Equita Capital sgr, la società di gestione specializzata in asset alternativi di Equita Group, è pronta al lancio del terzo fondo di private debt e di un nuovo fondo dedicato agli investimenti in equity in infrastrutture di produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo ha detto ieri l’amministratore delegato dell’sgr, Matteo Ghilotti, intervenendo a un incontro con la stampa per festeggiare i 50 anni dalla fondazione del gruppo quotato a Piazza Affari.
Quella delle infrastrutture è per Equita Capital una nuova asset class in cui si andrà a misurare. Ma l’sgr si è ben attrezzata per la sfida, acquisendo un team con un solido track record sul campo. Obiettivo di raccolta è tra i 200 e i 250 milioni di euro con un primo closing sui 100 milioni atteso per il prossimo autunno. Quanto agli investitori, è ragionevole immaginare che il dossier sia sul tavolo del Fondo Europeo d’Investimento e di CDP. Ricordiamo infatti che CDP, attraverso CDP Real Assets sgr, ha di recente lanciato proprio il fondo di fondi FoF (Fund of Funds) Infrastrutture, che ha un target di raccolta di 500 milioni di euro e l’obiettivo di favorire lo sviluppo di progetti sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sociale (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto al FEI, è già investitore nel secondo fondo di private debt dell’sgr. Il nuovo fondo di Equita investirà solo in equity e in particolare in progetti greenfield e per almeno il 70% in Italia. “Non è escluso però che un prossimo step in futuro possa essere quello di un fondo infrastrutture dedicato al debito”, ha aggiunto l’amministratore delegato di Equita Group, Andrea Vismara.
In tema di debito, il terzo fondo di private debt seguirà le orme dei primi due fondi della serie, investendo accanto a fondi di private equity per supportarli nel finanziamento delle loro operazioni. L’obiettivo di raccolta è di 350 milioni, mentre obiettivo di rendimento lordo è di circa il 13% (considerando che ora l’euribor viaggia attorno al 3-3,5%), pari a circa un 10% netto per gli investitori. Ricordiamo che l’Equita Private Debt Fund II aveva annunciato nell’agosto 2022 il closing finale della raccolta a quota 237 milioni di euro, ben oltre il target iniziale di 200 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Tra gli investitori vanta il fondo di fondi del Fondo Italiano d’Investimento sgr, l’European Investment Fund, ENPAM, Inarcassa e il fondo Fenice 190 – Generali European Program for Sustainable Economy, iniziativa avviata da Generali con un piano di investimenti da 3,5 miliardi in 5 anni per sostenere la ripresa sostenibile e dell’economia reale in Europa. A oggi EPD II risulta investito per il 77% dei commitment totali. L’ultimo investimento, per 15 milioni di euro, è stato annunciato due giorni fa al fianco di Pemberton, investitore di private credit paneuropeo, che a sua volta ha finanziato l’investimento del fondo di private equity FSN Capital nella catena di panetterie leader in Germania, Bäcker Görtz (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto prosegue anche la raccolta per Equita Smart Capital Eltif, fondo di private equity lanciato nel giugno 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), che ha annunciato il primo closing della raccolta a 50 milioni di euro nel novembre dello stesso anno con Cordusio sim (gruppo Unicredit) che ha supportato la sgr nella strutturazione del prodotto e che ha agito in qualità di primo collocatore (si veda altro articolo di BeBeez). A fine giugno dovrebbe essere annunciato un nuovo closing attorno ai 100 milioni di euro.
Ricordiamo che Equita Capital sgr è operativa dal settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il primo fondo, Equita Private Debt Fund, era stato invece lanciato nel 2016 ed era stato gestito in delega da Equita sim per conto di Lemanik Asset Management sa (si veda altro articolo di BeBeez) sino a quando poi è diventata operativa l’sgr, a cui è stata quindi trasferita la gestione. Tra il 2016 e il 2017 Equita Private Debt Fund aveva poi raccolto 100 milioni di euro e ha successivamente completato la fase di investimento in soli 3 anni da lancio.