Ha già avuto successo l’opa lanciata dalla famiglia Nattino su Banca Finnat Euramerica, partita lo scorso 24 ottobre (si veda qui il comunicato stampa) e in chiusura il prossimo 15 novembre. La banca, infatti, ha annunciato lo scorso 4 novembre che a quella data erano state portate in adesione all’opa circa 7,82 milioni di azioni della banca, pari al 2,154% del capitale sociale, e che considerando anche le quote in possesso alle persone che agiscono di concerto, è stata superata la soglia del 90%, avendo raggiunto il 90,402% del capitale (si veda qui il comunicato stampa) E’ quindi spianata la strada verso il delisting del titolo da Piazza Affari.
Ricordiamo che l’opa era stata lanciata come conseguenza della riorganizzazione dell’assetto della banca, annunciato lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez).I componenti del ramo della famiglia Nattino che fa capo al Cavaliere del lavoro Giampietro Nattino, e cioé lo stesso Giampietro Nattino, Arturo Nattino, Andrea Nattino, Giulia Nattino, Paola Nattino, Celeste Buitoni, Giampietro Nattino jr e Paolo Nattino, hanno infatti concentrato nella newco Nattino Holding srl le loro azioni, complessivamente pari al 68,72% circa del capitale di Banca Finnat. Le azioni sono state conferite lo scorso settembre al prezzo di 0,31 euro per azione (si veda qui il comunicato stampa) e il conferimento ha determinato l’acquisizione del controllo di diritto della banca da parte di Nattino holding e quindi, al closing dell’operazione, la holding, mediante la società veicolo P.N. 1898 srl, interamente controllata da holding stessa, ha promosso l’opa totalitaria su tutte le azioni che rappresentano il flottante della banca, pari a circa il l’11,75%.
Il flottante è costituito da tutte le azioni in circolazione, meno ovviamente quelle oggetto del conferimento a Nattino holding; meno le azioni proprie pari a circa il 7,94%; meno quelle acquisite nel frattempo sul mercato dallo stesso veicolo PN 1898, pari al 3,58%; e meno le azioni detenute da altri soci con i quali erano stati siglati patti parasociali, in quanto persone che agiscono di concerto. E cioé il ramo della famiglia che fa capo ad Angelo Nattino, e cioé Maria Sole Nattino, Ilaria Nattino e Daniela Salivetto, complessivamente titolari del 4,80%; Giovanni Malagò e Lupo Rattazzi tramite la holding GL Investimenti srl, titolari complessivamente del 2,01%; e la famiglia Mondello per il tramite di HPA srl, titolare dell’1,19%
Fondata da Pietro Nattino alla fine dell’Ottocento, la banca è oggi guidata dalla quinta generazione della famiglia fondatrice e offre servizi di private banking & wealth management, attività fiduciaria, advisory & corporate finance e real estate. L’istituto ha chiuso il primo semestre dell’anno con masse totali in gestione a quota 16,98 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), in calo del 6% dai 18,1 miliardi euro di fine 2021, principalmente come conseguenza del ribasso sofferto, da inizio anno, dagli indici azionari e obbligazionari globali. Rispetto al 30 giugno 2021 il totale della raccolta ha invece registrato un incremento di quasi l’1%, con contestuale aumento, prossimo al 30%, nella raccolta diretta. Il primo semestre dell’anno si è chiuso con un utile netto di gruppo di 2,3 milioni di euro ( da 2,8 milioni del semestre 2021) e con un margine di intermediazione di 33 milioni (da 33,2 milioni). Il bilancio 2021 si era invece chiuso con un utile netto di gruppo di 6,1 milioni (da 5,1 milioni nel 2020) e con un margine di intermediazione di 67,5 milioni (da 68,2 milioni) (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che a inizio agosto la banca ha annunciato l’acquisizione del 9,9% di Hedge Invest sgr, la società di gestione del risparmio indipendente specializzata in investimenti alternativi controllata dal ramo della famiglia Manuli, che fa capo ad Antonello Manuli, attraverso AM Holdings (si veda altro articolo di BeBeez) L’accordo prevede anche una eventuale successiva acquisizione di una ulteriore quota del 15% del capitale, subordinata all’autorizzazione delle autorità competenti e che potrà essere effettuata nel corso del 2025, attraverso l’esercizio di una opzione call riconosciuta a Banca Finnat.
Nella primavera del 2021, inoltre, Banca Finnat Euramerica è salita al 59,16% dell’asset manager immobiliare, già in precedenza controllato, InvestiRe sgr. Nel dettaglio, la banca ha acquistato il 17,9% della sgr da Covivio e contestualmente ha ceduto l’8,9% di tale quota a Enpaf (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti), salendo così al termine dell’operazione appunto al 59,16% dal 50,16% (si veda altro articolo di BeBeez). L’Ente è il quotista unico del Fondo FIEPP (Fondo Immobiliare Enti di Previdenza dei Professionisti), gestito proprio da InvestiRe, che nel maggio 2020 ha acquisito un portafoglio immobiliare da 200 milioni di euro da Reale Mutua (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che sul fronte dei private markets Banca Finnat si è collocata al terzo posto nella classifica 2021 degli arranger di minibond stilata dall’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano, con 163,35 milioni euro di deal, spalmati su 5 emissioni, di cui 3 sottostanti a basket bond (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo, infatti, che Banca Finnat ha svolto sia il ruolo di arranger sia il ruolo di investitore in relazione all’Euronext Growth Basket Bond, programma da 50 milioni di euro lanciato nell’ottobre 2021, di cui sono anchor investor Cdp e Mcc (si veda altro articolo di BeBeez).