NB Aurora, sicaf quotata sull’Euronext MIV Milan di Borsa Italiana e gestita da Neuberger Berman, la cui mission è acquisire partecipazioni in PMI italiane di eccellenza non quotate, ha determinato il Net Asset Value al 30 giugno 2022, che è risultato di circa 294 milioni di euro, corrispondente a un NAV per azione di 11,99 euro (si veda qui il comunicato stampa). Questo si confronta con un NAV di 293,1 milioni (circa 11,93 euro per azione), alla data del 31 marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez). La variazione positiva registrata dal NAV da inizio anno è da imputarsi a un aumento della valorizzazione degli investimenti in portafoglio.
Ricordiamo che dopo l’aumento di capitale sottoscritto lo scorso giugno, pari a 1,05 milioni di euro, di Blu Club srl, che a sua volta detiene la partecipazione in BluVet spa, network di cliniche veterinarie di eccellenza, ad agosto NB Aurora ne ha sottoscritto uno ulteriore per circa 2,6 milioni di euro al fine di continuare a finanziare l’importante programma di crescita tramite acquisizioni (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione s’inserisce nell’ambito del programma di aumenti di capitale fino a un massimo di circa 24 milioni di euro da parte di NB Aurora e NB Aurora Co-Investment Fund previsti all’acquisto della quota di controllo di BluVet spa dicembre 2020.
Sempre alla fine del 2020, NB Aurora aveva raccolto in tutto 245 milioni di euro. A questo proposito ricordiamo che lo scorso marzo Fondo Italiano d’Investimento sgr ha deliberato un ulteriore aumento degli impegni di investimento in NB Aurora, oltre a quelli su alcuni fondi di Clessidra (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando ai dati di questo primo semestre, il fatturato aggregato delle società attualmente in portafoglio (escluso Zeis, in “Concordato di Continuità”), sulla base del bilancio al 31 dicembre 2021 (ultimi dati pubblici), ammonta a circa 2,6 miliardi di euro, mentre il valore complessivo al prezzo di costo delle partecipazioni dirette di NB Aurora, quindi al netto del 44,55% delle quote, acquisite nel 2018, di Fondo Italiano di Investimento, è di 202,1 milioni di euro (si veda qui la presentazione).
A fine giugno questo portafoglio era valutato al costo circa 210 milioni, distribuiti tra il 26% di Club del Sole, che gestisce una catena di camping, il 42% di Dierre Group, che sviluppa sistemi per l’automazione industriale, il 31% di PHSE, fornitore di servizi di logistica farmaceutica che alla fine dello scorso ottobre ha rilevato il 100% del trasportatore di campioni biologici Duimex (si veda altro articolo di BeBeez), la maggioranza delle cliniche veterinarie BluVet assieme a un club deal coordinato dalla F&P4BIZ srl (che fa capo a Guglielmo Fiocchi e Maurizio Perroni). Tra l’altro BluVet lo scorso novembre ha effettuato un aumento di capitale da 8 milioni di euro sottoscritto sia da NB Aurora che da F&P4Biz. Il portafoglio di NB Aurora include inoltre l’11% del conciatore di pelli per auto, mobili e calzature Rino Mastrotto, che a settembre ha acquisito dalla famiglia Mariani, che manterrà una quota di minoranza e continuerà a gestire l’azienda, la maggioranza di Tessitura Oreste Mariani spa (TOM), un’eccellenza italiana nei tessuti per il mondo dell’alta moda, in particolare per applicazioni quali accessori, pelletteria e abbigliamento (si veda altro articolo di BeBeez).
NB Aurora è presente inoltre con il 30% nel capitale dell’iconico marchio del design Veneta Cucine, con il 30% in quello del produttore di mescole di gomma Comet, con il 47% in quello del produttore di alimenti senza glutine Farmo e infine con il 42,75% nel capitale del produttore di supporti per catalizzatori Exacer. Le ultime quattro partecipazioni sono state rilevate nel corso del 2021. Inoltre, circa 40,1 milioni di euro fanno capo all’investimento, effettuato nel luglio 2020, nel 2,8% di Engineering Ingegneria Informatica, la quale lo scorso gennaio ha acquisito il 100% del consulente Usa sull’industria 4.0 Movilitas (si veda altro articolo di BeBeez).
Al portafoglio di partecipazioni dirette va aggiunto appunto il 44,55% delle quote di Fondo Italiano di Investimento, che vale 7,9 milioni di euro (cioè i 75 milioni del costo iniziale meno i circa i 67 milioni derivanti da cessioni di aziende in portafoglio al Fondo, che hanno generato plusvalenze per altri 67 milioni).