Dopo la recentissima acquisizione di ENG, società che sviluppa software AI (si veda altro articolo di BeBeez) e quella di General Dynamics Mission Systems—Italy (ribattezzata Page Europa, si veda altro articolo di BeBeez) e mentre è in trattativa per acquisire Sirti, leader in Italia nella realizzazione di infrastrutture per reti telco ed energia (si veda altro articolo di BeBeez), il system integrator romano Maticmind, fra i principali in Italia nel settore IT, controllato da CVC Capital Partners (70%) e CDP Equity (15%), (si veda altro articolo di BeBeez), ha rilevato anche la maggioranza di Recrytera, realtà che opera nel mercato italiano dei concorsi pubblici digitali (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, Maticmind possiede ora il 55% del capitale, al fianco di Dromedian srl controllata a sua volta al 98% dal managing director di Recrytera, Adriano Valente, e partecipata da Bruno Del Carmine.
Deloitte Financial Advisory ha agito come m&a advisor esclusivo dei venditori. I consulenti legali coinvolti sono stati, per i venditori, lo studio Grimaldi Alliance e per Maticmind lo studio PedersoliGattai. Maticmind è stata supportata inoltre da Kearney per la due diligence commerciale, da EY per la due diligence finanziaria e dallo studio FRM per la due diligence fiscale.
Recrytera, grazie a un sistema brevettato per la digitalizzazione dei concorsi pubblici, ha gestito oltre tre milioni di candidati in presenza, favorendo il turnover nella pubblica amministrazione attraverso processi di reclutamento efficienti, equi e sicuri. Maticmind, in questo modo, punta ad incrementare il business sulla pubblica amministrazione, tanto che già oggi, tra gli oltre 1000 clienti gestiti, il 50% è rappresentato da realtà pubbliche di cui la maggioranza nella PA. La società ha chiuso il bilancio 2022 con 35,1 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 9,3 milioni e liquidità netta per oltre 660 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Le ultime tre aziende acquisite hanno registrato ricavi aggregati per 70 milioni di euro nel 2022, che sono saliti a 110 milioni nel 2023 con oltre 350 dipendenti coinvolti.
Carmine Saladino, presidente Maticmind, ha fatto sapere che “in meno di un mese siamo stati protagonisti di tre acquisizioni. Vogliamo continuare a crescere e queste operazioni ne sono una testimonianza. Rappresentiamo un gruppo solido e affermato in Italia, ora vogliamo ottenere simili risultati anche all’estero”.
Ricordiamo che Maticmind è nata nel 2005 dallo spin-off del business italiano della svizzera Ascom AG. Nel 2020 il Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (FICC), gestito da Fondo Italiano d’Investimento (FII) sgr, aveva acquisito una minoranza della società tramite un aumento di capitale riservato (si veda altro articolo di BeBeez) e sempre nello stesso anno e sempre a valle della sottoscrizione di un aumento di capitale riservato era diventata socia anche Red Fish Long Term Capital, la holding d’investimento fondata da Paolo Pescetto (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2022 c’è poi stato il cambio di controllo della società, con Saladino che ha ceduto parte delle sue quote a CVC Capital Partners Fund VIII e a CDP Equity, che a loro volta hanno acquisito anche tutte le quote di FICC e Red Fish (si veda altro articolo di BeBeez).
Oggi Saladino detiene il 14,34% di Mozart HoldCo spa, controllante diretta della società (dopo che di recente a valle della catena Mozart BidCo spa si è fusa con Maticmind), mentre la maggioranza (69,96%) fa capo a CVC mediante un altro veicolo, Mozart Investments Sarl, con CDP Equity che detiene il 14,99% e Cordusio Fiduciaria spa lo 0,71%.
Il gruppo punta a 800 milioni di euro di ricavi entro il 2025. Lo ha detto lo scorso novembre 2023 a Verità&Affari l’amministratore delegato Luciano Zamuner (si veda qui la nota sul sito di Maticmind), che allora prevedeva che il 2023 si sarebbe chiuso con un fatturato di 500 milioni, dopo che il bilancio 2022 si era chiuso con un valore della produzione di 409,2 milioni, a fronte di 372,5 milioni di ricavi netti consolidati, con 36,1 milioni di ebitda e 47,4 milioni di liquidità netta (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Per il 2024, invece, l’obiettivo è 700 milioni di ricavi e 100 milioni di ebitda.
L’aumento delle dimensioni del gruppo è avvenuto a seguito di una serie di acquisizioni. In particolare, nel settembre dello scorso anno la controllata Fibermind, società specializzata nella progettazione di soluzioni ultrabroadband (UBB), ha acquisito il ramo d’azienda UBB di Italtel, multinazionale dell’ICT controllata da PSC Group (con il 53,66% del capitale), Clessidra Capital Credit (28,62%) e TIM (17,72%) (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione seguiva una serie di acquisizioni condotte nel 2022, che quindi nel 2023 si sono pienamente riflesse anche nei numeri di bilancio. Ricordiamo l’acquisizione del 51% di Cloudtec srl, poi ribattezzata Cloudmind spa; quella della maggioranza di SIO;. l’acquisizione del 100% di TecnologiePM; e quella del 55% di Sind spa e del 100% di ITI Sistemi-Innovazione Tecnologica Italiana srl.
Intanto il gruppo, al cui vertice è atteso un cambio di testimone, con l’ingresso entro l’estate nel ruolo di nuovo ad di Lorenzo Forina, attualmente chief commercial officer di Vodafone Italia (si veda qui CorCom), come accennato sopra, sta trattando per l’acquisizione di Sirti, leader in Italia nella realizzazione di infrastrutture per reti telco ed energia (si veda altro articolo di BeBeez), che l’estate scorsa è passato nel portafoglio del fondo Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund (RSCT). A cedere la quota è stata K Equity Italy 2 sarl (KEI2), società di diritto lussemburghese, in ultima istanza controllata da KKR, che era stato unico sponsor della piattaforma lanciata nel 2015 da Pillarstone, a sua volta oggi advisor anche dello stesso fondo RSCT (si veda altro articolo di BeBeez).
Maticmind, che nell’operazione sarebbe affiancata da Nextaly, società specializzata nelle infrastrutture di rete, che fa capo all’imprenditore abruzzese Davide Cilli, avrebbe messo sul piatto 360 milioni di euro, cifra arrotondata al rialzo di 10 milioni proprio in questi giorni, così come riferito da Il Messaggero. La cordata Maticmind-Nextaly sarebbe l’unico pretendente rimasto in campo, secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore. Sino a poco tempo fa sul dossier c’era anche Searchlight, operatore di private equity specializzato negli investimenti in tlc e infrastrutture, che in Italia ha già investito nel 2017 nel gruppo Eolo (si veda altro articolo di BeBeez) e si era parlato pure di un interesse da parte del fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala, e di 3i Infrastructure.