La marchigiana Renco Spa, general contractor della famiglia Gasparini specializzato nell’impiantistica per oil & gas ed energia, ha ottenuto da Unicredit un finanziamento di 24 mesi da 20 milioni di euro, con la garanzia della BEI sul 75% dell’importo concesso (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, l’operazione è finalizzata a soddisfare le necessità di circolante generato dai cantieri seguiti da Renco e relativi alla ristrutturazione di grandi condomini italiani che beneficiano del Superbonus 110%, cioè dei crediti fiscali previsti dal Decreto Rilancio del maggio 2020 per la realizzazione di interventi di riqualificazione antisismica ed efficientamento energetico degli immobili.
Renco fa cpo all’omonimo Gruppo, fondato nel 1979 dalla famiglia Gasparini e offi forte di oltre 4200 dipendenti e più di 70 società e branch in tutto il mondo, con un track record di oltre 1000 progetti realizzati in più di 50 Paesi.Il gruppo ha chiuso il 2020 con un fatturato superioea a 348 milioni di euro, generando un ebitda di 3,8 milioni e un debito netto di 30,6 milioni. (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Nel 2016 il gruppo aveva quotato all’ExtraMot Pro un minibond da 10 milioni di euro scduto nell’agosto 2020 con cedola 5% (si veda altro articolo di BeBeez), mentre un anno dopo aveva collocato altri 35 milioni di euro di minibond, scaduti lo scorso novembre, di cui 11 milioni sottoscritti dai fondi Anthilia Bond Impresa Territorio (Anthilia BIT) e Anthilia BIT Parallel, gestiti da Anthilia Capital Partners sgr, e 24 milioni di euro collocati da Mps Capital Services presso altri fondi di private debt e banche locali (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso dicembre Renco ha inaugurato una centrale termoelettrica a ciclo combinato, alle porte di Jerevan, destinata a coprire fino al 20% del fabbisogno di energia elettrica dell’Armenia.
Si è trattato di un’operazione del valore complessivo di 258,5 milioni di dollari statunitensi, che ha visto un finanziamento di 164 milioni da parte di un gruppo di istituti finanziari internazionali, sotto coordinamento IFIC (World Bank Group), oltre a un investimento di 56,9 milioni da parte di Renco e Simest ed uno di Siemens per 37,9 milioni. Il controllo dell’impianto sarà per i prossimi 25 anni in mano per il 60% a Renco e Simest, e per la restante quota a Siemens. Sempre nel 2021, Renco ha costituito due nuove società: la prima con sede a Roma, la Renco Energy Solution Srl posseduta da Renco Spa al 51%, e la seconda con sede a Pesaro, la Renco Eco Energy Srl posseduta da Renco al 51%.
Negli ultimi giorni, diverse fonti media parlano di un importante appalto che Renco avrebbe preso a Milano nell’area dell’Expo. Una cosa quasi fatta attraverso un fondo australiano, ma per il quale mancherebbero ancora le firme per cui da Renco non emergono particolari. Stando alle voci sarebbe la realizzazione di un grande hotel: una operazione da alcune decine di milioni di euro.
Oggi l’attività del gruppo è articolata su più linee di business: impianti industriali, infrastrutture, servizi e asset management (centri direzionali e commerciali e attività turistico-alberghiera). In Italia ha acquisito alcune decine di cantieri, finalizzati all’efficienza energetica dei fabbricati e finanziati con il Superbonus 110%, nell’ambito dell’accresciuto impegno della società su interventi a forte connotazione ambientale. Renco ha chiuso il primo semestre 2021 con un valore della produzione di 135,6 milioni di euro, un ebitda di 10,6 milioni di euro e un debito netto di 131,6 milioni di euro (si veda qui il bilancio consolidato).
Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord Unicredit, ha commentato: “Renco è un’azienda leader internazionale nell’impiantistica industriale e infrastrutture. Con questa operazione confermiamo il nostro impegno nel sostenere lo sviluppo di un business sempre più orientato al perseguimento di obiettivi Green. Contribuiamo, infatti, a soddisfare una reale esigenza del territorio, legata alla riqualificazione energetica dei grandi condomini grazie al Superbonus 110%. Diamo così forza a un circolo virtuoso sia in termini di ripartenza economica che di sostenibilità ambientale del patrimonio immobiliare italiano”.
Piazza Gae Aulenti è molto attiva in questo avvio di 2022 nell’erogazione di finanziamenti, molti dei quali green. Tra gli ultimi ricordiamo quello a sette anni da 1 milione di euro, della settimana scora, emesso con la garanzia di Mediocredito Centrale tramite il Fondo di Garanzia per le PMI gestito per conto del Ministero dello Sviluppo Economico a favore della varesina Lamec Srl, azienda della famiglia Pacifico specializzata nelle tecnologie di finitura superficiale dei metalli che intende investire per la riduzione delle emissioni dirette/indirette generate nelle varie fasi di lavorazione (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima, Unicredit aveva erogato 7,5 milioni peril gruppo pugliese Irgen RE, property manager specializzato sul settore commerciale nel Sud Italia, che si affianca aquello di identico importo, strutturato anch’esso da Unicredit, sottoscritto da Solution Bank. (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo inoltre quello da 3 milioni di euro assistito da SACE tramite Garanzia Italia, per l’azienda albese Sublitex srl, parte del Gruppo Miroglio e specializzata nella produzione di carte e film tecnici per stampa transfer su molteplici supporti (si veda altro articolo di BeBeez). Il prestito consentirà all’azienda di accelerare il proprio percorso ESG, finanziando anche lo sviluppo del nuovo reparto di finissaggio tessuti water free presso lo stabilimento di Alba (Cuneo). In precedenza, Unicredit aveva destinato un altro finanziamento della della durata di 2 anni da 5 milioni di euro a favore dell’azienda bergamasca Serioplast Italy spa, specializzata nella produzione di imballaggi e flaconi in plastica, assistito dalla garanzia Risk Sharing della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) nell’ambito del Fondo Europeo di Garanzia (FEG), Nello specifico, l’azienda utilizzerà i fondi per adottare modelli di produzione sostenibili, impegnandosi a ridurre progressivamente l’impatto ambientale delle proprie attività industriali (si veda altro articolo di BeBeez).
Altri 30 milioni di euro sono stati destinati a Ghella, storica azienda romana attiva nel mondo delle costruzioni, per supportarne il piano di investimenti previsto per il 2022 e legato al raggiungimento di uno specifico target di miglioramento ESG prefissato alla stipula del finanziamento (si veda altro articolo di BeBeez), mentre 45 milioni di prestito green sono andati al gruppo olandese The Student Hotel (TSH), coperti da una garanzia green di Sace per 54 milioni, la quale prevede tra le sue condizioni il raggiungimento di un rating BREEAM Very Good per due studentati a Roma San Lorenzo e a Firenze Belfiore oltre alla aderenza alla tassonomia UE per le attività sostenibili (si veda altro articolo di BeBeez). Non da ultimo, si ricorda il green loan da oltre 55 milioni di euro, e della durata di 15 anni con garanzia SACE, che Unicredit ha destinato insieme a ING a EOS Investment Management. I proventi del prestito sosterranno i costi di costruzione e messa in esercizio di impianti di produzione di energia rinnovabile in assenza di incentivi pubblici, che sono in portafoglio ai fondi EOS ReNewable Infrastructure Fund II e Capital Dynamics Clean Energy Infrastructure VIII e IX (si veda altro articolo di BeBeez).