La controllata croata di Unicredit, Zagrebacka Banka (Zaba), ha ceduto a Svea Ekonomi, controllata della svedese Svea Bank, un portafoglio di npl mutui residenziali e prestiti al consumo da 64,8 milioni di euro, impegnandosi inoltre per due anni a cedere ulteriori flussi futuri di nuovi NPL derivanti dal segmento del credito al consumo, in un cosiddetto forward flow agreement (si veda qui il comunicato stampa).
La cessione e l’accordo sui flussi futuri sono parte della strategia complessiva di Unicredit Group volta a ridurre le esposizioni non performing, con l’impatto della cessione di portafoglio che si rifletterà nei conti economici del secondo trimestre 2022 mentre i flussi futuri saranno riflessi nel prossimo biennio.
Per Zagrebacka banka non si tratta del primo accordo sugli Npl, dato che aveva già ceduto a settembre 2019 a DDM un portafoglio di crediti deteriorati da 203,3 milioni di euro inclusivo di esposizioni derivanti da contratti di credito concessi a clienti appartenenti al segmento imprese, pmi e privati (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2018, invece, la controllata croata di Unicreditaveva ceduto a B2 Kapital un portafoglio da 245,7 milioni di euro lordi di crediti deteriorati erogati a imprese e privati (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre sul fronte crediti, proprio nelle ultime ore è circolata l’indiscrezione, riportata da MF Milano Finanza, secondo la quale Unicredit avrebbe fatto marcia indietro sul progetto di vendita avviato a inizio anno di Unicredit Leasing (si veda altro articolo di BeBeez), che gestisce oggi un portafoglio crediti di oltre 10 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Viste le incertezze che gravano sui mercati, dall’inflazione ai problemi di supply chain e le tensioni geopolitiche, la valutazione attesa dalla banca non sarebbe più realistica e quindi Unicredit avrebbe deciso sospendere l’operazione e di procedere per un’altra strada, in particolare di mettere sul mercato una parte dei crediti deteriorati sul bilancio di Unicredit Leasing e una parte degli immobili rimpossessati, per un controvalore complessivo di 1-1,5 miliardi in una o più operazioni di dismissione.
Comunque sul fronte degli npl e degli Utp è stata un’estate intensa per Unicredit, che è stata protagonista di operazioni su posizioni deteriorate per non meno di 4,4 miliardi di euro.
Ricordiamo infatti l’accordo dello scorso luglio con illimity spa, gruppo bancario fondato da Corrado Passera, sulla cartolarizzazione e quindi cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti deteriorati dal valore complessivo di circa 1,3 miliardi di euro lordi (si veda altro articolo di BeBeez).
Soltanto pochi giorni prima, invece, Piazza Gae Aulenti aveva scelto Prelios spa come partner preferenziale nella gestione specialistica dei propri crediti Unlikely To Pay (UTP). Secondo i termini dell’accordo a lungo termine, a uno stock iniziale in gestione per l’anno in corso si aggiungeranno flussi futuri di nuovi crediti UTP per i successivi sei anni si veda altro articolo di BeBeez).
Parallelamente alla partnership, Prelios ha assistito Unicredit nella cessione e cartolarizzazione di un portafoglio di 2 miliardi nominali di UTP dei segmenti Corporate e PMI, che permette alla banca milanese di conseguire il pieno deconsolidamento contabile del portafoglio nel secondo trimestre 2022 e che ha visto come investitore principale negli abs mezzanine e junior il fondo Usa Christofferson, Robb and Company (CRC).
L’operazione segue di circa due mesi quella analoga su 1,1 miliardi di euro di crediti ipotecari e chirografari, condotta attraverso la società veicolo Itaca spv srl e strutturata da Unicredit Bank come sole arranger (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione ha previsto la richiesta della GACS per la tranche senior prima che lo scorso 14 giugno scadessero i termini della misura rinnovata un anno prima (si veda altro articolo di BeBeez) ma non ancora ulteriormente prorogata.