Impresoft, gruppo ICT controllato da Clessidra Private Equity, affiancato dai coinvestitori Italmobiliare e Anima Alternative sgr, punta a raddoppiare i ricavi nel 2026 a quasi 400 milioni rispetto al dato pro-forma di 200 milioni di euro del 2023, che tiene conto di tutte le 11 acquisizioni condotte nel corso dell’anno e anche di quelle annunciate nei primi tre mesi del 2024. Lo ha annunciato ieri la società, che ha quindi sostanzialmente raddoppiato il fatturato rispetto al dato civilistico consolidato del 2022, a fronte di un ebitda pro-forma che ha raggiunto i 37 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
I dati si confrontano con un fatturato consolidato pro-forma del 2022 pari a 110 milioni, con la holding Pitagora spa, che controlla Impresoft al 100%, che lo scorso anno ha chiuso il bilancio civilistico con ricavi netti consolidati per 97,4 milioni di euro, un ebitda di 14,3 milioni e un debito finanziario netto di 66,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Ricordiamo, infatti, che nel solo primo trimestre dell’anno sono state perfezionate le acquisizioni di Ribes Solutions, azienda che opera sul mercato ICT attraverso la fornitura di servizi, soluzioni innovative e consulenza alle imprese, e di Tecno-Soft, realtà faentina specializzata in progetti WMS, conosciuta per la progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate in ambito di sistemi informativi per la produzione.
Nel 2023, invece, sono entrate nel gruppo Brain System, Syscons, Cooder, Webformat, QiNet, Develon Digital, Open-Co e sono state chiuse le acquisizioni annunciate nel 2022 di Hiteco e Cloudnova.
Il gruppo Impresoft è nato nel novembre 2019 dall’unione di 4ward, Brainware, Gruppo Formula, Impresoft e Qualitas Informatica, grazie al supporto del fondo Xenon Private Equity VIII (si veda altro articolo di BeBeez). Da allora ha iniziato la sua campagna di aggregazione: nel 2020 era stata la volta di Progel, poi nel 2021 di OpenSymbol, NextCrm e GN Techonomy.
Sempre nel 2021 Impresoft è poi passata sotto il controllo del fondo Clessidra Capital Partners 4, affiancato come coinvestitore da Italmobiliare (si veda altro articolo di BeBeez). Poi nell’aprile 2022 si è aggiunto come ulteriore coinvestitore anche il fondo Anima Alternative I di Anima Alternative sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Il buyout di Clessidra era stato rifinanziato nel marzo 2022 da Pemberton Asset Management (si veda qui altro articolo di BeBeez), che aveva sottoscritto 83,8 milioni di euro di bond a 7 anni con cedola pari a 525 punti base sopra il tasso euribor tre mesi (con floor 0%) con la possibilità di sottoscrivere altri 25 milioni di euro di bond con le stesse caratteristiche che saranno eventualmente emesse per finanziare ulteriori acquisizioni.
Tornando ai risultati del 2023, la nota diffusa ieri dalla società ricorda che in ambito business solution è stato creato un polo specializzato SAP con l’ingresso nel gruppo di Syscons Group che ha completato l’offerta di Hiteco, mentre con Syscons Interactive si è consolidato ulteriormente il polo e-commerce costituito a valle delle acquisizioni di Cooder e Webformat, aziende specializzate in soluzioni e-commerce e B2B e B2Ce in cui sono confluite anche OpenSymbol, NextTech, NextCRM, Kipcast, Cloudnova e Develon Digital.
Quanto alla crescita organica, il tasso annuo ’21-‘23 (CAGR) è stato del 14% che è salito al 16% per il periodo 2022-23: l’incremento si declina su tutta l’offerta di servizi di Impresoft, infatti, tutti i competence center hanno mostrato una crescita organica in termini percentuali maggiore delle aspettative di mercato: business solutions (+14%), smart manufacturing (+10%), customer first (+9%), enabling technologies & security (+26%). Lo scorso anno sono state infine assunte più di 300 nuove professionalità, con l’organico medio di gruppo, considerando le società ad oggi nel perimetro, che è di oltre 1.300 professionisti.
Il ceo Alessandro Geraldi ha commentato: “I risultati del 2023 mostrano come Impresoft stia lavorando ogni giorno per migliorare le competenze tecnologiche, innovare l’organizzazione e creare basi solide per digitalizzare il sistema paese. Nel 2023 sono raddoppiati i ricavi del gruppo rispetto all’anno precedente grazie sia alla crescita organica, sia al contributo delle nuove aziende entrate a far parte di Impresoft. Nonostante i significativi investimenti, il gruppo è riuscito comunque a mantenere la propria leadership di marginalità, tratto che ci rende unici nel mercato di riferimento. Nel corso dell’esercizio abbiamo realizzato un piano strategico che ci ha aiutato a definire obiettivi e strategia di medio-lungo periodo”.