituisce un modello speciale e quasi unico di creazione e lancio di startup per creare business sostenibili in grado di avere un impatto occupazionale a lungo termine. Un modello di investimento, importato in Italia dagli Stati Uniti, appunto il Dual Entity Model che ha, tra i vantaggi, il pregio di allineare gli interessi tra studio, holding e investitori, separando tuttavia lo studio dalla holding in due entità indipendenti. Mohammadi è anche business angel, membro del Club degli Investitori, fa parte del board di Studiohub. Oltre che da Mohammadi, IH1 è guidata da Alessandro Mina, ex investitore e chief brand officer di Pony Zero, di cui Mohammadi è cofondatore, e Alexandre Campra, amministratore delegato di Sidinvest Group. Il team è composto da imprenditori di esperienza decennale che hanno già un’exit alle spalle e investitori esperti.
In portafoglio ci sono anche Orangogo, piattaforma online che grazie a una mappatura capillare permette alle società sportive di pubblicare corsi e agli utenti di prenotare online le attività preferite. Fondata da Giulia Pettinau, a oggi ha raccolto 2,5 milioni di euro. L’ultimo round annunciato risale a dicembre 2022, al quale ha partecipato anche Banca Patrimoni Sella (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre ai round precedenti avevano partecipato tra gli altri anche l’ex atleta di Coppa del Mondo di sci Giorgio Gros, il single family office Elysia Capital, fondato nel 2018 da Stefano Buono (fondatore di newcleo e presidente di LIFTT); Maribel Lopera Sierra e business angel come Giovanni Savio, Gglobal ceo e fondatore di Planet Smart City.
InPoi, startup proptech, che ha sviluppato una piattaforma di valutazioni immobiliari online, che supporta sia le agenzie sia i proprietari di immobili, lanciata a luglio 2019. La società, fondata da Gian Luca Ranno, Danilo Tardino e Chiara Bottini, a oggi ha raccolto 500 mila euro dagli investitori. In particolare, ricordiamo che nel dicembre 2022 la startup aveva aperto un round da 500 mila euro, al quale IH1 ha partecipato sottoscrivendo strumenti finanziari partecipativi per 150 mila euro (si veda altro articolo BeBeez). Nell’estate 2022 InPoi aveva chiuso il suo primo round pre-seed di 350 mila euro, di cui 150 mila euro nella forma di bond convertibile sottoscritto da investitori provenienti dal settore immobiliare (si veda altro articolo BeBeez).