Va ormai verso l’amministrazione straordinaria Eurovita, il gruppo assicurativo vita controllato da Cinven e commissariato dall’IVASS dallo scorso gennaio e diventato ormai un dossier molto spinoso, dato che da inizio febbraio il congelamento delle polizze sta interessando i 400 mila clienti della società, tanto che nei giorni scorsi è finito anche sul tavolo del direttore generale del Tesoro Riccardo Barbieri Hermitte (si veda altro articolo di BeBeez).
Così l’Authority di vigilanza sul settore assicurativo nei giorni scorsi ha depositato richiesta al ministero delle Imprese e del Made in Italy di avviare l’istruttoria per ammettere la compagnia assicurativa all’amministrazione straordinaria. Il ministero, a sua volta, dopo aver avviato la procedura, dovrà varare il relativo decreto entro il 31 marzo, data di scadenza dell’attuale gestione provvisoria.
A quel punto il commissario straordinario, Alessandro Santoliquido, che quasi certamente verrà riconfermato, continuerà a cercare una soluzione per salvare la compagnia, mentre il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, sinora sospesi, saranno sciolti.
Ricordiamo infatti, che dopo il nulla di fatto con la cordata JC Flowers-Munich Re, a inizio febbraio l’IVASS aveva appunto deciso di sospendere temporaneamente i riscatti “dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione” stipulati con Eurovita fino al 31 marzo, creando così una finestra di tempo più o meno ampia per mettere in sicurezza la società assicurativa evitando al tempo stesso una corsa agli sportelli, che ne avrebbe drenato del tutto la liquidità (si veda altro articolo di BeBeez).
Fino ad ora, tuttavia, le cose non sono andate come previsto: trovare un cavaliere bianco a cui affidare Eurovita sembrerebbe un’opzione ormai tramontata, e la soluzione di sistema a cui stanno lavorando il commissario straordinario, l’IVASS e l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA) si fa sempre più in salita vista la reticenza dei grandi player del comparto assicurativo italiano come Intesa Sanpaolo Vita, Unipol e Assicurazioni Generali a partecipare a un’operazione di ricapitalizzazione che dovrebbe ammontare attorno ai 300 milioni di euro, ma che non offre molte garanzie in termini di governance e conti finanziari (si veda altro articolo di BeBeez). A dare l’ok ad un eventuale aumento di capitale sarebbero state, invece, società assicurative di piccola e media dimensione, ma questo non basta. Per portare a termine un’operazione così ampia serve un player di primo piano che faccia da aggregatore e da garante in un’operazione che richiederebbe anche l’intervento delle banche che negli anni scorsi avevano offerto ai propri clienti le polizze della compagnia, come Fineco, Sparkasse e Credito Emiliano.
Cinven ha provato a metterci una pezza iniettando 100 milioni a fondo perduto nel conto capitale di Eurovita (si veda altro articolo di BeBeez), ma potrebbe non essere abbastanza per risollevare il solvency ratio finito sotto la soglia di tolleranza soft Limit (150%). Bisogna poi pensare anche agli obbligazionisti, e quei 100 milioni potrebbero far comodo in questo senso visto che a fine febbraio la compagnia aveva sospeso il pagamento della cedola del bond subordinato da 115 milioni con coupon del 6,75% e scadenza febbraio 2030, con un totale di tre obbligazioni subordinate per complessivi 160 milioni di euro ancora in circolazione.