Dopo che gli Usa già il 24 febbraio, all’indomani dell’attacco russo all’Ucraina, hanno adottato sanzioni contro Sberbank e VTB Bank (si veda qui il comunicato stampa del Tesoro) e che successivamente con un comunicato congiunto sabato 26 febbraio la Commissione Europea, Francia, Germania, italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti hanno annunciato che estrometteranno alcune selezionate banche russe dal sistema SWIFT (si veda qui il comunicato stampa), vale la pena di fare il punto sulle partecipazioni russe di private equity in società italiane e sulle società italiane non quotate finanziate da investitori russi, visto che per quanto riguarda le banche e le società quotate la radiografia è ben nota (si veda per esempio questo articolo riassuntivo di StartMagazine).
Sul fronte del private equity, c’è un’operazione annunciata giusto il giorno prima dell’attacco all’Ucraina, che ha riguardato Cotril spa, produttore italiano di cosmetici di lusso per capelli, partecipato dal 2019 dal fondo di private equity MIR Capital, costituito da Intesa Sanpaolo e Gazprombank (si veda altro articolo di BeBeez). La società ha infatti acquistato la maggioranza di Tecna Italia, società dell’haircare e punto di riferimento nella cosmesi bioetica (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio scorso, inoltre, un’altra partecipata del fondo, Gesa srl, la holding titolare delle catene Cioccolatitaliani, Bun Burgers e Pizzeria Italiana Espressa, ha acquisito il controllo delle pizzerie Fra Diavolo dai due fondatori Mauro D’Errico e Gianluca Lotta, che hanno mantenuto la gestione operativa (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2021 sempre Gesa aveva anche acquisito la catena di hamburgherie Bun Burgers. Il fondo aveva invece comprato il 45% del capitale di Gesa nel luglio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
MIR Capital è stata costituita a fine 2012 nell’ambito dell’accordo di cooperazione firmato tra Gazprombank e Intesa Sanpaolo, che vi partecipano pariteticamente (si veda qui il comunicato stampa di allora). Il fondo mira a promuovere lo sviluppo delle relazioni industriali e commerciali tra Italia e Russia, a beneficio delle aziende d’eccellenza dei due Paesi. Nel giugno 2013 ha poi rilevato una partecipazione di minoranza in Packer Service Group, azienda russa specializzata nella fornitura si servizi e soluzioni hi-tech a big mondiali produttori di petrolio e gas (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre dello stesso anno ha acquisito da Imi Investimenti sgr parte del pacchetto di minoranza di LimaCorporate spa, uno dei principali operatori nella progettazione, produzione e distribuzione di protesi ortopediche (si veda altro articolo di BeBeez), poi rivenduto a EQT a dicembre 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito di Gazprom, colosso russo dell’oil&gas e la casa madre di Gazprombank, lo scorso gennaio Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, durante un convegno sui rapporti economici italo-russi a Genova, aveva detto che il gruppo russo ha un “forte interesse in un rapporto più organico” con Ansaldo Energia, che fa capo a Cdp Equity e Shanghai Electric. Fallico aveva spiegato che Gazprom sarebbe interessata a una “partnership azionaria” e invitava l’azienda genovese, e il suo azionista Cassa depositi e prestiti, “ad avere le idee chiare per capire quali possano essere gli accordi che permettano ai russi di entrare come azionisti”. Sarebbe un’alleanza, diceva Fallico, che “creerebbe grandi opportunità nel settore del gas e in quello nucleare, in cui la Russia è all’avanguardia” (si veda qui Il Secolo XIX). Ovviamente l’ipotesi al momento non è più realistica. Ricordiamo che Ansaldo Energia ha concluso nella primavera 2020 un aumento di capitale e contestuale rifinanziamento del debito (si veda altro articolo di BeBeez).
Un’altra nota partecipazione russa di private equity in un’azienda italiana è quella di Renova in Octo Telematics, il principale fornitore di servizi telematici e di soluzioni avanzate di analisi dei dati per il settore assicurativo e della smart mobility. Octo Telematics è infatti controllata al 48,55% da Renova, attraverso NES Investments sarl, che fa capo all’oligarca Viktor Vekselberg ed è partecipata al 25% dal presidente Sir John Peace, dal co-founder Fabio Sbianchi; e al 26,5% dal fondo Pamplona, attraverso PHM Topco 23 sarl (si veda altro articolo di BeBeez). Renova aveva inizialmente comprato il 100% dii Octo Telematics nel febbraio 2014 dal fondo Charme e dai suoi coinvestitori Amadeus Capital Partners e Keensight Capital, con il management che aveva reivestito per il 5% (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente Renova aveva ceduto una quota al fondo Pamplona. Infine, nell’aprile 2018, Peace e Sbianchi avevano incrementato la loro quota del 20%, acquistando la partecipazione da Renova, in modo da rendere Octo Telematics indipendente dal gruppo russo e quindi non incorrere nelle nuove sanzioni imposte dagli Usa contro la Russia e dunque anche contro Renova. L’operazione condotta dai due manger era avvenuta all’improvviso, soltanto a poco più di un mese dalla pubblicazione della consueta lettera agli azionisti da parte di Tamburi Investment partners, che nel 2015 aveva sottoscritto un prestito convertibile da 8 milioni di euro emesso da Tefindue spa, la società detenuta dai top manager di Octo. In quella lettera TIP aveva confermato le voci a proposito di una imminente quotazione della società (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia da allora non si è più parlato di ipo, mentre nell’aprile 2021 si è tornati a parlare di possibile cessione del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). Intanto, nel dicembre 2019 Octo ha comprato l’intero capitale azionario della britannica Nebula Systems Ltd, società specializzata nello sviluppo di tecnologie cloud avanzate per l’industria automobilistica e delle auto connesse, di cui già possedeva una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). Octo Group, cui fanno capo Octo Telematics Italia e il 25% di Infoblu, specializzata nell’utilizzo dei dati GPS ai fini dell’informazione di viabilità e nell’analisi dei Big Data a supporto delle informazioni di traffico sia per le Pubbliche Amministrazion sia per le concessionarie autostradali, ha chiuso il 2020 con 165,9 milioni di euro di ricavi netti (da 196,9 milioni nel 2019), 38,6 milioni di ebitda (da 44,2 milioni) e 11,2 milioni di euro di liquidità netta (da 5 milioni) (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). La posizione finanziaria netta del gruppo include anche un minibond da 14 milioni di euro emesso nel 2020, che per 12 milioni è stato garantito da Sace Simest e cartolarizzato per entrare nell’Export Basket Bond, il programma di emissioni obbligazionarie da 500 milioni di euro complessive, dedicato a società appartenenti alla community Elite di Borsa Italiana, che vogliano finanziare investimenti per la loro internazionalizzazione. Le abs sono state sottoscritte da Cdp (anchor investor), Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale e Confidi Systema! (si veda altro articolo di BeBeez).
Renova e Gazprom sono stati anche proprietari di Eviva, società attiva nel settore dell’energia soprattutto in Nord Italia tra Lombardia, Piemonte e Liguria, finita in liquidazione nel 2018, dopo che in seguito alle sanzioni americane inflitte agli azionisti, la società si è trovata a dover affrontare una forte crisi di liquidità (si veda qui La Repubblica).
Sempre Viktor Vekselberg anni fa aveva acquistato il Grand Hotel Villa Feltrinelli Gargnano, sul Lago di Garda, ex residenza di Benito Mussolini durante la Repubblica sociale. Attualmente l’hotel fa capo a una holding di Cipro, la Camerlex Holdings Limited.
E sempre in tema di alberghi, un anno fa l’mprenditore russo Mikhail Kusnirovich (fondatore nel 1992 del gruppo Bosco di Ciliegi, attivo nel retail del lusso e nella produzione di abbigliamento per lo sport e il tempo libero), ha acquistato lo storico albergo Lido Palace a Baveno (Verbano-Cusio-Ossola). con l’obiettivo di ristrutturarlo e ribattezzarlo Bosco Palace Hotel. A vendere l’hotel in posizione panoramica sul Golfo Borromeo è stata la famiglia D’Amico, che lo possedeva e lo gestiva dal 1980 (si veda altro articolo di BeBeez). A Kusnirovich fanno anche capo di diversi grandi magazzini russi, tra cui anche il famosissimo GUM sulla Piazza Rossa di Mosca, caratterizzato da un intero piano dedicato alla gastronomia, anche italiana. L’imprenditore stesso è un grande mecenate ed estimatore della cultura e dello stile di vita italiano e ha finanziato numerosi concerti, spettacoli lirici, di prosa e di balletto, mostre d’arte e pubblicazioni sull’Italia. Nel 2006 il suo nome è stato legato, inoltre, a quello delle Olimpiadi di Torino, quando con il marchio Bosco Sport ha vestito gli atleti della nazionale russa.
Restando in tema di real estate, poi, ricordiamo che lo scorso gennaio Il fondo Green Fund One, gestito da Castello sgr, si è assicurato dal colosso bancario russo VTB Bank un finanziamento da 40 milioni di euro da destinare all’acquisto del complesso immobiliare multiuso Innovation Campus Milano, primo esempio di campus in Italia costruito secondo i criteri della certificazione di matrice americana LEED. VTB Bank, anche arranger dell’operazione (si veda altro articolo di BeBeez). Il finanziamento è stato realizzato nel contesto del trasferimento dell’Innovation Campus dal fondo Gennaker, gestito anch’esso da Castello sgr, appunto al fondo Green Fund One, con contestuale accollo da parte di quest’ultimo di una porzione di indebitamento.
VTB Bank è anche un importante investitore in Delimobil Holding sa, uno dei pionieri del mercato del car sharing in Russia, con i marchi Delimobil, Anytime e Anytime.Prime, fondato a Mosca nel 2015 dal banchiere italiano Vincenzo Trani, che lo scorso anno ha incassato un round da 75 milioni di dollari sottoscritto da JSC VTB Capital, il braccio di investimento della russa VTB Group, acquisendo il 15% della società (si veda altro articolo di BeBeez). Trani, ex senior advisor della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) in Russia, oltre a essere fondatore e presidente di Delimobil è anche fondatore e presidente di Mikro Kapital, a sua volta socio di maggioranza di Delimobil. Mirko Kapital è una società di gestione di diritto lussemburghese specializzata nell’impact finance e nella microfinanza, che ha ottenuto nel marzo 2017 da Banca d’Italia la prima licenza concessa a una istituzione privata per l’attività di microcredito in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). La licenza italiana seguiva quelle di Mikro Kapital in Russia, Bielorussia, Romania, Moldavia e Armenia. Tornando a Delimobil, a inizio novembre era pronta per la quotazione al NYSE ma poi all’improvviso ha fatto dietrofront (si veda altro articolo di BeBeez). Delimobil, che vede l’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, come membro del consiglio di amministrazione dallo scorso agosto (pag. 182 del filing depositato alla SEC ), puntava a raccogliere sino a 240 milioni di dollari in ipo a New York, pari a una capitalizzazione di mercato di circa 913 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).