Il Gruppo Engineering ha acquisito il 100% di Atlantic Technologies, azienda specializzata nella consulenza sul CRM (è leader nell’applicazione alle aziende della piattaforma Salesforce), ERP e Data Analytics, esperta nella pianificazione, progettazione e integrazione di sistemi informatici complessi principalmente per imprese private (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato il fondatore Marcelo De Rosa.
Atlantic rimarrà indipendente all’interno del gruppo specializzato nello sviluppo di software e nelle tecnologie al servizio di imprese pubbliche e private, e potrà rafforzare le practice di Salesforce e Tableau, Oracle (incluso ERP Cloud) e Infor grazie al supporto del gruppo acquirente, forte di oltre 12.000 persone nel mondo, ha l’obiettivo di diventare la più importante realtà italiana della transizione digitale, grazie anche a un nuovo management e agli azionisti Bain Capital e NB Renaissance, .
Ricordiamo infatti che a febbraio 2020 Bain Capital ne aveva acquisito il controllo Il gruppo in precedenza era controllato all’88% dai fondi Apax e NB Renaissance, che lo avevano delistato da Piazza Affari nell’estate 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Ora è controllato da Bain Capital e NB Renaissance e partecipato da NB Aurora.
“La Trasformazione Digitale in atto sta rivoluzionando in modo irreversibile i modelli di business di ogni settore di mercato”, ha detto Maximo Ibarra, ceo di Engineering. L’obiettivo è supportare le aziende a evolversi, diventando sempre più efficienti e agili. “Atlantic Technologies rappresenta per il nostro Gruppo una opportunità strategica con cui puntiamo a consolidare la Tech Excellence per i nostri clienti, attraverso lo sviluppo di percorsi di digitalizzazione in grado di innovare il business e creare valore offrendo tecnologie all’avanguardia”, ha dichiarato Ibarra.
“Sono felice che Atlantic Technologies entri a far parte di Engineering, Digital Champion italiano a vocazione internazionale che ci permetterà di valorizzare e rafforzare la nostra leadership nel campo dell’ERP e del CRM”, ha spiegato Marcelo Di Rosa (nella foto), che resterà membro del cda di Atlantic Technologies. “Da tempo, col management, stavamo pensando al partner giusto per sostenere la crescita e le ambizioni di Atlantic. Engineering è stata la scelta migliore perché ha le caratteristiche che meglio si sposano con gli obiettivi di Atlantic. Io metterò a disposizione da Board Member la mia esperienza nel dare continuità al business dell’azienda e assisterla nella transizione all’interno di Engineering”, ha concluso il fondatore. Fabio Momola, executive vice president di Engineering, è stato nominato nuovo amministratore delegato di Atlantic Technologies.
Fondata nel 1997, Atlantic Technologies è una società di consulenza IT che vanta circa 200 professionisti specializzati e certificati, distribuiti tra le sedi di Milano, Londra e Denver. In oltre 25 anni di attività ha implementato più di 2000 progetti, utilizzando le migliori tecnologie Cloud.
La società ha chiuso il 2021 con un fatturato di 18 milioni e un ebitda di 2,5 milioni, a fronte di un debito netto di 1,4 milioni (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Il Gruppo Engineering è leader in Italia e in continua espansione nel mondo, con circa 12.000 dipendenti e oltre 60 sedi. Supporta le aziende e le organizzazioni per evolvere attraverso una conoscenza dei processi aziendali in tutti i segmenti di mercato, sfruttando le opportunità offerte da tecnologie digitali avanzate e soluzioni proprietarie, grazie a 40 anni di esperienza. Il Gruppo integra soluzioni di mercato best-of-breed e servizi gestiti, e continua a espandere la propria esperienza attraverso operazioni di M&A e partnership con i principali attori tecnologici. Investe in innovazione, attraverso la propria divisione R&I, e nel capitale umano, attraverso la propria IT & Management Academy.
Ricordiamo che lo scorso settembre è avvenuto il passaggio a Engineering del 43,2% del capitale di Be Shaping The Future, società quotata sul segmento Euronext Star Milan di Borsa Italiana, che sviluppa sistemi di supporto alla transazione digitale delle aziende, essendo state ottenute tutte le autorizzazioni e i consensi richiesti dalle leggi applicabili in materia di controllo delle fusioni, golden power e investimenti diretti esteri (si veda altro articolo di BeBeez).
Passaggio che ha avviato la macchina dell’opa sulla società i cui zionisti di maggioranza, con una quota complessiva appunto del 43,2%, erano Tamburi Investment Partners (28,3%) assieme ai fratelli Stefano e Carlo Achermann (e con le società da loro controllate, rispettivamente Innishboffin srl e CarmaConsulting srl). Questi lo scorso febbraio si erano impegnati, firmando una lettera d’intenti, a cedere le rispettive quote, complessivamente appunto del 43,209% del capitale sociale (45,630% del capitale sociale fully diluted) al prezzo di 3,45 euro per azione per complessivi 200 milioni di euro, con l’impegno al successivo reinvestimento di parte di quanto incassato nella controllante di Engineering, Centurion Bidco, che fa capo a Bain Capital Private Equity, NB Renaissance e NB Aurora (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare il reinvestimento dei venditori ammonterà a complessivi 53,8 milioni di euro, di cui 26,9 milioni di euro per TIP, 24,9 milioni per Innishboffin srl e 1,99 milioni per Carma Consulting srl; mentre i key manager del gruppo e altri investitori, investiranno per un importo massimo complessivo di ulteriori 15 milioni di euro. Gli accordi definitivi e vincolanti per il passaggio delle quote di Be Shaping the Future sono stati poi sottoscritti lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre, all’inizio dello scorso maggio un altro gruppo di azionisti di Be Shaping the Future (Andrea Angrisani, Giancarlo Angrisani, Angelini Partecipazioni Finanziarie srl, Gabriella Benetti, Blue Lake Sicav – SIF, Rüdiger Borsutzki, Marco Bosco, Francesco Scarnera e Patrizio Sforza) aveva reso noto l’impegno a vendere a 3,45 euro per azione un totale di titoli pari al 7,998% del capitale (8,446% fully diluted delle azioni proprie) portando così Engineering oltre il 50% dei diritti di voto prima di lanciare l’opa obbligatoria sul flottante ai fini del delisting (si veda altro articolo di BeBeez).
Per Engineering si tratta di un’operazione importante, che porta il gruppo a un ulteriore salto dimensionale. Engineering, infatti, ha chiuso il 2021 con 1,3 miliardi di euro di ricavi (+6,4%dal 2020 e contro una media di settore del +5,5%), mentre l’ebitda rettificato è salito a 198,2 milioni di euro (+11,7%), che pro-forma, considerando le varie acquisizioni condotte nell’anno, diventa 220,4 milioni; a fronte di un debito finanziario netto di 777 milioni, che include il bond da 605 milioni emesso dalla controllante Centurion Bidco per finanziare il buyout del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez e qui la presentazione agli analisti).
Per il gruppo, il primo semestre 2022 si è chiuso con 688 milioni di euro di ricavi (+10,9% sul primo semestre 2021), che portano i ricavi degli ultimi 12 mesi (LTM) a 1,365 miliardi (+5,2%), mentre l’ebitda rettificato è salito a 99 milioni (+20,6%) e quello degli ultimi 12 mesi a 215,1 milioni (+8,5%, ma 229,1 milioni pro-forma), a fronte di un debito finanziario netto di 639,6 milioni (si veda qui la presentazione agli analisti).
Sul fronte delle acquisizioni ricordiamo che a inizio anno Engineering era salita al 100% del gruppo della cybersecurity Cybertech (si veda altro articolo di BeBeez). Dal 2019 Engineering deteneva il 51% di Cybertech, con il 49% che era rimasto in mano al fondatore Roberto Mignemi (si veda altro articolo di BeBeez), che a gennaio quindi è uscito del tutto capitale della società. Pochi giorni prima il gruppo guidato da Ibarra aveva rilevato il 100% dell’americana Movilitas, importante e accreditata realtà nella consulenza e nelle soluzioni innovative per l’evoluzione dell’industria manifatturiera. A venderla sono stati il fondatore Oliver Hehl e il private equity americano Keystone Capital, che aveva investito nel maggio 2013 nella società tramite la controllata Peak-Ryzex (si veda altro articolo di BeBeez). E a fine dicembre 2021 il gruppo ha acquisito il 100% della società di riassicurazioni C Consulting dal fondatore Aldo Capurro (si veda altro articolo di BeBeez). In tutto Engineering ha già completato più di 20 acquisizioni in Italia e all’estero. In particolare, nel 2008 aveva comprato Atos Origin Italia, nel 2013 è stata la volta di T-Systems Italia e poi nel 2017 di Infogroup, rilevato da Intesa Sanpaolo (si veda qui il comunicato stampa di allora). Più di recente, nel 2019 Engineering, oltre ad aver acquisito il primo 51% di Cybertech, ha anche concluso le acquisizioni del 100% della fintech Deus Technology (si veda altro articolo di BeBeez) e dell’80% di Digitelematica, specializzata in soluzioni di e-commerce per la GDO (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che Engineering ha siglato con Leonardo, colosso dei settori aerospaziale, difesa e sicurezza, quotato a Piazza Affari, un Memorandum of Understanding per iniziare una collaborazione strategica su progetti e opportunità di business da sviluppare congiuntamente nel campo della Digital Transformation e della Cybersecurity (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo prevede che i settori della Difesa, Sanità, Finance, Pubblica Amministrazione e Infrastrutture siano i principali ambiti nei quali attuare la partnership. Il MoU attiva un rapporto altamente collaborativo che porterà le due aziende, ogni volta che individueranno aree comuni di collaborazione, a disegnare e realizzare soluzioni in grado di rispondere alle esigenze sempre più sfidanti del mercato perché basate sulle più innovative e strategiche tecnologie di frontiera, tra cui AI, Big Data, Digital Twin, Cloud, Quantum computing e IoT.