CRIF, gruppo bolognese tra i principali operatori internazionali della business e credit information, soluzioni digitali avanzate per lo sviluppo del business e l’open banking, ha annunciato ieri l’acquisizione del 73% del capitale di HPI (Hire Purchase Information), service provider con sede a Dublino (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 1948 con l’obiettivo di istituire e gestire il registro irlandese dei beni finanziati, HPI ha un focus particolare sui veicoli a motore soggetti a contratti di acquisto a rate o altre forme di prestito e rappresenta un fondamentale touchpoint di accesso alle informazioni fornite da AIB (Allied Irish Bank), BOI (Bank of Ireland) e UB (Ulster Bank), che sono anche azionisti della società. HPI offre inoltre verifiche finanziarie complete e in tempo reale su auto, camion e altri tipi di beni sia ai potenziali acquirenti che agli enti finanziatori, attraverso una molteplicità di canali B2B e B2B2C.
Attraverso questa acquisizione CRIF, già attiva da anni in Regno Unito e Irlanda, consoliderà ulteriormente la propria presenza nella regione. Giovanni Catinari, direttore di CRIF, assumerà la gestione della società lavorando al fianco di Sara Costantini, Regional Director di CRIF per il Regno Unito e l’Irlanda, per rafforzare la strategia e la crescita di CRIF in Irlanda.
Carlo Gherardi, presidente e ceo di CRIF., ha commentato: “Questo accordo rappresenta un altro passo importante nel consolidamento della presenza di CRIF in Irlanda portando vantaggi significativi ai clienti locali. La nostra visione si basa sullo sviluppo di nuove partnership per rafforzare la nostra proposizione e anticipare le esigenze del mercato. Combinando il know-how e l’esperienza globale di CRIF con le competenze distintive di HPI potremo aiutare i nostri clienti a cogliere nuove opportunità e a generare nuove possibilità di crescita e innovazione”.
Prosegue quindi l’espansione del gruppo CRIF, che già nel 2020 ha condotto investimenti per ben 119 milioni di euro (dai 90 milioni del 2019), a fronte di un fatturato consolidato cresciuto a 567 milioni di euro (dai 557 milioni dell’anno prima) e con un ebitda in calo a 26 milioni dai 108 milioni del 2019, ma appunto dopo un’intensa attività di investimento. Attività che è proseguita anche nel 2021, grazie anche a una buona provvista.
Ricordiamo infatti che lo scorso aprile 2021 Crif ha emesso un bond da 45 milioni di euro a 12 anni (si veda altro articolo di BeBeez), che è stato interamente sottoscritto da Pricoa Private Capital (gruppo Prudential Financial), nell’ambito dell’accordo di shelf facility da 125 milioni di dollari siglato nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione seguiva quella da 30 milioni di euro dell’aprile 2020 sempre con scadenza 12 anni (si veda altro articolo di BeBeez). La prima emissione nell’ambito dell’accordo con Pricoa risale invece al luglio 2016 ed era stata da 50 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). AL momento dell’emissione dell’ultimo bond CRIF aveva comunicato che i proventi dei nuovi titoli avrebbero contribuito a sostenere il piano di investimenti del gruppo da 350 milioni di euro per il triennio 2021-2023. I nuovi investimenti riguarderanno nuovi servizi, tra cui anche open banking a livello globale.
L’ultimo investimento prima di quest’ultimo appena annunciato era stato condotto lo scorso luglio in Know Your Customer (KYC), scaleup con sede a Hong Kong e uffici a Singapore, in Cina, Irlanda e Regno Unito che fornisce soluzioni digitali per la profilazione di clienti finali per aziende e istituzioni finanziarie di tutto il mondo. L’investimento aveva suggellato la sigla di una partnership commerciale con la scaleup (si veda altro articolo di BeBeez).
CRIF è ormai un investitore seriale in startup, soprattutto fintech italiane e internazionali, sempre in ottica di open innovation. Lo scorso maggio 2021 ha annunciato un investimento nell’italiana Fido, fintech che ha creato la prima piattaforma europea su cui è possibile migliorare l’analisi dell’affidabilità dei consumatori grazie all’analisi di segnali digitali e al machine learning (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a maggio CRIF ha investito nelle startup fintech/insurtech Fintastico, Bit&Coffee e Criptalia (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2021 il gruppo è invece entrato nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm, che aveva appena chiuso un round da 2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima, il gruppo bolognese aveva annunciato l’investimento nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Circa un anno fa, infine, la società emiliana aveva investito nella piattaforma di trade finance we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e ha chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez).