Italian Design Brands (IDB), il polo dell’arredo di design italiano di alta qualità prossimo allo sbarco a Piazza Affari, ha determinato in 10,88 euro per azione il prezzo cui verranno offerti i titoli ordinari in ipo, il che corrisponde a una capitalizzazione di mercato post offerta di 293 milioni. Il lancio dell’ipo è atteso entro fine mese e nell’ambito del processo, agiranno in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner Citigroup ed Equita, che agisce anche in qualità di listing agent ai fini della quotazione (si veda qui il comunicato stampa).
Lo ha reso noto ieri il gruppo nato nel 2015 su iniziativa di un club deal di investitori costituito da Private Equity Partners spa (guidata da Fabio Sattin e Giovanni Campolo), del pioniere italiano del private equity, Paolo Colonna, e degli industriali del settore Giovanni e Michele Gervasoni, affiancati da un gruppo selezionato di investitori privati.
Ricordiamo che IDB aveva annunciato ufficialmente la sua intenzione di quotarsi un paio di settimane fa, precisando che l’ipo riguarderà, da un lato, azioni ordinarie di nuova emissione rinvenienti da un aumento di capitale da 70 milioni di euro e dall’altro azioni messe in vendita da attuali azionisti della società, in modo da raggiungere un flottante almeno pari al 25% del capitale e aggiungendo che l’offerta comprenderà anche un’opzione greenshoe (si veda altro articolo di BeBeez). La novità comunicata ieri è che nella realtà l’ipo sarà tutta in aumento di capitale: oltre all’aumento di capitale di mercato da 70 milioni, infatti, è previsto un ulteriore aumento di capitale rinveniente dall’emissione di 275.735 nuove azioni ordinarie, riservato ad alcuni azionisti / imprenditori di alcune società controllate da IDB, che hanno assunto un impegno di acquisto al presso di offerta. Inoltre, è appunto prevista la concessione da parte di azionisti della società ai joint global coordinators dell’opzione greenshoe per massime 965.074 azioni, pari a circa 15% del numero massimo di azioni oggetto dell’offerta. In caso di esecuzione integrale dell’aumento di capitale di mercato e di esercizio integrale dell’opzione greenshoe, l’offerta avrà a oggetto complessivamente circa 7,4 milioni di azioni, che corrisponderebbero al 27,5% circa del capitale sociale a seguito degli aumenti di capitale.
Lo scorso lunedì 1°maggio, inoltre, Tamburi Investment Partners ha annunciato che acquisirà per 72 milioni di euro il 50,7% di Investindesign spa, società che attualmente detiene il 67,78% del capitale di IDB, a patto che IDB si quoti entro il 30 giugno prossimo (si veda altro articolo di BeBeez). TIP attribuisce così a IDB un equity value di 220 milioni (pre-aumento di capitale). Fa parte dell’accordo fra la holding cui fa capo il gruppo del design e TIP la possibilità per quest’ultima di chiedere il rilascio da parte degli attuali soci di Investdesign di un’opzione call, escercitabile fino al 15 luglio 2023, per acquisire un ulteriore 20% del capitale sociale, alle medesime condizioni relative alla precedente quota del 50,7%. La partecipazione, nel caso si realizzasse questa opportunità, sarà offerta agli azionisti di Asset Italia, il veicolo di club deal promosso da TIP. Oggi soci principali di Investindesign sono Creazione di Valore srl (20,73%), che fa capo al pioniere del private equity Paolo Colonna; Micheli & Associati srl (12,2%), di cui è presidente il finanziere Francesco Micheli; Francesco Perilli (12,2%), director di Equita Group ed Equita sim; e PFC spa società benefit (12,2%), di cui sono soci alcuni membri delle famiglie Marzotto, Desforges e Notarbartolo di Villarosa.
Come annunciato a fine marzo, il gruppo ha archiviato il 2022 con ricavi proforma pari a 266,5 milioni euro (in aumento dell’84,8% rispetto ai 144,2 milioni del 2021), un ebitda rettificato proforma di 49,2 milioni (+111,1% da 23,3 milioni) e un utile netto rettificato proforma di 25,5 milioni (quasi raddoppiato rispetto ai 13,3 milioni del 2021), a fronte di una posizione finanziaria netta rettificata di 162 milioni di euro. Il gruppo conta attualmente 650 persone e nel 2022 ha esportato il 75% circa del fatturato. Il tutto risultato di una costante attività di m&a (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infatti che il gruppo guidato dal presidente e ceo Andrea Sasso e dal managing director Giorgio Gobbi, a luglio 2022 ha annunciato la sua decima acquisizione cioé quella di Cubo Design specializzata in cucine e dei sistemi componibili con i marchi Binova e Miton Cucine; mentre nel giugno 2022 aveva acquisito la maggioranza di Gamma Arredamenti International spa, azienda di Forlì specializzata nella produzione di divani, poltrone e altri componenti di arredo in pelle. Il gruppo era partito dall’acquisizione di Gervasoni (rilevata nel 2015), che realizza soluzioni di arredo attraverso l’omonimo marchio ed il brand Very Wood; e successivamente era stat la volta di Meridiani (nel 2016), specializzata nella creazione di raffinati arredi contemporanei e versatili; Cenacchi Intenational (2017), attiva nel mondo contract per il settore del lusso; Davide Groppi, che inventa e produce lampade e progetti di luce, e Saba Italia, azienda di arredamento di design di alta fascia (entrambe nel 2018); Modar (2019), azienda specializzata in progetti di arredamento in ambito contract; Flexalighting (2020), che progetta e produce sistemi di illuminazione a LED per interni ed esterni; e Axolight (2021), specializzata nella progettazione e produzione di lampade di design made in Italy.