Il Consiglio di amministrazione e i soci di Banca Consulia hanno accettato l’offerta vincolante di acquisizione sottoposta lo scorso aprile da Banca Finint (si veda altro articolo di BeBeez) La banca d’affari trevigiana attiva nella finanza strutturata, nel corporate & investment banking e nell’asset management, entrerà quindi anche nel settore del private banking (si veda qui il comunicato stampa), così come previsto dal piano strategico 2021-2023 presentato lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez).
Banca Consulia oggi è controllata da Capital Shuttle spa, società veicolo partecipata da una cordata di manager della stessa Consilia e dal private equity americano Magnetar Capital, che in Italia ha varie altre partecipazioni (in Zoom Immersive Experience spa, società cui fa capo il bioparco immersivo Zoom di Cumiana (Torino); Acque Minerali d’Italia, la holding proprietaria dei marchi Norda, Sangemini e Gaudianello, controllata dalla famiglia Pessina; e Sisma, società che produce i notissimi stuzzicadenti Samurai, ma anche articoli per la casa, cotone idrofilo e prodotti per la cura della persona).
L’operazione prevede che ai soci di Banca Consulia siano attribuite sia azioni di Banca Finint sia una componente cash. L’acquisizione comporterà l’entrata nell’azionariato di Banca Finint da parte degli attuali soci di Banca Consulia con quote di minoranza per un massimo dell’11,5%. L’autorizzazione da parte di Banca d’Italia all’operazione dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
Banca Consulia è la ex Banca IPIBI Financial Advisory, che ha modificato il nome nel novembre 2015 (si veda qui il comunicato stampa di allora), a valle del cambio di controllo avvenuto nel febbraio di quell’anno, quando Capital Shuttle ha comprato da Veneto Banca il 55% del capitale della banca e sottoscritto un piccolo aumento di capitale arrivando al 58,3% (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel giugno 2017 poi Capital Shuttle ha comprato l’intera partecipazione che Veneto Banca ancora deteneva in Banca Consulia, pari al 25,52% del capitale, pagando 13,5 milioni di euro, e salendo così all’83,82% (si veda qui il comunicato stampa). Quell’operazione era stata condotta con il supporto di Magnetar Capital, che aveva a sua volta sottoscritto in aumento di capitale una partecipazione dell’11,91% in Capital Shuttle, pari quindi al 9,98% di Banca Consulia (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sedi a Milano, Torino e Roma, Banca Consulia opera oggi con una rete di oltre 150 consulenti finanziari, dislocati su 47 uffici territoriali. La banca si caratterizza per un forte orientamento al modello di consulenza evoluta, che offre tutti i servizi tipici del settore del private banking: gestioni patrimoniali, wealth management, prodotti assicurativi, OICR in logica di piattaforma guidata, servizi di negoziazione, crediti Lombard, oltre a tutti i tradizionali servizi bancari, anche on-line.
L’acquisizione di Banca Consulia da parte di Banca Finint darà vita a un gruppo con 470 dipendenti, 6,5 miliardi di euro di masse in gestione, 40 milioni di euro di margine di intermediazione (al 30 giugno 2021; 80 milioni su base annua), 51 uffici territoriali e 157 consulenti finanziari.
Banca Consulia era sul mercato dal 2020. Nel dicembre scorso Banca Intermobiliare (BIM), quotata a Piazza Affari e controllata dal fondo Attestor Capital, aveva spuntato l’esclusiva per l’acquisizione della banca (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima aveva prorogato più volte il periodo di esclusiva concesso a BIM (si veda altro articolo di BeBeez), finché la trattativa era saltata definitivamente nel marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Si dice che l’offerta di BIM si collocasse attorno ai 32 milioni di euro, di cui la metà per cassa e l’altra metà in azioni. In modo che al termine dell’operazione gli azionisti di Consulia avrebbero avuto attorno al 15% del capitale di BIM.
Prima della trattativa con BIM, lo scorso anno si diceva che ci fossero state trattative per un possibile passaggio di quote a Banca Aletti, la private bank di Banco Bpm, e a Banco di Desio e della Brianza. Nel 2019 sul mercato infine si erano diffuse voci circa un interesse di Magnetar Capital di incrementare la sua quota dall’attuale 10% sino al 20%.
L’interesse di Banca Finint per Banca Consulia era arrivato dopo il nulla di fatto dell’istituto presieduto da Marchi su Banca Profilo. Ricordiamo infatti che lo scorso febbraio Banca Finint aveva presentato un’offerta vincolante per l’acquisto della quota di controllo (62,4%) della banca quotata a Piazza Affari e messa in vendita da Sator Private Equity Fund (si veda altro articolo di BeBeez). Anche in quel caso l’offerta consisteva in una proposta mista, in contanti e carta contro carta con un’ipotesi di fusione tra le due banche in modo tale che Banca Finint si sarebbe ritrovata quotata. Tuttavia a inizio marzo è stato chiaro che la proposta di Banca Finint non poteva essere la scelta migliore per Sator perché il fondo, come noto, è in liquidazione e già la sua scadenza è stata prorogata al 2022 rispetto a quella originaria a fine 2020, il che significa che per il fondo ha bisogno di contanti in cambio della sua quota. Certo, avrebbe potuto vendere poi sul mercato le azioni del nuovo gruppo, ma evidentemente non ha voluto rischiare che si allungassero i tempi.
L’operazione permetterà a Banca Finint di integrare nel gruppo le attività di private banking e di wealth management, complementari all’attuale core business dell’istituto veneto, che sul mercato è presente con posizioni di leadership nei settori del corporate & investment banking con la strutturazione e gestione di operazioni di cartolarizzazione, minibond e basket bond, dell’asset management con la controllata Finint sgr, e degli Npl.
Se da un lato i clienti di Banca Consulia potranno beneficiare di nuove opportunità di diversificazione dei loro investimenti attingendo ai servizi e ai prodotti di Banca Finint nell’asset management, nel corporate & investment banking, e di entrare nel mondo dei clienti Ultra High Net Worth, dall’altro la clientela di Banca Finint potrà beneficiare di nuovi servizi anche per le esigenze finanziarie di investimento e consulenza.
Cesare Castelbarco Albani, presidente di Banca Consulia, ha dichiarato: “Le specializzazioni delle singole realtà, creando significative sinergie, consentiranno di essere ancora più competitivi sul mercato, di rafforzare ulteriormente la professionalità della rete commerciale e dei dipendenti, arricchendo l’offerta di servizi ai clienti e garantendo ai soci l’opportunità di aderire ad un progetto di valorizzazione della partecipazione”.
Antonio Marangi, ceo della banca, ha affermato: “L’operazione con Banca Finint conferma la logica di una realtà specializzata nella consulenza evoluta e nella gestione del wealth management che crescerà ulteriormente, raggiungendo livelli di specializzazione sempre più alti, con una Rete che beneficerà di nuove opportunità di diversificazione, all’interno di un gruppo bancario destinato ad uno sviluppo importante in un segmento di mercato ad alto valore aggiunto”.
Enrico Marchi, presidente di Banca Finint, ha commentato: “Con l’acquisizione di Banca Consulia il nostro istituto accelererà il proprio percorso di crescita e rafforzamento, ampliando e completando la gamma dei servizi con l’integrazione di due ambiti come il private banking e il wealth management complementari al nostro attuale core business”.
Fabio Innocenzi, ceo della banca, ha aggiunto: “Banca Consulia ci permetterà di allargare la nostra offerta in settori ad alto valore aggiunto come il private banking e il wealth management. In particolare, sono tre gli elementi che ci hanno convinto a scegliere questa realtà per ampliarci in questo ambito: la specializzazione nel private banking, il livello, tra i più elevati in Italia, in termini di consulenza avanzata alla clientela e la complementarietà con il nostro business. Questa integrazione permetterà al nostro gruppo di generare sinergie reciproche e acquisire nuove competenze in un settore ad alto tasso di sviluppo”.
Banca Finint ha chiuso il 2020 con un utile netto consolidato di 21,1 milioni di euro, in crescita di ben il 43,5% da 2019, grazie a componenti non ricorrenti. In particolare, in grande crescita i risultati della partecipata Finint sgr, che ha raggiunto un risultato netto di 2,4 milioni di euro (+23,5%). L’espansione ha riguardato sia il settore mobiliare con il lancio del nuovo fondo Efesto Credit Fund, dedicato all’acquisto di Utp corporate dalle banche (si veda altro articolo di BeBeez) sia quello del real estate, grazie in particolare ai fondi di social housing, che stanno completando gli investimenti previsti da piano. I risultati ottenuti sono la sintesi del contributo di tutte le business unit in cui la banca è attiva e in particolare nella strutturazione e gestione delle operazioni di cartolarizzazione, l’organizzazione e gestione di operazioni di debito strutturato (basket bond), la strutturazione e collocamento di minibond ma anche nelle attività di asset e wealth management, nella consulenza finanziaria e aziendale (sia m&a sia debt restructuring).
Quanto agli obiettivi del piano strategico, ricordiamo che la banca punta a generare, entro il 2023, un margine di intermediazione di 81,5 milioni di euro (contro i 54,6 milioni del 2020, con un Cagr del 14,3%); commissioni nette per 69,7 milioni (contro i 48,1 milioni del 2020; in aumento del 44,9%); un utile netto di 23,8 milioni; un Roe in calo al 60,4% (contro il 63,7% dell’anno scorso); un Cet1 Capital Ratio stabile al 13,5%-13,6%; un ebitda di 7,5 milioni; masse in gestione per 3,5 miliardi. Il tutto in vista della quotazione in Borsa.
Ricordiamo che Banca Finint nell’ottobre 2020 ha riorganizzato l’assetto societario per semplificare la struttura e ha annunciato la fusione per incorporazione nella società capogruppo Banca Finint spa di tre società interamente controllate: Securitisation Services spa, leader di mercato nella gestione e nel monitoraggio di operazioni di cartolarizzazione, covered bond e finanza strutturata; Finint Corporate Advisors srl, che svolge attività di consulenza in operazioni di finanza straordinaria; e FISG Srl, leader di mercato nella realizzazione di operazioni di finanza strutturata. La fusione ha riguardato invece Finint Investments sgr, la società di gestione del risparmio, nella quale la capogruppo manterrà la partecipazione diretta (si veda altro articolo di BeBeez). Dallo scorso 1° gennaio Banca Finint è guidata dal nuovo amministratore delegato Fabio Innocenzi, mentre Giovanni Perissinotto, suo predecessore, ha assunto il ruolo di vicepresidente (si veda altro articolo di BeBeez).