Sanlorenzo, il cantiere italiano produttore degli omonimi yacht,si quoterà in Borsa il 10 dicembre prossimo. Lo ha annunciato la società stessa venerdì scorso in conferenza stampa (si veda qui il comunicato stampa). L’azienda intende distribuire dividendi in futuro pari al 30-40% dell’utile netto nel 2020-2021, ha spiegato il presidente Lorenzo Perotti. La quotazione di Sanlorenzo è finalizzata a coprire e azzerare il debito, pari attualmente a 75-80 milioni di euro, in modo da poter negoziare ulteriori finanziamenti in futuro partendo da migliori condizioni. Questi ultimi non saranno utilizzati per nuove acquisizioni, ma per perseguire una crescita organica dell’azienda.
Le leve dalla crescita saranno: finanziamenti leasing su misura, un servizio charter (che permette ai clienti di generare ricavi con gli yacht quando non li utilizzano, recuperando parte dei costi dello yacht), formazione degli equipaggi (nuovi o già esistenti dei clienti) grazie a corsi di un anno da 800 anno presso la Sanlorenzo Academy (che finora ha formato solo i colletti blu dell’azienda), pacchetto di manutenzione ordinaria e straordinaria degli yacht, maggiore efficienza degli stabilimenti, espansione del portafoglio, crescita della divisione yacht e superyacht con nuovi modelli. Inoltre, l’azienda punta a incrementare la sua capacità produttiva del 75%, grazie a un investimento da 65-70 milioni di euro condotto negli ultimi 3 anni. In particolare, il nuovo stabilimento di Ameglia, appena inaugurato, ha una superficie di 12 mila mq e permette di raddoppiare la capacità produttiva per le barche sotto i 100 piedi.
L’obiettivo di Sanlorenzo è sbarcare allo Star e quindi è necessario soddisfare i requisiti del minimo del 35% di flottante richiesti da Borsa Italiana per il segmento Star e per questo motivo l’offerta, compreso l’esercizio dell’opzione di greenshoe, arriverà fino al 35,1% del capitale sociale di Sanlorenzo. Inizialmente sul mercato andranno 11 milioni di azioni, pari al 31,9% circa del capitale sociale, di cui un massimo di 4,5 milioni di azioni saranno relative all’aumento di capitale e un massimo di 6,5 milioni saranno messe in vendita da Holding Happy Life srl, che fa capo alla famiglia Perotti. E’ poi appunto prevista un’opzione greenshoe per un massimo di ulteriori 1,1 milioni di azioni, che porterà il totale delle azioni vendute a 12,1 milioni, pari quindi al 35,1% circa del capitale. Il management quindi manterrà il 5% e la famiglia si diluirà al 63,1% in prima battuta e al 59,9% se verrà esercitata integralmente la greenshoe.
Nell’ambito dell’offerta, Banca Imi (Gruppo Intesa Sanpaolo), BofA Securities e Unicredit Corporate & Investment Banking agiranno in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner. Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo) sarà anche sponsor per l’ammissione alla quotazione delle azioni. Gli advisor finanziari sono Alantra per Sanlorenzo e Lazard per l’azionista venditore. Musumeci, Altara, Desana e Associati Studio Legale e Latham & Watkins sono rispettivamente consulenti legali italiani e consulenti legali internazionali della società. White & Case ha seguito i Joint Global Coordinator e i Joint Bookrunner come consulente legale italiano e internazionale.
Ricordiamo che Sanlorenzo ha avviato il 27 novembre scorso il collocamento istituzionale, che dovrebbe concludersi il 5 dicembre prossimo, con una forchetta di prezzo compresa tra 16 e 19 euro per azione, per una valutazione pre-aumento di capitale compresa tra 480 milioni e 570 milioni e una capitalizzazione post-aumento di capitale compresa tra 552 milioni e circa 656 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Come già annunciato in occasione del deposito di domanda di ammissione a quotazione a fine settembre (si veda altro articolo di BeBeez), l’offerta, che è destinata ai soli investitori istituzionali e professionali, consisterà parte in un aumento di capitale e parte in vendita di azioni detenute dal socio di controllo Holding Happy Life srl.
Sanlorenzo spa è stata fondata nel 1958 da Gianfranco Cecchi e Giuliano Pecchia a Limite sull’Arno (Firenze). Nel 1972 è stata acquisita da Giovanni Jannetti, che ha trasferito la sede a Viareggio. Nel 2005 è stata rilevata da Perotti, che nel 2010 ha ceduto una quota al Fondo Italiano d’Investimento. Nel settembre 2013 la cinese Sundiro Holding aveva sottoscritto parte di un aumento di capitale di Sanlorenzo da 30 milioni di euro, in vista della costituzione di due joint venture al fine di produrre in Cina barche dai 10 ai 20 metri di lunghezza e di vendere sul mercato cinese le imbarcazioni dai 22 ai 62 metri prodotte in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2018, il cav. Perotti si era ricomprato per 22 milioni di euro la quota dell’azienda che nel 2010 aveva ceduto al Fondo Italiano d’Investimento (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere a quel punto era stata Neuberger Berman, che aveva rilevato la totalità delle quote del Fondo Italiano d’Investimento tramite il veicolo quotato a Piazza Affari NB Aurora e tramite un altro fondo, con NB Aurora che aveva incassato una plusvalenza di 3,3 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Sanlorenzo realizza una produzione limitata di yacht di lusso all’anno, progettati e costruiti secondo le richieste, lo stile e i desideri di ogni singolo armatore. La sede principale del cantiere è situata ad Ameglia (La Spezia) nel parco naturale di Montemarcello-Magra, sulle rive del fiume Magra. Una seconda divisione ha sede a Viareggio, cuore storico della nautica italiana, una terza divisione ha sede a Massa, mentre la produzione di superyacht avviene nella sede di La Spezia. E’ uno dei 20 maggiori costruttori di imbarcazioni sopra i 24 metri secondo la classifica Global Order Book, pubblicata ogni anno dalla rivista americana di settore Showboats International. L’azienda impiega circa 450 persone, collabora con una rete di 1.500 aziende artigiane e conta 4 siti produttivi situati a La Spezia (SP), Ameglia (SP), Viareggio (LU) e Massa (MS).
Sanlorenzo spa ha chiuso il 2018 con 327 milioni di euro di ricavi (da 231 milioni nel 2017), con un ebitda rettificato (ossia al netto delle componenti straordinarie) di 38 milioni. Nel terzo trimestre 2019, l’azienda ha fatturato 334 milioni di euro, con un ebitda rettificato di 49 milioni. Per l’intero anno 2019, la società prevede che i ricavi netti dei nuovi yacht saranno compresi tra 430 e 456 milioni, con un ebitda di circa 62-66 milioni. Dal 2019 in poi si attende una crescita moderata (8-9% l’anno), dopo quella a doppia cifra del 2016-2019.
La quotazione di Sanlorenzo segue il tentativo di fare lo stesso lo scorso ottobre da parte del produttore italiano di yacht Ferretti Group, che tuttavia ha rinunciato alla quotazione (si veda altro articolo di BeBeez). La società aveva chiesto l’ammissione sul segmento MTA di Borsa Italiana a fine settembre con una forchetta di prezzo compresa fra 2,50 e 3,70 euro per azione, corrispondente a una capitalizzazione post aumento di capitale compresa tra 727 milioni e 1,076 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo aveva poi abbassato la forchetta di prezzo tra i 2 e i 2,5 euro per azione e spostato in avanti per due volte la chiusura del book ordini (si veda altro articolo di BeBeez) rispetto alla data iniziale prevista per il 10 ottobre (si veda altro articolo di BeBeez).