Scientifica Venture Capital, veicolo nato a novembre 2021 on l’obiettivo di sostenere ricercatori e startup che presentano idee tecnologiche innovative, guidato dal managing partner Riccardo D’Alessandri, lancia Quantum Italia, il primo veicolo di investimento italiano dedicato a far crescere e investire nell’emergente settore tecnologico quantistico. E, contestualmente, annuncia la partnership con Unitary Fund, organizzazione no-profit con cui punta a creare un ecosistema aperto della tecnologia quantistica, coinvolgendo community nazionali e internazionali (si veda qui il comunicato stampa).
Lo scopo di Quantum Italia è l’investimento nell’emergente settore delle tecnologie quantistiche in Italia e all’estero. La partnership tra Scientifica Venture Capital e la no-profit Unitary Fund sottolinea l’ampio respiro del progetto, con un’attenzione particolare rivolta a creare un ecosistema aperto del Quantum, coinvolgendo community nazionali ed internazionali allo scopo di far emergere, finanziare e supportare le iniziative delle quantum technologies. Grazie a questa partnership Quantum Italia potrà contare su uno scientific advisory board internazionale con radicate competenze nel settore.
La selezione delle idee sarà dunque rivolta anche oltre i confini nazionali per coinvolgere attivamente gli italiani residenti all’estero. “Il brain gain è una delle nostre priorità, parliamo con molti italiani residenti all’estero e nessuno di loro esclude la possibilità di rientrare, vogliamo creare la giusta occasione per farli tornare in Italia”, ha dichiarato D’Alessandri.
Nel 2021 sono stati complessivamente investiti nel solo settore del quantum computing 2,5 miliardi di dollari, più del totale investito in tutto il decennio precedente mentre, ad oggi, l’Europa ha stanziato oltre 7 miliardi di euro per lo sviluppo della tecnologia. In Italia nel 2022 è nato il Centro Nazionale per High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing ma le risorse stanziate (320 milioni di euro in 3 anni) sono ridotte rispetto ad altri Paesi europei, come la Germania che ha allocato 2,65 miliardi di euro tra il 2018 e il 2028 o la Francia con 1,8 miliardi euro per il periodo 2020-2026.
Ricordiamo che Scientifica a fine dicembre scorso è stato lead investor in un round di investimento da 500 mila euro a favore di Relicta, la start-up innovativa che ha sviluppato un imballaggio in plastica idrosolubile, biodegradabile e compostabile ottenuto dagli scarti di lavorazione dell’industria ittica (si veda altro articolo di BeBeez). Accanto a Scientifica hanno partecipato anche Terra Next, primo acceleratore italiano dedicato al sostegno delle migliori startup operanti nel settore della bioeconomy, parte della Rete Nazionale CDP, con la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory per la gestione operativa del programma, e di Vertis sgr, che opera attraverso fondi d’investimento mobiliari chiusi che investono in progetti di ricerca, spin-off, startup e pmi, attraverso il fondo Venture 3 Technology Transfer.
Prima ancora, a inizio giugno 2022 il veicolo ha finanziato Green Independence con un bridge round che ha consentito alla startup di estendere il suo portfolio IP in vista di un seed round (si veda altro articolo di BeBeez).
Scientifica Venture Capital è nato con l’obiettivo di investire nelle fasi pre-seed, seed ed early stage di startup che operano nel campo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. La società è partecipata da Ventiseidieci, azienda italiana fondata dallo stesso D’Alessandri e attiva nella ricerca e sviluppo nel campo dei nuovi materiali, biotecnologie e intelligenza artificiale, e dall’operatore di venture capital londinese LSG Ventures Limited.
Tra le startup già finanziate Brief, fondata da Massimo Falvo, che ha sviluppato un social network basato sull’intelligenza artificiale in grado di identificare gli interessi degli utenti, raccogliere testi ed articoli inerenti e sintetizzarli in brevi note vocali e in cui Scientifica ha investito 200 mila euro; Exo Lab Italia, startup biotech, fondata da Stefano Fais, Mariantonia Logozzi, Lorenzo Cilli e Valerio Carconi, che utilizza nanovescicole vegetali provenienti da agricoltura biologica naturale per trasportare i nutrienti nell’organismo e in cui Scientifica ha investito 500 mila euro; Vbite, startup fondata da Matteo Astolfoni Fossi e Lorenza di Clemente, che ha sviluppato un innovativo morso per cavalli corredato di un sistema vibrante che induce nel cavallo una sensazione di benessere invece che di costrizione e in cui Scientifica ha investito 150 mila euro; e Libera Biotech, fondata da Giorgio Chiozza, che ha creato una linea prodotti di dermocosmesi e dispositivi medici altamente innovativi, ispirati dalla natura e ideati per difendere dalle malattie virali, in cui Scientifica ha investito 150 mila euro. Ad aprile 2022 Scientifica ha inoltre lanciato la prima Call4ideas che si propone di raccogliere e selezionare candidature dall’alto contenuto innovativo e con un sottostante tecnologico basato sulla presenza di proprietà intellettuale (si veda altro articolo di BeBeez), con focus nei settori della manifattura avanzata, dei nuovi materiali e dell‘intelligenza artificiale.