Sarà lanciata a breve la prima campagna di crowdfunding della fintech StonePay con sede a Londra, ma con team in prevalenza italiano. Lo ha anticipato a BeBeez Guido Branca, cofondatore della fintech. La campagna di StonePay sarà ospitata sul portale britannico di crowdfunding Seedrs. La fase privata della campagna di equity crowdfunding inizierà per l’appunto entro la fine di febbraio, mentre a marzo sarà avviata la fase pubblica.
“L’obiettivo della campagna è coinvolgere investitori e imprenditori a livello europeo, creando una community di investitori B2B, pubblicizzarsi per espanderla e lanciare la app freemium di StonePay nell’estate 2022”, spiega Branca. Nel dettaglio, il 34% dei proventi della campagna saranno impiegati per servizi legali e aggiornamento del team; il 32% per ricerca e sviluppo; il 24% per coprire costi operativi (marketing, comunicazione, manutenzione e hosting) e il restante 10% costituirà un buffer di liquidità.
Si tratta del secondo round per la startup, dopo quello pre-seed da 300 mila sterline, sottoscritto al lancio della startup nel 2020 da due società di investimento inglesi. Il team ha una competenza comprovata nel commercio internazionale e nel seguire il lancio e lo sviluppo di aziende su scala globale, ed assicura che questa di StonePay segnerà la nascita un nuovo trend nel settore delle fintech, che si aggiungerà a quelli già di successo sulla piazza londinese. Il team dei fondatori é composto da Filippo Mazzei (ceo), Joseph Miceli (presidente), Mario Giannotti (cfo), Arianna Marchetti (pubbliche relazioni), Branca (investor relation manager), Romualdo Scott di Carlo (product lead) e Luca Acerbi (responsabile marketing).
Ma cos’è esatamente StonePay? “Non è un’app di pagamento, bensì un insieme di business community B2B autocertificanti che fornisce un rating reputazionale ai rispettivi membri in modo che questi possano costruire e condividere il profilo di fiducia di ogni azienda che la sua supply-chain le attribuisce. Offre pertanto un nuovo tipo di strumento di valutazione del rischio aziendale, oltre che una rappresentazione accurata e molto dinamica della solvibilità e affidabilità di un’azienda. Le valutazioni di fiducia e reputazione di StonePay sono generate attraverso interazioni peer-to-peer. Tutti i comportamenti aziendali acquisiti si riflettono nel punteggio e nei punti StonePay, nei premi, nei titoli e nei badge. L’obiettivo di StonePay è aiutare le aziende a farsi pagare e offrire servizi alle aziende che pagano, essendo finalmente proprietarie dei propri dati e decidendo autonomamente a chi e quando mostrare il proprio reputation score. I dati sono registrati in maniera criptata su blockchain”, ha precisato Branca.
Cosa ha portato i fondatori a creare questo nuovo strumento? Nel mercato B2B, che ha generato transazioni per oltre 210 miliardi di dollari, una buona parte dei pagamenti sono a termine, specialmente nelle supply chain dove clienti e forniture sono ricorrenti, come nel caso del commercio mondiale del marmo. Le aziende fornitrici di fatto finanziano i propri acquirenti assumendosi un rischio liquidità, e questo rischio deve essere correttamente valutato in ogni transazione, anche se il cliente é ormai storico per la singola azienda. E’ prassi consolidata assicurare il portafoglio crediti o analizzare il cliente tramite le informazioni fornite da agenzie internazionali, le quali ricavano i propri dati dai credit bureau. In entrambi i casi questo comporta un aumento dei costi, ma il secondo determina un uso improprio di questi strumenti rispetto a quello per cui sono stati concepiti e non rispecchiano a pieno le esigenze informative delle aziende nella valutazione del credito da fornitura da concedere ai clienti.
C’era quindi bisogno di qualcosa di nuovo che invertisse l’attuale paradigma dell’informazione finanziaria per le aziende, e che riportasse al centro la fiducia che le singole aziende si accordano giornalmente. Per questo il team ha deciso di creare StonePay: una applicazione che unisse tutte queste community e che consentisse a cliente e fornitore di negoziare i termini di pagamento e di ricevere conferma dell’accettazione. Un’app che grazie alla conferma del pagamento in tempo reale permette la verifica del rispetto degli accordi presi, ma al contempo è in grado di fornire indicazioni utili sullo stato di affidabilità dove chi ha incassato la fattura di un’azienda, lo conferma alla sua comunità B2B senza rivelare in alcun modo dati strategici aziendali.
Dopo l’equity crowdfunding, StonePay intende avviare una campagna pubblicitaria dell’app, che sarà lanciata nell’estate 2022 in versione freemium. Entro fine anno StonePay aprirà poi un terzo round di serie A di circa 2-3 milioni di sterline, da raccogliere nel 2023 presso investitori istituzionali tramite un private placement, allo scopo di finanziare l’app a pagamento (versione Premium), da rilasciare a fine 2023, e i servizi di pagamento. “In 3-4 anni puntiamo a diventare una app di pagamento fra aziende e, nel lungo termine a essere acquisiti da un partner finanziario su scala globale”, ha concluso l’investor relation manager di StonePay.
Seedrs, la principale piattaforma britannica di crowdfunding, già in altre occasioni ha ospitato round di raccolta di fintech di matrice italiana. da italiani. La prima è stata Oval Money nel novembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), seguita nel maggio 2020 dall’exchange di criptovalute Young Platform (si veda altro articolo di BeBeez).