Sira Group, holding che fa capo a Valerio Gruppioni, ha ricomprato per 15 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa) il 40,3% di Sira Industrie, leader internazionale nei radiatori in alluminio per riscaldamento di ambienti e per autoveicoli, che il Fondo Italiano d’Investimento (quando ancora era gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr) aveva acquisito per 12 milioni di euro nel dicembre 2011 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Come noto dal maggio 2018 le quote del fondo sono possedute al 44,5% da NB Aurora, il veicolo di investimento quotato al segmento Miv di Piazza Affari e e gestito da Neuberger Berman, e per il resto da altri fondi gestiti da Neuberger Berman (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione riconosce quindi a Sira Industrie un equity value di circa 37,2 milioni. Il 18% circa della quota di FII era di pertinenza di NB Aurora, che ha incassato pertanto 6,75 milioni circa.
Sira Industrie è nata oltre 60 anni fa a Bologna e oggi è presente in diversi Paesi con stabilimenti di produzione, unità commerciali e società collegate . Dall’acquisizione nel 2012 da parte di FII la società è cresciuta in modo esponenziale anche grazie a due importanti acquisizioni: la modenese Fir (ex Faral) nel novembre 2014, marchio storico produttore di radiatori in alluminio (si veda qui l’agenzia Ansa), e ancora prima la ex Almec (ora Sirpress) nel dicembre 2012, focalizzata su componentistica per automotive e motociclette (si veda OrticaLab). Queste acquisizioni, insieme a una massiccia campagna di investimenti per il revamping degli stabilimenti, hanno consentito alla società di diventare, con oltre 120 milioni di fatturato attesi per il 2021, un fornitore di componentistica di riferimento per l’industria meccanica e dell’automotive. Sira Industrie, con sede a Pianoro (Bologna), ha chiuso il 2019 con ricavi per 115,3 milioni, un ebitda di 7,8 milioni e una posizione finanziaria netta di 20,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus).
Gruppioni, presidente e ceo di Sira Industrie, ha commentato: “Abbiamo percorso quasi 10 anni di strada insieme a un compagno di viaggio competente e presente che ci ha permesso di crescere e creare valore. Il confronto e lo stimolo reciproco ci ha permesso di affrontare le sfide con più serenità e strutturarci in maniera adeguata per competere a livello internazionale”.
Lorenzo Baraldi, managing director di NB Aurora, ha aggiunto: “Abbiamo creduto sin dall’inizio in questo progetto di aggregazione e consolidamento in un settore di eccellenza nella manifattura italiana evidenziando le enormi potenzialità di sviluppo. È stata una esperienza incredibile accompagnarla in un progetto di crescita e di sviluppo a livello internazionale. Dopo questi anni di lavoro insieme, abbiamo concordato con l’imprenditore una exit che gli consegna una azienda con un valore aggiunto immenso”.
Ricordiamo che NB Aurora a inizio luglio si è impegnata ad acquisire dalla famiglia Bernini per 36 milioni di euro il 30% di Comet, società italiana che sviluppa e produce mescole in gomma organica, silicone e fluorosilicone, realizzate su misura delle esigenze tecniche di ciascun cliente. L’investimento di NB Aurora avverrà facendo integralmente ricorso a mezzi propri (si veda altro articolo di BeBeez). Per NB Aurora Comet è il secondo investimento diretto dell’anno dopo quello in Veneta Cucine, di cui la sicaf si è impegnata lo scorso maggio a rilevare anche in questo caso il 30% per 36 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, sempre a luglio la partecipata di NB Aurora Dierre ha rilevato la IN.Ecosistemi di Padova, specialista nell’insonorizzazione degli impianti industriali (si veda altro articolo di BeBeez).