Doppia operazione di finanza straordinaria per Fedrigoni Group, operatore globale di riferimento nella produzione di carte speciali ad alto valore aggiunto per il packaging di lusso e altre applicazioni creative, di etichette premium e materiali autoadesivi, controllato da Bain Capital e BC Partners.
Il gruppo guidato da Marco Nespolo ha infatti investito a fine dicembre nel round della startup britannica SharpEnd/io.tt, acquisendo con un aumento di capitale riservato una quota di minoranza della società di consulenza e soluzioni di Internet delle cose fondata e guidata da Cameron Worth, che ha chiuso il 2022 con 2,4 milioni di sterline di ricavi, con l’obiettivo di acquisire il 100% nel lungo periodo (si veda qui il comunicato stampa). Un’operazione, questa, che rientra in un nuovo programma di corporate venture capital che Fedrigoni ha avviato per identificare startup con cui accelerare il processo di innovazione e acquisire nuove tecnologie.
Intanto il gruppo ha annunciato l’emissione, da parte della controllante Fiber Bidco spa, di un nuovo bond da 665 milioni di euro senior secured a tasso variabile pari al tasso euribor (con floor a 0%) più 400 punti base e scadenza 2030 contestualmente alla quale un gruppo di finanziatori metterà a disposizione ulteriori 30 milioni di euro ampliando così la linea di credito revolving già esistente che raggiungerà così il valore di 180 milioni di euro. I proventi della nuova emissione, insieme a cassa e altri proventi forniti dal gruppo Fedrigoni saranno utilizzati per rimborsare il bond da 725 milioni di euro a scadenza 2027, pagare gli interessi in corso e le commissioni relative all’intera operazione. Il collocamento del bond si chiuderà il prossimo 22 gennaio (si vedano qui il comunicato stampa del lancio dell’emissione, qui quello sul prezzo e qui l’avviso sul riacquisto del bond in circolazione).
Più nel dettaglio, i capitali addizionali necessari al rifinanziamento proverranno anche dai proventi di operazione di sale & lease back relativi ad alcuni stabilimenti produttivi del gruppo situati in Italia, Spagna e Germania. L’operazione ha portato un primo incasso di 138,5 milioni di euro a fine novembre relativi a una prima metà degli impianti in vendita e porterà altri 133,2 milioni per la seconda metà entro la fine del primo trimestre di quest’anno.
Ricordiamo che il bond da 725 milioni era stato emesso nell’ottobre 2022 da Fiber Bidco spa, la società controllante di Fedrigoni, insieme a un altro bond da 300 milioni per un totale di 1,025 miliardi. Contestulamente il gruppo si era assicurato una linea revolving da 150 milioni per rifinanziare il secondary buyout annunciato a luglio di quell’anno (si veda qui altro articolo di BeBeez) e che aveva visto l’ingresso nel capitale di Fedrigoni da parte di BC Partners con il 50%, insieme al coinvestitore di minoranza Canson Capital, accanto a Bain Capital, sino a quel momento azionista di riferimento al 90%, che ha reinvestito per una quota analoga, ma con un nuovo fondo rispetto a quello con il quale era attualmente investito, mentre la famiglia Fedrigoni, prima al 10%, ha reinvestito per una minoranza insieme al management (si veda qui altro articolo di BeBeez). Il tutto in un deal che aveva valutato il gruppo cartario 3 miliardi di euro e con il supporto di un finanziamento ponte da 1,18 miliardi messo a disposizione da Goldman Sachs, BPER, Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley, Nomura, Banco Santander e Unicredit e che già si diceva sarebbe stato rifinanziato con emissione di bond.
A proposito del rifinanziamento, il ceo Nespolo ha spiegato nei giorni scorsi a Radiocor: “Possiamo contare su di un gruppo di investitori che ha fiducia in noi e noi crediamo di meritare la loro fiducia. L’emissione vera e propria è imminente e il book dell’operazione raggiunge 2,5 volte l’offerta. In termini di rendimento, il tasso è del 4% più l’euribor a tre mesi e ci permetterà di dare maggiore forza ai nostri piani di sviluppo. Piani che prevedono sia una crescita organica che alcune nuove acquisizioni”.
Intanto il gruppo ha anticipato che sta lavorando per ottenere entro fine gennaio un finanziamento da 90 milioni di euro da Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER Banca,Banco BPM e UniCredit con garanzia SACE, che servirà a finanziare costi di leasing, investimenti e spese in conto capitale relativi all’attività di Fedrigoni in Italia.
Quanto all’investimento in SharpEnd/io.tt, la scaleup britannica è stata fondata nel 2015 come prima agenzia Internet delle cose al mondo, con la missione di aiutare i brand a far evolvere i loro prodotti, il packaging e l’engagement dei clienti attraverso soluzioni connesse, sfruttando una piattaforma proprietaria lanciata nel 2019, denominata io.tt, che oggi gestisce miliardi di punti di contatto attraverso il packaging e la vendita al dettaglio per molti marchi leader a livello mondiale nei settori del beverage, della bellezza, del benessere, del largo consumo e dell’alta moda. Il ceo Cameron Worth, ha commentato: “Quello di Fedrigoni e SharpEnd/io.tt è un incontro perfetto in questo mondo connesso, in grado di consolidare la nostra posizione nel mercato globale per sviluppare nuovi prodotti e soluzioni integrate ad alte prestazioni. Le sinergie potenziali con i due business del gruppo, quello delle carte speciali e quello delle etichette premium, sono innumerevoli e il network e la presenza globale di Fedrigoni in oltre 130 Paesi saranno per noi un forte acceleratore di crescita. Sono entusiasta e orgoglioso di dare il benvenuto a Fedrigoni nella nostra cap table come investitore strategico e partner al nostro fianco nel percorso per rendere la nostra piattaforma io.tt sempre più il collante dell’ecosistema del packaging”.
E il ceo di Fedrigoni ha aggiunto: “Il mondo dei prodotti connessi è sempre più strategico per noi e quest’operazione, fortemente complementare e sinergica con le recenti acquisizioni della francese Tageos (si veda altro articolo di BeBeez) e del Centro di ricerca e sviluppo di Grenoble (si veda altro articolo di BeBeez), rafforzerà il nostro portafoglio di soluzioni nel mondo delle etichette e delle carte intelligenti. SharpEnd fornisce soluzioni e servizi di consulenza per supportare i grandi marchi, in particolare nei settori del lusso e del largo consumo, nella realizzazione di prodotti e packaging intelligenti, fondamentali per la sicurezza, l’autenticità e la tracciabilità dei prodotti ma anche per offrire agli utenti finali esperienze d’acquisto sempre più coinvolgenti”.
Le acquisizioni effettuate da Fedrigoni negli ultimi tre anni sono tredici. Oltre a quelle di Tageos e del Centro di ricerca e sviluppo di Grenoble già citati, ricordiamo anche alcune concluse negli anni precedenti, come quelle delle spagnole Guarro Casas e Divipa, della francese Papeterie Zuber Rieder, della turca Unifol, delle messicane Rimark e Industria Papera Venus, delle statunitensi Acucote e Gummed Papers of America, della brasiliana Arjo Wiggins Ltda, di un ramo d’azienda dell’italiana Tecnoform e delle altre due società nazionali Ritrama e Cordenons. Nell’aprile 2021, per contro, Fedrigoni aveva ceduto la divisione security, ovvero il business degli elementi di sicurezza per banconote e documenti d’identità, alla britannica Portals.
Negli 11 mesi sino a fine novembre 2023 il gruppo ha registrato ricavi per 1,743 miliardi di euro, in calo del 13,2% dai 2 miliardi dello stesso periodo del 2022, con un ebitda rettificato di 255,8 milioni, a sua volta in calo dell’8,6% dai 280 milioni degli 11 mesi 2022. Il primo semestre del 2023 si era invece chiuso con 971 milioni di euro di ricavi, in calo del 9,9% rispetto allo stesso periodo 2022, e 150,9 milioni di euro di ebitda (-9,2% dal 2022) (si veda altro articolo di BeBeez). L’intero 2022, invece, si era chiuso superando la soglia dei 2 miliardi di euro di fatturato: 2,21 miliardi contro 1,6 del 2021 (+37 %) distribuiti tra Italia (504 milioni, +44%), resto d’Europa (1.054 milioni, +36%) e resto del mondo (653 milioni, +31%), con un ebitda rettificato pro-forma di 340 milioni (+54% rispetto al 2021) e investimenti per circa 80 milioni (erano più di 60 nel 2021) (si veda qui il comunicato stampa di allora).