E’ di 7,2 euro il prezzo per azione al quale Generalfinance, leader del factoring per le imprese in tensione finanziaria, terreno riservato a investitori qualificati e istituzionali, ha concluso con successo lo scorso 23 giugno l’offerta di sottoscrizione e vendita delle azioni ordinarie finalizzata alla quotazione delle azioni ssul segmento STAR di Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana. L’inizio delle negoziazioni è previsto per mercoledì prossimo, 29 giugno (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’ambito dell’offerta, Banca Akros e Intesa Sanpaolo – IMI Corporate and Investment Banking hanno agito in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner; Ceresio SIM e Invest Italy SIM hanno agito in qualità di Co-Lead Manager. Banca Akros agisce inoltre in qualità di sponsor ai fini della quotazione.
I consulenti legali sono stati BonelliErede, per gli aspetti di diritto italiano, e DLA Piper per quelli di diritto statunitense e inglese. Linklaters ha agito in qualità di consulente legale per i Joint Global Coordinator e i Co-Lead Manager. Grimaldi Studio Legale è stato consulente legale dell’azionista GGH, finanziaria facente capo al ceo Massimo Gianolli.
Il prezzo quindi si è collocato nella parte bassa dell’intervallo di valutazione che, ricordiamo, era compreso tra 7,12 e 7,63 euro per azione, (si veda qui pag. 62 del Documento di Registrazione e altro articolo di BeBeez), corrispondente a un valore pre-aumento di capitale di poco inferiore a 70,8 milioni di euro.
Infatti l’offerta comprendeva 2.807.792 di azioni di nuova emissione derivanti dall’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, e 2.597.133 azioni poste in vendita da Crédit Agricole Italia, inclusive delle 491.356 azioni relative alla greenshoe. Crédit Agricole Italia, finora azionista al 46,8% con il resto del capitale facente capo, tramite GGH srl, al fondatore e ceo di Generalfinance Massimo Gianolli, si è quindi diluita al 15,8%, mentre il flottante sul mercato sarà di poco superiore al 42,7%.
Ricordiamo che in quest’ultimo è compreso il 5,2% di First4Progress spa (F4P), un search investment veichle, una sorta di evoluzione della Spac, lanciato a inizio agosto 2021 da First Capital, società quotata a Euronext Growth Milan, specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity (PIPE) e di private equity, insieme a CFO sim e alla società di consulenza finanziaria Capital For Progress Advisory, promossa da Massimo Capuano (ex amministratore delegato di Borsa Italiana e di Centrobanca), Antonio Perricone (ex managing partner di B&S Private Equity e consigliere di Amber Capital), Marco Fumagalli (per oltre un decennio a capo del Capital Markets di Centrobanca), Alessandra Bianchi (ex Interbanca, BS Private Equity, Amber Capital) e Daniela Toscani (ex Abn Amro Rotschild Londra, Borsa Italiana, Mittel) (si veda qui altro articolo di BeBeez).
F4P è un veicolo di investimento innovativo, in sostanza un club deal, che raccoglie capitali da destinare alla crescita di una singola pmi italiana, nell’ambito di un’operazione di pre-ipo o quotazione, utilizzando lo strumento del bond convertibile in azioni della società target (come aveva già fatto per la prima volta il veicolo IPO Challenger, lanciato da Electa di Simone Strocchi, che aveva poi condotto la business combination con Italian Wine Brands nel gennaio 2015, si veda altro articolo di BeBeez).
A poche ore dalla dichiarazione del prezzo per azione, l’offerta ha riscosso un forte interesse da parte di primari investitori istituzionali, con una domanda complessiva al prezzo stabilito di circa 65,8 milioni, superiore del 70% ai 38,9 milioni effettivamente raccolti compresa la greenshoe, di cui 20,2 milioni relativi all’aumento di capitale, per un equity value di Generalfinance di poco inferiore a 91 milioni di euro. che equivale a quasi esattamente 3 volte il patrimonio netto (Book Value) della società alla fine del primo trimestre 2022, periodo che Genneralfinance ha chiuso con un margine di intermediazione di quasi 7 milioni di euro (contro 5,3 dello stesso periodo del 2021) e un utile al netto dei costi operativi di circa 4,1 milioni (da 3,4, si veda qui la relazione trimestrale). Il 2021 si è invece chiuso con un margine di intermediazione di 23,9 milioni (contro i 16,5 del 2020) mentre l’utile al netto dei costi operativi è stato di 13,9 milioni (contro gli 8,4 dell’anno precedente, si veda qui il bilancio 2021).
I proventi derivanti dall’aumento di capitale saranno utilizzati dalla società per supportare il proprio percorso di crescita e sviluppo, come stabilito dal Piano industriale 2022-2024, che prevede una importante crescita dei volumi del turnover e il rafforzamento dei propri capital ratios, con conseguente possibile miglioramento del profilo e costo del funding della società. In particolare, la crescita dei volumi è prevista è molto importante: dagli 1,4 miliardi di euro di fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), la proiezione è a 1,8 miliardi per fine 2022 e a ben 2,7 miliardi nel 2024, con un margine di intermediazione che passerà dai 23,9 milioni di fine 2021 ai 28,7 milioni di fine 2022 e ai 37,4 milioni del 2024.
I capitali freschi derivanti dall’ipo, si affiancheranno alle altre fonti di finanziamento a disposizione e in particolare alla linea revolving a medio lungo termine da 133 milioni di euro a scadenza gennaio 2025 da poco rinnovata con Banco BPM (Banca Agente e banca finanziatrice), Credit Agricole Italia e Intesa Sanpaolo (in qualità di Mandated Lead Arranger, Bookrunner e banche finanziatrici); BCC Milano, Banca Popolare di Bari, BPER Banca, Banca Monte dei Paschi Di Siena, Banca Carige, Banco Desio e Banca Galileo (si veda altro articolo di BeBeez). Oltre alla linea revolving, ricordiamo poi che Generalfinance ha siglato a fine 2021 un’operazione di cartolarizzazione con il gruppo BNP (si veda altro articolo di BeBeez), che nei giorni scorsi ha visto entrare come senior lender anche Intesa Sanpaolo Divisione IMI Corporate & Investment Banking, portando il totale dell’emissione di abs partly paid a 590 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). La società si è anche affacciata direttamente sul mercato dei capitali con l’emissione di commercial paper e di prestiti obbligazionari subordinati. In particolare a inizio ottobre 2021 ha collocato un bond subordinato Tier2 da 5 milioni di euro con scadenza a 6 anni a inizio ottobre (si veda altro articolo di BeBeez) mentre a luglio ha condotto la prima emissione da 15 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) del programma triennale di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme), che era stato lanciato a fine maggio per un massimo di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Gianolli aveva anticipato alcuni dettagli sulla composizione del cda dell’azienda dopo la quotazione: ” In parte confermeremo l’attuale struttura con Maurizio Dallocchio presidente, manager che gode della mia stima assoluta, mentre io sarò l’amministratore delegato e anche Leonardo Etro rimarrà in consiglio”. E aveva aggiunto: “Come Gruppo general holding (Ggh), indicheremo per il board anche Annalisa Donesana e Maria Luisa Mosconi mentre la novità è che, come vicepresidente, ci sarà Mauro Selvetti, ex ceo e dg di Credito Valtellinese. In più ci saranno due consiglieri indicati dal Credit Agricole e uno da First Capital”.