
Fedrigoni, produttore italiano di carte speciali ed etichette controllato dalla fine del 2017 da Bain Capital (si veda altro articolo di BeBeez), ha acquisito il 70% di una newco che produrrà soluzioni in cellulosa termoformata (si veda qui il comunicato stampa).
La newco è uno spin-off del business di Tecnoform dedicato allo sviluppo di prodotti innovativi per il packaging, in grado di sostituire la plastica con la cellulosa termoformata attraverso una tecnologia proprietaria di lavorazione della polpa di cellulosa e soluzioni certificate e brevettate di confezionamento con forti aspetti di innovazione e di sostenibilità. Tecnoform manterrà il restante 30% del capitale della newco. Latham & Watkins e Pirola Pennuto Zei & Associati hanno assistito Fedrigoni nell’operazione.
La newco produrrà elementi di packaging per cosmetici e profumi di alta gamma. Le applicazioni delle sue soluzioni in cellulosa termoformata sono infinite, dagli oggetti di lusso alla tecnologia, dai gioielli agli orologi fino al food e agli imballaggi per l’e-commerce, e Fedrigoni punta a espandere questo business fino a raggiungere i 25 milioni di giro d’affari nei prossimi 2-3 anni.
Tecnoform, con sede a Colorno (Parma), è un operatore attivo dal 1977 nella produzione di vassoi, espositori ed elementi interni per il packaging, in plastica e altri materiali, utilizzati in vari settori industriali come la cosmetica, la moda, i giocattoli e il food. L’azienda, che conta circa 80 dipendenti, vanta un fatturato superiore a 20 milioni di euro. Nel settore cosmetica e profumi vanta clienti del calibro di Bulgari, Giorgio Armani e Givenchy.
Alessandro Groppi, amministratore delegato di Tecnoform nonché socio di maggioranza della stessa, ha commentato: “Vediamo grandi complementarietà tra le nostre due aziende e la profonda esperienza di Fedrigoni nel settore del packaging di lusso, la conoscenza dei processi e delle lavorazioni, oltre alla dimensione globale, saranno determinanti per aiutarci a sviluppare soluzioni inedite e ad alto contenuto d’innovazione”.
Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni, ha aggiunto: “L’accordo con Tecnoform è un nuovo traguardo nel percorso di innovazione per offrire al mercato soluzioni di carta sostitutive alla plastica sempre più performanti. Questo è uno dei filoni portanti della nostra politica di sostenibilità per cui abbiamo fissato obiettivi sfidanti entro il 2030. Il settore del luxury packaging è molto rilevante per noi e crediamo di poter fare la differenza nel traghettarlo, a livello globale, verso soluzioni rispettose dell’ambiente, grazie al know-how acquisito finora, alle sinergie con le altre attività del nostro ecosistema e alla possibilità di globalizzare il business, espandendolo dall’Europa all’America e all’Asia”.
L’operazione rappresenta la quinta acquisizione in meno di tre anni per Fedrigoni, dopo quelle dell’americana Acucote, dell’italiana Ritrama, della messicana Industria Papera Venus (IP Venus), dell’italiana Cordenons. Sempre Fedrigoni aveva poi, lo scorso aprile, ceduto la divisione security (cioè il business degli elementi di sicurezza per banconote e documenti d’identità) all’inglese Portals. Il gruppo, attivo dal 1888 nella produzione di carte speciali, oggi conte oltre 4 mila dipendenti tra Italia e sedi estere e 25 mila prodotti, distribuiti in 132 Paesi. A Fedrigoni fa capo, nella divisione paper, anche lo storico marchio Fabriano, che vanta oltre 750 anni di storia, e, nella divisione autoadesivi, Arconvert , che con Ritrama ha portato il Gruppo a divenire terzo operatore di etichette e materiali autoadesivi in Europa e in America Latina.
Fedrigoni ha chiuso il 2020 con un fatturato di 1,3 miliardi di euro, contro 1,14 miliardi nel 2019 (quest’ultima cifra non tiene conto di Ritrama, all’epoca ancora non formalmente acquisita) e un ebitda rettificato di 166,4 milioni contro 154,1 milioni. Il debito finanziario netto (consolidando Ritrama) a fine 2020 ammontava a 626,6 milioni contro i 727 dell’anno precedente (si veda altro articolo di BeBeez e qui la presentazione agli investitori). Il gruppo ha chiuso il primo semestre 2021 con un ebitda rettificato consolidato di 101,1 milioni (+31,5% rispetto allo stesso periodo del 2020), dopo ricavi per 753,5 milioni (+13,1%). Il debito finanziario netto è ammontato a 620,2 milioni (si veda qui la relazione per il primo semestre 2021).
Bain Capital controlla Fedrigoni dal dicembre 2017 quando ha rilevato il 90% del capitale Fedrigoni per 650 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Bain Capital nell’aprile 2018 aveva rifinanziato l’acquisition loan per l’acquisto di Fedrigoni con il collocamento alla Borsa di Dublino di un bond da 455 milioni di euro a sei anni, che paga un tasso variabile corrispondente a 425 punti base sull’Euribor 3 mesi (si veda altro articolo di BeBeez). Quello stesso bond era stato poi riaperto nel luglio 2018 per 125 milioni, a un tasso di 412,5 punti base sull’Euribor 3 mesi, per finanziare l’acquisto di Cordenons (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2020 il gruppo ha poi collocato, sempre sulla borsa di Dublino, un altro bond, da 225 milioni di euro sempre a sei anni, anche stavolta a uno spread di 412,5 punti base sull’Euribor 3 mesi, per rifinanziare il bridge loan a supporto dell’acquisto di Ritrama (si veda altro articolo di BeBeez).