Prosegue, seppure con una certa lentezza, il programma di BF spa volto a cedere entro fine anno il 49% di Bonifiche Ferraresi a un network di investitori istituzionali e aziende abituali interlocutrici del gruppo. Nei giorni scorsi la holding dell’agribusiness quotata a Piazza Affari ha infatti annunciato di aver ceduto una quota dell’1% della controllata a Defendini Logistica srl per 4 milioni di euro, cifra che quindi riconosce a Bonifiche un equity value di 400 milioni. (si veda qui il comunicato stampa). Nell’Operazione, BF è stata assistita da BonelliErede ed Equita sim.
Defendini ha sede legale a Roma ma è operativa nel Piemonte, ed è molto attiva nella distribuzione di prodotti agricoli di qualità. Non a caso nel maggio 2020 ha investito 600 mila euro nella startup piemontese Piedmont Delights, piattaforma e-commerce di prodotti agricoli forniti da piccole aziende dell’area, e che nel maggio di quest’anno è entrata nel programma Elite di Borsa Italiana (si veda qui il comunicato stampa di allora). Controllata dall’imprenditore indipendente Mikhael Georges, già attivo nel ramo della ristorazione, Defendini nel 2019 (ultimo dato disponibile) ha fatturato circa 7,5 milioni di euro (e si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente), e questo rende piuttosto impegnativo, date le dimensioni dell’azienda, l’investimento in Bonifiche Ferraresi, sebbene la valutazione corrisponda a quella delle due precedenti cessioni di quote di Bonifiche Ferraresi, e cioè quella del 2,5% per 10 milioni di euro alla Fondazione CR Lucca a fine giugno (si veda qui il comunicato stampa di allora) e quella dell’1,25% di solo pochi giorni fa a Equiter per 5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Investitori di stazza ben diversa da quella di Defendini Logistica.
Ricordiamo che BF intende cedere il 49% di Bonifiche entro fine anno, secondo i programmi, al fine di raccogliere i circa 120 milioni di euro che la holding intende investire nel Fondo Italiano Agritech & Food (FIAF) da 700 milioni di euro lanciato da Fondo Italiano d’Investimento sgr lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez) e di cui BF sarà cornerstone investor (si veda altro articolo di BeBeez). Obiettivo del fondo è sostenere e sviluppare il settore agritech e food, fornendo capitale per la crescita della filiera agroalimentare in un’ottica di medio-lunELITE raggiunge le 1590 società – 13 nuovi ingressi in Italia-1 go periodo. Le quote di FIAF saranno sottoscritte da BF subordinatamente al nulla osta di Consob all’avvio della commercializzazione del fondo, che ha un target di almeno 250 milioni per il primo closing.
BF è partecipata al 23,6% da Fondazione Cariplo, al 18,9% da Cdp Equity, al 14,1% dall’imprenditore della farmaceutica Sergio Dompé e al 12,9% dall’amministratore delegato Federico Vecchioni, mentre la stessa Fondazione Cassa di Lucca, Inarcassa e il fondo di previdenza degli addetti all’agricoltura Enpaia hanno ciascuna circa il 3,4% e il resto è flottante sul mercato. La società è attiva, attraverso le sue controllate, in tutti i comparti della filiera agroindustriale italiana: dalla selezione, lavorazione e commercializzazione delle sementi (attraverso S.I.S. Società Italiana Sementi spa), alla proprietà dei terreni dai quali si ricavano prodotti agricoli 100% made in Italy (attraverso Bonifiche Ferraresi spa Società Agricola, la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola utilizzata), alla loro trasformazione e commercializzazione attraverso un proprio marchio di distribuzione (Le Stagioni d’Italia) oppure in partnership con le più importanti catene della GDO. La società è anche presente nel mercato dei servizi a favore degli operatori agricoli (attraverso IBF Servizi spa, in partnership con ISMEA, ente finanziario del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali).
Equiter gestisce il primo fondo chiuso in Italia interamente dedicato alle infrastrutture in Partenariato Pubblico Privato (PPP). E’ infatti nata nel 1998 come holding degli investimenti nelle infrastrutture dapprima di Sanpaolo IMI e poi, dal 2006, Intesa Sanpaolo, azionista al fianco della Compagnia di San Paolo e delle Fondazioni CRT e CRC. ll fondo, PPP Italia, lanciato nel 2006 con una dotazione di 120 milioni di euro, ha investito nella realizzazione di infrastrutture sanitarie e universitarie, reti gas, trasporti, parcheggi e in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Nel luglio 2019 Equiter, HAT, Fondaco e Sinloc hanno ceduto il gestore di impianti fotovoltaici Interporto Solare srl a Contour Global Solar Holdings (Italy), una joint venture tra ContourGlobal e Credit Suisse Energy Infrastructure Partners AG, un investitore primario nel settore energetico (si veda altro articolo di BeBeez). Nel maggio scorso il Fondo per la Ricerca e l’Innovazione Srl (Rif-T), veicolo gestito da Equiter e dedicato all’investimento di fondi del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Innovazione” 2014-2020, promosso dal Ministero dell’Istruzione, ha investito 2,2 milioni di euro in VRMedia srl, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha sviluppato una tecnologie di realtà aumentata e dispositivi indossabili per la manutenzione a distanza di impianti industriali (si veda altro articolo di BeBeez). Equiter è anche il principale advisor finanziario selezionato dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei) per la gestione dei 124 milioni di euro destinati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) alle azioni previste dall’Asse II del Piano Nazionale “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 da cui è appunto derivato il fondo RIF, lanciato nel 2019.