di Salvatore Bruno
Il 14 giugno, Mandarin OrientalHotel Group, gruppo di gestione e investimento alberghiero quotato alla Borsa di Hong Kong e a quella di Londra, ha annunciato la firma di un accordo di lungo termine con Attestor Capital per il rebranding e la gestione dello storico Hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo che, in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, riaprirà come Mandarin OrientalResort nell’estate del 2025. L’albergo chiuderà nel secondo trimestre del 2023 per portare avanti lavori di sostanziale ristrutturazione.
Il Mandarin Oriental Cristallo, sarà il primo resort alpino del Gruppo ed espanderà ulteriormente la presenza di Mandarin Oriental in Italia. Il resort si trova a pochi passi da Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, che grazie agli importanti investimenti effettuati in sistemi di innevamento artificiale è tra le poche località delle Alpi a garantire la neve per tutta la stagione, lungo 1200 chilometri di piste interconnesse. Ma Cortina vuol dire anche ristoranti stellati, boutique di lusso e artigianato locale.
L’Hotel Cristallo fu costruito nel 1901 in stile Art Nouveau dalla famiglia Menardi e negli anni Trenta è stato una destinazione sciistica popolare per la colta élite europea. Dopo i Giochi Olimpici del 1956, l’Hotel ebbe il suo periodo d’oro, ospitando reali e celebrità, tra cui Peter Sellers, Frank Sinatra, Saul Bellow e Vladimir Nabokov. Ha fatto da cornice a numerosi film premiati, mantenendo il fascino storico di grand hotel dei primi del Novecento.
Nel 2021 il controllo dell’hotel è stato ceduto dalla famiglia Gualandi ad alcuni fondi di Attestor Capital, che possiede anche il Mandarin Oriental, Lago di Como. Ricordiamo infatti che nell’agosto del 2018, Il gruppo Mandarin Oriental ha conquistato la gestione del Casta Diva Resort&spa, uno storico hotel di lusso sulle rive del Lario che, si legge nel comunicato stampa di allora del colosso alberghiero, dal 2017 è appunto di proprietà di fondi di Attestor Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nel dettaglio, tra maggio e giugno 2017 Attestor aveva comprato da più banche italiane i crediti deteriorati che queste vantavano verso Hotel Residence Club & spa, la società che dal 2010 era proprietaria del Casta Diva Resort (si veda qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale della cessione dei crediti da parte di Intesa Sanpaolo e da parte di Banca Popolare di Sondrio). La situazione finanziaria di Hotel Residence Club & spa a fine 2016 era critica. A fronte di ricavi per 9,4 milioni e un ebitda di 0,47 milioni, la società aveva chiuso con una perdita netta di 3,8 milioni (dopo perdite nette per 5,3 milioni in ciascuno dei due esercizi precedenti) ed era gravata da un debito finanziario netto di ben 90,6 milioni di euro (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
I crediti sono stati acquistati tecnicamente da Kummunalkredit Austria, banca che fa capo al veicolo di investimento Trinity Investments Designated Activity Company, lo stesso veicolo tramite il quale Attestor a comprato lo scorso anno anche la Banca Intermobiliare (si veda altro articolo di BeBeez).
Nella primavera del 2019, l’immobile è stato completamente ristrutturato e l’hotel rinominato Mandarin Oriental, Lake Como. Si è trattato del primo Resort Mandarin Oriental in Europa occidentale e Italia, naturale complemento del luxury hotel di Milano.
Anche l’Hotel Cristallo sarà sottoposto a un’accurata ristrutturazione che comprenderà un importante ampliamento, realizzato dagli architetti Herzog e deMeuron.
Alla riapertura, l’Hotel disporrà di 83 stanze per gli ospiti, molte delle quali dotate di balcone, tra cui 30 suite con vista sulle Dolomiti. Il resort offrirà una serie di ristoranti e bar, spazi flessibili per l’intrattenimento e gli eventi, oltre a un’ampia struttura spa e wellness, con una piscina di collegamento tra gli spazi interni ed esterni dell’hotel.
“Le Dolomiti sono da sempre la destinazione preferita da sciatori ed escursionisti, e richiameranno senza dubbio i fan di Mandarin Oriental che amano le attività alpine. Siamo impazienti di offrire al resort il nostro servizio di eccellenza e lavorare con i nostri partner del Lago di Como per creare un’altra struttura esclusiva in una delle destinazioni chiave d’Italia”, ha dichiarato James Riley, group chief executive officer di Mandarin Oriental Hotel Group.
“Siamo entusiasti di poter restituire a questo celebre edificio l’antico splendore in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. creando al contempo un’atmosfera unica di lusso moderno per i viaggiatori internazionali. Dopo il successo della nostra collaborazione sul Lago di Como, siamo felici di aggiungere un altro asset iconico italianoalla nostra collaborazione con Mandarin Orientale di creare un nuovo punto di riferimento sulle Alpi”, ha dichiarato David Alhadeff, partner di Attestor Limited.
Attestor Capital è una gestore londinese di investimenti fondato nel 2012 e con circa 7 miliardi di dollari Usa in gestione, orientato a strategie opportunistiche, in special modo nel campo dei crediti deteriorati, per investitori istituzionali come fondi universitari statunitensi e grandi family office europei e americani.
A questo proposito ricordiamo che nei giorni scorsi Attestor ha manifestato interesse per la Fimer di Vimercate (MB), un produttore di inverter per impianti fotovoltaici e colonnine elettriche, sulla quale sembra essere in vantaggio rispetto a Certina Holding, private equity tedesco specializzato in turnaround aziendali (si veda qui altro articolo di BeBeez).
A fine 2021, Fimer ha avviato le pratiche per una procedura di concordato presso il Tribunale di Arezzo (si veda il Corriere di Arezzo), che a valle delle offerte di Certina ed Attestor ha deciso di concedere alla società di Vimercate presieduta da Filippo Carzaniga (esponente della famiglia cui fa capo Fimer) la proroga al 30 giugno per la presentazione della domanda di pre-concordato in bianco e scongiurare così il fallimento di un gruppo che dà lavoro a quasi 800 persone tra lavoratori diretti e indotto. Uno step fondamentale per il concordato sarà la finalizzazione della trattativa con Generalfinance, che si è detta disponibile a offrire fino a 15 milioni di euro di finanza ponte tramite linee di factoring, che così garantiranno la continuità aziendale mentre viene predisposto il piano di ristrutturazione.
Fimer è entrata in tensione in seguito all’acquisizione, nel marzo 2020, della divisione di inverter solari del colosso svizzero Abb, deal che aveva dato vita al quarto produttore al mondo di inverter, con ricavi per circa 350 milioni (si veda qui il comunicato stampa di allora). Fino ad allora, vantava nel business fotolvotaico grandi clienti come Enel Green Power, Eni, Edf, Engie ed Iberdrola. Fimer era attiva nella mobilità elettrica con la costruzione di colonnine per Engie, Enel X, Eni e Stellantis (tramite Free2Move).
Attestor Capital, in Italia ha già condotto in porto diversi turnaround. Il più recente è quello di Banca Intermobiliare (BIM), che delisterà da Piazza Affari in quanto ne possiede già l’87,21% tramite Trinity Investment Designated Activity Company (si veda altro articolo di BeBeez). Lo ha comunicato la banca stessa a febbraio, precisando che l’offerta avrà per oggetto i restanti circa 291,6 milioni di azioni ordinarie di BIM, rappresentative del 12,51% del capitale, quotate su Euronext Milan. Attestor lancerà quindi un’offerta pubblica di acquisto volontaria al prezzo di 0,049 euro per azione, per un corrispettivo massimo quindi di circa 14,3 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Il controllo di BIM era passato nelle mani di Attestor nell’ottobre 2017, quando aveva comprato da Veneto Banca un primo 68,807% del capitale della private bank quotata a Piazza Affari, pagandolo 0,22411 euro per azione per un totale di circa 24,1 milioni più un earn-out e accordandosi per acquistare successivamente, entro due anni, un altro 2,606%, al verificarsi di una serie di condizioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra l’altro Attestor era stato, nel 2020, uno degli interessati ad acquisire Banca Profilo, quotata a Milano, il cui azionista di riferimento è Sator Private Equity Fund (62.4%) che da tempo sta cercando di cedere la sua quota in vista della scadenza del fondo, peraltro già prorogata. (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a febbraio Attestor ha conferito a Lazard l’incarico di gestire la cessione di Ferroli, produttore di caldaie e climatizzatori di San Bonifacio, in provincia di Verona (si veda altro articolo di BeBeez) con una valutazione che oscillerebbe tra 500 e 550 milioni di euro, in virtù dei multipli dei peer ma soprattutto dei numeri attesi per quest’anno, che sono in forte crescita grazie al boom della domanda, per effetto degli incentivi nell’ambito della transizione energetica.
Ferroli era andata in crisi nel 2015: a inizio giugno di quell’anno aveva infatti depositato la domanda di concordato in bianco presso il Tribunale di Verona (si veda altro articolo di BeBeez) e nell’ottobre 2015 aveva depositato l’accordo di ristrutturazione del debito redatto sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez). L’azienda però non è mai entrata in concordato: è stata presentata una domanda prenotativa e, all’esito, è stato presentato direttamente l’accordo di ristrutturazione, poi omologato dal tribunale. L’accordo è stato firmato il 22 ottobre 2015 da parte di Attestor, Oxy Capital (che l’ha affiancata nell’origination del deal), Mps, Banco Bpm, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Sparkasse, Unicredit e Amco (si veda altro articolo di BeBeez).