Argea, nuovo polo del vino nato lo scorso 30 settembre dall’integrazione di Botter e Mondodelvino, si veda qui il comunicato stampa e altro articolo di BeBeez), entrambe in portafoglio al fondo Capital Partners 3 di Clessidra Private Equity sgr, si è impegnata ad acquisire Cantina Zaccagnini, storica azienda vitivinicola abruzzese, famosa nel mondo per la produzione del vino dall’iconico Tralcetto annodato attorno alla bottiglia, con sede a Bolognano, in provincia di Pescara (si veda qui il comunicato stampa). Il fondatore Marcello Zaccagnini , come spesso accade nelle operazioni di buy and build, reinvestirà nella holding Argea, continuando a condividere la propria esperienza e restando ambasciatore del marchio da lui creato.
Argea è stata assistita da LT Wine&Food Advisory (Lorenzo Tersi) come global advisor, Bain & Company per gli aspetti strategici, E&Y per gli aspetti contabili e finanziari, Gattai, Minoli e Partners per l’assistenza legale e Alonzo Committeri & Partners sui temi fiscali. Cantina Zaccagnini si è avvalsa dello Studio Giulio Caso per la consulenza strategica, dello Studio Bozza & Associati per la consulenza finanziaria e fiscale e dello Studio Bosco & Associates per l’assistenza legale.
L’operazione si inserisce in un più ampio progetto di consolidamento nel settore vinicolo nato sotto la regia di Clessidra e la visione di Botter e Mondodelvino, che con Argea hanno l’ambizione di creare un acceleratore che possa portare il vino italiano nel mondo, tramite una crescita innovativa e sostenibile.
Argea rappresenta già oggi un unicum in Italia anche a livello produttivo proponendo, con il suo portfolio di marchi e di cantine, una ricca e variegata offerta di vini italiani conosciuti nel mondo per la loro tipicità dal Barbera, Nebbiolo e Moscato per il Piemonte, Sangiovese e Trebbiano per la Romagna, Prosecco e Pinot Grigio per il Veneto, Primitivo per la Puglia, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola per la Sicilia.
Quanto al posizionamento di mercato, l’ingresso di Cantina Zaccagnini permette ad Argea di rafforzarsi nel mercato statunitense. Zaccagnini infatti gode di un posizionamento premium nel mercato Usa, grazie alla leadership sul mercato del Montepulciano d’Abruzzo, vino molto apprezzato dal pubblico americano. Strategiche per il gruppo sono anche Norvegia e Svezia ,
Argea si pone ora tra i big player del mercato con 6 sedi produttive distribuite dalla Romagna al Piemonte al Veneto, numerose filiere coinvolte nel progetto provenienti anche da Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia e Sicilia, ricavi consolidati di circa 420 milioni di euro nel 2021 (+18% dal 2020), un piano di investimenti per circa 50 milioni, export in 85 Paesi che pesa per il 95% del fatturato e circa 500 collaboratori.
“Ho sempre guardato a Cantina Zaccagnini come alla punta di diamante dell’Abruzzo. Un’azienda storica permeata di arte e tradizioni che, per complementarità e approccio, si integrerà alla perfezione con Argea. Si tratta di un’acquisizione che attesta la forte dinamicità di Argea, che a pochi giorni dalla nascita aggiunge un nuovo tassello verso la creazione di un importante polo aggregante, un acceleratore tutto italiano che per dimensioni e ambizioni vuole posizionarsi tra i maggiori player internazionali”, ha commentato Massimo Romani, ad di Argea (nella foto).
Fondata nel 1978 a Bolognano, come realtà a conduzione familiare, Cantina Zaccagnini è cresciuta costantemente negli anni, fino a diventare un punto di riferimento in Abruzzo, esportando i vini prodotti in questa regione in tutto il mondo. Seguendo la filosofia della qualità totale, “dal grappolo alla bottiglia”, l’azienda è diventata una realtà internazionale con due cantine di produzione e uno stabilimento logistico e di confezionamento, circa 100 dipendenti, 60 ha di vigneti di proprietà e oltre 150 ha in conduzione diretta e indiretta, curati e controllati in ogni fase della produzione, ed è presente in 45 nazioni in tutti e 5 i continenti.
“La mia cantina oggi inizierà un nuovo capitolo della sua storia. Nata ‘tra le mura domestiche’ nel 1978 dalla mia giovane e ambiziosa volontà di far conoscere la mia terra, l’Abruzzo, nel mondo. In una gara a staffetta, il cambio da un atleta all’altro avviene attraverso il passaggio del testimone che sta a significare l’avvenuta successione. Oggi è la gioia dell’inizio”, ha dichiarato il fondatore.
Traguardi che hanno permesso a Cantina Zaccagnini di chiudere il 2021 con un fatturato di circa 27,7 milioni, l’80% del quale derivante dall’export, un ebitda di 1,3 milioni e un debito netto di 15 milioni. I mercati principali, oltre l’Italia, sono Usa, Canada, e Europa intera con focus sui Paesi nordici, e una promettente presenza in Estremo Oriente.
L’acquisizione di Cantina Zaccagnini permetterà ad Argea di accelerare nel percorso di crescita definito dal piano industriale. Al contempo, Cantina Zaccagnini troverà importanti benefici dalle dimensioni produttive e della rete commerciale internazionale di Argea per proseguire nella propria crescita sui mercati globali. Tra i molteplici elementi di complementarità, anche l’approccio esg di cantina Zaccagnini in linea con quella di Argea, con ricadute positive sul territorio e un programma di welfare aziendale già definito.
Ulteriore elemento in comune tra la cultura di Argea e quella di Cantina Zaccagnini è la passione per l’arte, tratto distintivo impresso da Zaccagnini a una realtà che, negli anni ha posato all’interno della cantina e tra i filari numerose opere di grandi artisti, a partire dalle opere del maestro tedesco Joseph Beuys che nel 1984 qui discuteva sulla “Difesa della natura”. Cantina Zaccagnini è anche un punto di riferimento culturale dell’intero Abruzzo con eventi artistici di caratura nazionale ed internazionale, quali ad esempio: Il Tralcetto dell’Amicizia, Il Premio Internazionale Giuseppe Prisco, Un fiore per Ivan – Premio Pigro, Uvarte – Artisti in Vigna ed altri.
Quanto all’assetto azionario di Argea, vede ora una holding partecipata in maggioranza dal fondo Clessidra, con un’importante quota della famiglia Botter e una presenza della famiglia Martini e del management. Ricordiamo che nell’aprile 2021 Clessidra aveva annunciato l’acquisizione della maggioranza di Mondodelvino dalla famiglia Martini, fondatrice dell’azienda insieme a Roger Gabb e Christoph Mack nel 1991. La famiglia Martini era rimasta nella compagine azionaria, rivestendo incarichi operativi di rilievo, insieme al resto del top management dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). A Clessidra oggi, attraverso Venere spa, fa capo il 93,15% di Mondodelvino. In precedenza, nel marzo 2021, il fondo Clessidra 3 aveva acquisito il controllo di Botter (si veda altro articolo di BeBeez). In quell’occasione i venditori erano stati il fondo IDeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr, che nel gennaio 2018 aveva rilevato il 22,5% della società (si veda altro articolo di BeBeez) assieme ad Annalisa, Alessandro e Luca Botter, esponenti di terza generazione della famiglia, che hanno poi reinvestito con Clessidra nella società veicolo dell’acquisizione, mantenendo a loro volta ruoli operativi di rilievo. A Clessidra oggi, sempre attraverso Venere spa, fa capo il 69,95% di Botter.
Mondodelvino ha chiuso il 2021 con ricavi netti per 112,6 milioni, un ebitda di 7,8 milioni e un debito finanziario netto di 38,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Quanto a Botter, i ricavi netti consolidati 2021 si sono attestati a 284,5 milioni di euro, l’ebitda a 45,7 milioni e 84,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).