Potrebbe finalmente concretizzarsi tra la fine di quest’anno o al massimo l’inizio del 2024 lo sbarco a Piazza Affari di Banca Progetto, la challenger bank italiana specializzata in servizi per le pmi italiane e la clientela privata, controllata al 99,8% da Oaktree Capital Management dal 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). La notizia è emersa da alcune dichiarazioni dell’ad della banca Paolo Fiorentino, rilasciate venerdì all’agenzia di stampa Adnkronos a margine di un evento dell’Anspc su “garanzie pubbliche e sistema creditizio”.
”E’ un’opzione che stiamo valutando (la quotazione)”, ha detto Fiorentino, precisando: “Ovviamente sui tempi e sulle modalità lo sperimenteremo nelle prossime settimane, anche se è probabile entro fine anno o nel primo trimestre 2024. Credo che sia un’opzione importante non soltanto per il nostro azionista, aprendo auspicabilmente anche il mercato di nuovo sulle IPO che sicuramente è una cosa utile per il per il paese”.
Da quanto spiegato poi dal Corriere della Sera, emergono altri dettagli: l’offerta riguarderà probabilmente il 35% del capitale, requisito minimo per l’ammissione allo Star, con Oaktree che resterà comunque azionista di maggioranza. Per il prossimo 2 ottobre è stata convocata un’assemblea e nella sua parte straordinaria prevede la proposta di raggruppamento azionario, un aumento di capitale al servizio della quotazione all’Euronext Milan e l’adozione dello statuto post quotazione. In campo come advisor vi sarebbe già la boutique londinese Stj Advisors, affiancata da Intesa Sanpaolo, UBS e Citi candidate global coordinator.
Sempre secondo quanto riportato dal Corriere, Oaktree starebbe cercando di ottenere una valutazione intorno ai 400-500 milioni di euro, range è in linea con il valore a cui la banca aveva puntato l’anno scorso, quando lo stesso unico azionista aveva esplorato una possibile vendita con l’aiuto di Morgan Stanley (si veda altro articolo di BeBeez) mettendo di fatto a tacere le voci di quotazione in Borsa di cui si parlava dal 2021 per quest’anno (si veda altro articolo di BeBeez).
In ogni caso ancora nei mesi scorsi si era parlato di possibile quotazione a Piazza Affari e anche di vendita. “L’azionista di lungo termine (dal 2015) ha manifestato la volontà di una exit per valorizzare l’investimento dopo un percorso di crescita esponenziale e un turnaround di successo. Grazie ai numeri importanti ci sono diversi soggetti interessati”, aveva risposto a BeBeez Giuseppe Pignatelli, responsabile Divisione Imprese di Banca Progetto, sollecitato sul tema in un’intervista a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’estate dello scorso anno, infatti, BFF Banking Group, quotata a Piazza Affari, aveva ottenuto l’esclusiva a trattare per il controllo della banca guidata da Fiorentino, ma poi erano scaduti i termini senza che se ne facesse più nulla. La suggestione relativa al possibile deal, aveva comunque messo fuori gioco gli altri due pretendenti del momento di Banca Progetto, e cioè da un lato il fondo Davidson Kempner, che di recente ha ceduto a ION Investments il gruppo Prelios (si veda altro articolo di BeBeez) e, dall’altro, il fondo Centerbridge, specializzato in investimenti nel settore finanziario, che ha portato in Borsa nel 2017 lo stesso BFF Banking Group (si veda altro articolo di BeBeez) da cui è poi uscito definitivamente nel febbraio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Più di recente sono circolati nomi di partner industriali potenzialmente interessati ad acquisire la banca, come Fineco, CheBanca! e Banca Mediolanum.
Banca Progetto è nata con il nome di Banca Lecchese, una piccola banca di territorio, Oaktree l’ha completamente rinnovata, nel management, mettendovi a capo il nuovo ceo Paolo Fiorentino, e nell’organizzazione, trasformandola in una challenger bank, con solo le sedi principali, una a Milano e una a Roma, e puntando da una parte sui clienti privati, lanciando conti di deposito, che ancora oggi rappresentano la principale fonte di funding della banca, e offrendo prestiti con cessione del quinto dello stipendio; e dall’altro, appunto, il lending alle pmi. Attivando nel contempo un circolo virtuoso, perché da un lato la banca conosce le aziende clienti che va a finanziare e dall’altro propone i finanziamenti anche ai loro dipendenti.
Ricordiamo che la banca nel primo semestre 2023 ha avuto una raccolta da clientela pari a circa 5 miliardi di euro (contro i 4,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2022), erogando nuovi finanziamenti alle imprese pari a 1,5 miliardi di euro (+2% rispetto a dodici mesi prima) e ha riportato un CET 1 Ratio al 18,8% (dal 17,2% di sei mesi prima) (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nel dettaglio, a fine giugno Banca Progetto aveva annunciato la conclusione di una cartolarizzazione da 670 milioni su un portafoglio di finanziamenti erogati alle pmi italiane e garantiti dal Fondo di Garanzia pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Intesa Sanpaolo, Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha agito nel ruolo di arranger attraverso la società veicolo Progetto PMI 4 srl. La cartolarizzazione precedente sempre di quest’anno, annunciata a fine maggio, attraverso il veicolo Progetto PMI 3 srl (si veda altro articolo di BeBeez), era stata invece di 80 milioni. Più recentemente poi, ad agosto, l’istituto ha invece perfezionato una nuova cartolarizzazione di crediti a pmi, con un volume di crediti sottostanti che ammonta complessivamente a 725 milioni di euro circa, stavolta ceduti al veicolo Progetto PMI 5 (si veda altro articolo di BeBeez).
La banca è stata infine negli ultimi anni molto attiva nelle partnership con le società fintech o tecnologiche. A inizio marzo 2021 ha per esempio siglato un accordo con FinDynamic, in modo da consentire alle aziende cllienti della banca di ricevere un finanziamento da Banca Progetto garantito da MCC/Sace, da utilizzare poi per sostenere i fornitori attraverso la piattaforma di FinDynamic che, grazie al dynamic discounting, consente a questi ultimi di richiedere l’incasso anticipato delle fatture prima della data di scadenza, a fronte di uno sconto che varia in base ai giorni di anticipo (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2020 Banca Progetto aveva invece investito 1,5 milioni di euro nella fintech Faire.ai (si veda altro articolo di BeBeez), con cui nel febbraio scorso ha siglato una partnership insieme alla piattaforma italiana di open finance Fabrick, allo scopo di lanciare l’instant lending per le pmi (si veda altro articolo di BeBeez). La stessa banca lo scorso gennaio ha siglato una partnership con Digital On Things (DOT), società di consulenza che opera nel mondo CRM (Customer Relationship Management) e data monetization e supporta la piattaforma Salesforce integrandone i servizi offerti (si veda altro articolo di BeBeez). La banca nel settembre 2020 aveva stretto una partnership anche con la fintech italiana Modefinance (si veda altro articolo di BeBeez) di cui Teamsystem a marzo del 2021 aveva rilevato la maggioranza (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane dopo, ad ottobre 2020, Banca Progetto aveva avviato una collaborazione con Solutions to Enterprises (S2E), società di consulenza in ambito business e technology innovation, leader dell’Information Security che offre servizi di Security Advisory, progettazione SOC, sicurezza industriale, ethical hacking ed eDiscovery (si veda altro articolo di BeBee).