Balzo in Borsa per Panariagroup Industrie Ceramiche, produttore italiano di ceramiche per pavimenti e rivestimenti quotato al segmento Star di Borsa Italiana dal 2004: il titolo ha infatti chiuso ieri in rialzo del 22,82%, a quota 1,83 euro per azione. Merito dell’opa totalitaria a prezzo di 1,85 euro per azione, finalizzata al delisting di Panariagroup annunciata mercoledì 31 marzo a borsa chiusa da Finpanaria, la holding controllata dalla famiglia Mussini (fondatrice della società di ceramiche) che detiene già il 69,301% della società (si veda qui il comunicato stampa).
L’opa avrà oggetto le 11.788.406 azioni di Panariagroup ancora non di proprietà di Finpanaria, appunto al prezzo di 1,85 euro, per un esborso complessivo di circa 21,8 milioni, che incorpora un premio pari al 20,8% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni al 31 marzo e un premio pari al 71,1% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni nei sei mesi precedenti. Gli analisti di Intesa Sanpaolo ieri hanno consigliato agli azionisti di Panariagroup di aderire all’opa. Il titolo aveva segnato il minimo storico a 0,628 euro un anno fa al picco della prima fase di pandemia e si era poi portato sopra 0,9 nella seconda parte dell’anno per poi iniziare un graduale recupero nei mesi scorsi, ma restando ben lontano dai massimi segnati a 6,95 euro nell’ottobre 2017.
Condizione di efficacia dell’opa è che al termine dell’offerta Finpanaria si trovi a detenere una partecipazione complessiva superiore al 90% del capitale sociale di Panaria. Nel caso in cui “non fosse conseguito il delisting e, pertanto, l’emittente restasse quotato, Finpanaria valuterà a propria discrezione la possibilità di proporre, nei dodici mesi successivi alla data di pagamento, ai competenti organi dell’Emittente di conseguire il Delisting mediante la Fusione”.
Nel dettaglio, Finpanaria è partecipata da: Andrea Mussini (19,76%); Giuliano Mussini (5%); Emilio Mussini (8,68%); Paolo Mussini (7,88%; presidente del Cda di Panariagroup); Giuliano Pini (1,93%); Giuseppe Mussini (8,63%); Marco Mussini (8,94%; vicepresidente del Cda di Panariagroup); Silvia Mussini (9,41%); Domenica Prodi (13,37%); Romano Montorsi (3,6%); Marisa Gibellini (2,54%).
La nota di Finpanaria precisa che “mediante l’offerta e il delisting, l’offerente intende rendere possibile un efficientamento dell’emittente finalizzato all’ulteriore rafforzamento dello stesso, operazione più facilmente perseguibile nello status di società non quotata”. In particolare, Finpanaria ritiene che questa operazione favorirà un ulteriore rafforzamento di Panariagroup, alla luce di: minori oneri, maggiore flessibilità gestionale e organizzativa e semplificazione degli assetti proprietari.
Dopo l’opa, Finpanaria intende “continuare a sostenere lo sviluppo di Panariagroup, consolidando e valorizzando il perimetro delle attività attuali e cogliendo, allo stesso tempo, eventuali future opportunità di crescita in Italia e all’estero”.
La società è stata fondata nel 1974 da un gruppo di imprenditori, in cui rientrava Giuliano Mussini, attuale azionista di maggioranza. Nel 1992 la società si è ampliata grazie all’acquisizione di Ceramiche Artistiche Lea e al lancio del nuovo marchio di lusso Cotto d’Este. Nel 1995 è uscito il marchio Fiordo Industrie Ceramiche ed è stato costruito il nuovo stabilimento di Toano (Reggio Emilia). Nel 2002 è stato acquistato il produttore portoghese di ceramiche Maronagres (oggi Margres). Nel 2004 le società del Gruppo Panaria si sono unite sotto l’unico marchio Panariagroup, che si è quotato in Borsa. Nello stesso anno, è stata aperta la filiale americana di Lea: Lea Products North America. Nel 2005 Panariagroup ha rilevato la concorrente portoghese Novagres (oggi Love Tiles) e nel 2006 gli asset dell’americana Florida Tile Industries.
Nello stesso anno le portoghesi Novagres e Margres si sono fuse in Gres Panaria Portugal. Nel 2008 è nato il marchio Blustyle Ceramica e nel 2012 Panariagroup ha siglato una joint venture con Granito, società leader nel mercato indiano. Panariagroup Industrie Ceramiche, con sede a Fiorano Modenese (Modena), ha chiuso il 2020 con: ricavi netti per 357,27 milioni di euro (-6,5% rispetto ai 382,02 milioni del 2019, di cui il 17% generati in Italia); una perdita netta di 5,78 milioni di euro, in miglioramento da quella di 6,39 milioni contabilizzata nel 2019; una posizione finanziaria netta in miglioramento a 87,6 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Quella su Panariagroup è solo l’ultima di una serie di opa finalizzate al delisting di società quotate a Piazza Affari. Sono in rampa di lancio quelle su: Guala Closures, specializzata nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e vini da parte di Investindustrial; il produttore di trattori Carraro spa, da parte dell’omonima famiglia; l’information provider Cerved, da parte di ION Investment, FSI e GIC; Isagro, produttore milanese di agrifarmaci e biostimolanti quotato a Piazza Affari, da parte dell’americana Gowan; ASTM, holding industriale attiva nei settori della gestione di reti autostradali in concessione, nei settori della progettazione e realizzazione di grandi opere infrastrutturali e nel settore della tecnologia applicata alla mobilità dei trasporti, da parte della famiglia Gavio e del fondo Ardian. Tutte operazioni che seguono a ruota altre offerte concluse da poco, come quella lanciata dall’imprenditore Massimo Zanetti, che a sua volta ha delistato il gruppo produttore di caffé Massimo Zanetti Beverage (si veda altro articolo di BeBeez), e dalla famiglia Vacchi che insieme a BC Partners ha delistato la sua IMA (si veda altro articolo di BeBeez).