La Fondazione Cariplo ha ceduto una partecipazione dell’8% in BF spa, holding quotata a Piazza Affari e controllante dell’azienda agricola Bonifiche Ferraresi, attraverso tre distinte operazioni avvenute tra dicembre 2022 e aprile 2023. Come confermato a BeBeez da BF, adesso il Gruppo Dompé (azienda biofarmaceutica milanese) diventerà il primo azionista della holding con una quota pari al 24% circa scavalcando Arum (veicolo della famiglia dell’amministratore delegato Federico Vecchioni). La quota di partecipazione di Fondazione Cariplo in BF scenderà invece all’11,29%, a fronte del precedente 19,29%.
Più nello specifico, la fondazione ha ceduto complessivamente circa 14,96 milioni di azioni di BF: una quota del 4% è andata al Gruppo Dompé (azienda biofarmaceutica italiana), una del 2% ad Arum, e un ulteriore 2% ad Eni Natural Energies, che a fine dello scorso anno aveva già acquistato per 20 milioni di euro il 5% della controllata Bonifiche Ferraresi (si veda altro articolo di BeBeez) in seguito all’accordo siglato nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). In seguito alla notizia, il titolo BF ieri ha chiuso a Piazza Affari in calo del 3,1% a 3,75 euro per azione.
Prima dell’ultima cessione della quota della Fondazione Cariplo, secondo quanto pubblicato anche sul sito della Consob e non ancora aggiornato post-cessioni (si veda qui il sito di Consob), il principale azionista di BF era Arum spa con il 20,126%, dopo che la scorsa primavera CDP Equity ha venduto la sua intera partecipazione del 17,5% in BF spa: di questo, il 5,5% è stato acquistato appunto da Arum e il 6% da Dompè Holdings (entrambi già azionisti di BF), mentre la quota residua del 6% è stata collocata presso altri investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Dompé Holdings era invece il secondo azionista di BF con il 20,04%, seguito appunto dalla Fondazione Cariplo (19,29%), da ISMEA (6,04%), da Eni (3,31%), da ENPAIA (3,23%) e da Inarcassa (3,14%).
Come spiegato in una nota dalla Fondazione Cariplo, che ha motivato la scelta di vendere una sua quota, il cda ha valutato di aver raggiunto l’obiettivo di accompagnamento e consolidamento di una realtà strategica per l’agricoltura italiana. La decisione è quindi stata presa dopo otto anni dall’investimento originario, anni in cui BF ha sviluppato un modello di business focalizzato sull’agricoltura avanzata, con sinergie sia con operatori delle filiere agricole sia con il sistema della grande distribuzione, attivando percorsi di innovazione e volano occupazionale, anche giovanile. Fondazione Cariplo è stata assistita per questa operazione da Lazard, quale financial advisor e dallo studio legale Chiomenti.
BF rappresenta, a oggi, la più grande realtà agricola italiana per superficie agricola utilizzata (sau) con 7.750 ettari coltivati. Il gruppo aveva chiuso il bilancio consolidato 2021 con un valore delle produzione di 269 milioni di euro (+ 176 del 2020), con un ebitda di 16 milioni (+60%) e una liquidità netta di 14,2 milioni (dal debito netto precedente di 33,5 milioni) (si veda qui il comunicato stampa). A fine giugno 2022, invece, il valore della produzione si è attestato a 452,8 milioni di euro (da 46,1 milioni nel primo semestre 2021), con un ebitda di 21,2 milioni (da 6,8 milioni) e un debito finanziario netto di 70,5 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
A metà del 2021, BF Holding ha avviato un programma di cessione riguardante una quota fino al 49% di Bonifiche Ferraresi (fino ad allora controllata al 100%) che si sarebbe dovuto concludere entro la fine dello stesso anno, al fine di raccogliere risorse da investire nel Fondo Italiano Agri&Food (FIAF) lanciato nel marzo 2021 da Fondo Italiano d’Investimento sgr, a sua volta controllata al 55% da CDP Equity (si veda altro articolo di BeBeez) e di cui BF è cornerstone investor insieme a CDP Equity, così come annunciato nel luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo ha poi annunciato il primo closing della raccolta a 130 milioni di euro su un target complessivo di 300 milioni a inizio dicembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez). Inizialmente era stato comunicato che il fondo avrebbe avuto un target di raccolta di almeno 250 milioni per il primo closing e di 700 milioni complessivi. Nella realtà poi gli obiettivi si sono ridimensionati. Come si legge nel Documento informativo relativo all’investimento di BF spa nel FIAF, il target del fondo è stato poi fissato a 300 milioni con un hard cap a 350 milioni, mentre l’obiettivo di primo closing era stato portato a 120 milioni. L’impegno di investimento di BF spa è quindi stato a sua volta ridimensionato da 120 a 60 milioni di euro. Contestualmente anche CDP Equity ha deliberato un investimento da 40 milioni di euro nel fondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Contestualmente, l’idea di BF è coinvolgere nel capitale di Bonifiche Ferrraresi soggetti interessati a condividere lo sviluppo del gruppo BF nel settore agritech & food e, più in generale, a consolidare e rafforzare il network del Gruppo BF nella filiera agroalimentare italiana, iniziative nelle quali BF intende investire i proventi derivanti da tale valorizzazione
Nei mesi scorsi, oltre alla già citata quota del 5% ceduta a Eni Natural Energies, BF ha ceduto un altro 3% di Bonifiche Ferraresi al gruppo valdostano dell’energia CVA, per 12 milioni; una partecipazione dello 0,5% a Fondazione Banca del Monte di Lombardia, per 2,2 milioni; il 2,5% a Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: l’1,25% a Equiter – Investimenti per il Territorio; l’1% a Defendini Logistica; un precedente 5% a ENI Natural Energies; lo 0,625% a LEB srl; l’1,5% a Fondazione Sardegna e l’1,25% a Finsipo srl.
Tutte le operazioni elencate sono state condotte sulla base di un equity value di Bonifiche Ferraresi di 400 milioni di euro, lo stesso dell’operazione annunciata con Eni e con Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez) per l’investimento da parte di queste ultime di 60 milioni di euro a vari livelli nel gruppo BF. Più nel dettaglio, l’accordo ha previsto l’acquisto iniziale da parte di Eni, per 20 milioni di euro, del 5% di Bonifiche Ferraresi e la sottoscrizione di aumento di capitale riservato, a seguito del quale ENI è arrivato a detenere il 3,32% di BF per un controvalore di altri 20milioni. Anche la Ca’ de Sass si è impegnata a sottoscrivere un aumento di capitale riservato in BF Holding, per un identico importo, 20 milioni, e sempre per il 3,32%. In tutto quindi BF ha portato nelle sue casse appunto più di 120 milioni.
Negli ultimi mesi BF ha poi condotto una ricca serie di investimenti, oltre a quello nel fondo FIAF. In particolare, lo scorso settembre ha contribuito al salvataggio del pastificio Ghigi 1870 insieme alla partecipata Consorzi Agrari d’Italia (si veda altro articolo di BeBeez), a luglio ha acquisito l’intero capitale sociale del produttore ferrarese di cous cous BIA da Alto Partners sgr (titolare del 95% di BIA) e Gescad (cui faceva capo il 5% residuo) per 20,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), mentre a maggio ha rilevato il 30% di Pastificio Fabianelli spa, storica azienda di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo. Tra Fabianelli e Bonifiche esiste da anni un rapporto commerciale proficuo legato alla linea di prodotti alimentari (si veda altro articolo BeBeez). Non solo. Lo scorso novembre BF ha firmato con Eni un accordo di collaborazione per valutare lo sviluppo di colture atte alla produzione di energia in Italia, recuperando terreni degradati, abbandonati o inquinati, senza entrare in competizione con la filiera alimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine dicembre, poi, la controllata BF Agricola srl Società Agricola ha venduto a Nextalia sgr, l’intera sua quota del 51,06% in IBF Servizi spa, operatore di riferimento in Italia nei servizi di agricoltura di precisione, di innovazione tecnologica e nelle soluzioni software professionali per il settore agro-alimentare, in particolare condotti dalla sua controllata Agronica Group srl (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente hanno venduto leloro quote a Nextalia anche i soci di minoranza, cioé Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – Ismea (26,44%), A2A Smart City spa (11,25%) e e-Geos spa (11,25%). Il tutto per un valore di 50 milioni di euro, con BF Agricola che reinvestirà, sottoscrivendo un aumento di capitale, parte del prezzo di acquisto incassato nella newco che sarà holding di IBF, arrivando a detenere una partecipazione del 20%.
Quanto alla Fondazione Cariplo, da 30 anni promuove la vita delle comunità, sostenendo i soggetti che operano sul territorio e che sono più vicini ai bisogni delle persone. A giugno 2021 aveva creato, con il suo braccio strategico e operativo nell’impact investing Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore (FSVGDA), Impact4Art srl con l’obiettivo di investire un milione di euro per offrire un supporto alla crescita e allo sviluppo delle migliori realtà a impatto attive nel settore culturale e creativo (si veda altro articolo di BeBeez). A gennaio 2021, invece, Fondazione Cariplo insieme a Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Cariplo Factory, ha lanciato la call Get it! ICC (imprese culturali e creative) per InnovaMusei. InnovaMusei ha lo scopo di supportare i musei lombardi nel ripensamento del proprio modello operativo attraverso l’incontro e la contaminazione con le imprese culturali più promettenti del territorio, per la crescita e l’innovazione del settore culturale e creativo. La call, che si è chiusa a fine marzo dello stesso anno, si innestava nel programma Get it!, promosso dalla Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima a ottobre 2020 aveva investito 200 mila euro nel centro medico Vivavoce, specializzato nella cura della balbuzie e dei disturbi legati al linguaggio (si veda altro articolo di BeBeez).